Ignoti scassinano la porta e incendiano il bagno. Un avvertimento?
Un call center senza pace, quello di via Napoli. Da diverso tempo al centro di polemiche, di ordinanze di chiusura, di proteste da parte dei residenti. E, l’altra notte, anche di alcuni sconosciuti piromani che hanno cercato di dare alle fiamme l’intero esercizio.
Si chiama African commercial center, è gestito dalla nigeriana Beatrice Okwumuo, 41 anni, e da ieri ha almeno un nemico in più. Ma si pensa che i "nemici" siano diversi, considerando la tecnica adottata per dare alle fiamme, o meglio, per tentare di dare alle fiamme il locale. Pare quasi un avvertimento, uno stile che ricorda le punizioni inflitte ai commercianti che non pagano il pizzo. Stile mafioso o malavitoso, insomma. Solo che, nel caso specifico, ci sono diverse ipotesi sul tappeto, considerati i precedenti.
Quel che è certo è che l’altra notte, dopo l’orario di chiusura, qualcuno si è avvicinato al locale, ha rotto la finestra che immette nel bagno, ha versato del liquido infiammabile e poi ha gettato un fiammifero.
Detto così, l’avvertimento in stile mafioso potrebbe sembrare un gesto incosciente, che avrebbe potuto causare un disastro, tipo quella successo a Parigi nei giorni scorsi, quando morirono dieci persone per un rogo nell’albergo degli immigrati. Qui siamo in centro a Vicenza, l’esercizio è al piano terra di un palazzo e ci vuol poco a portare le fiamme anche altrove. La verità è che i piromani hanno agito con il chiaro intento di dare un "semplice" segnale, di cui la polizia sta valutando i termini.
Che non abbiano fatto troppo sul serio, cioè che non abbiano voluto distruggere tutto, si capisce dal fatto che nessuno, durante la notte, si è accorto dell’incendio. Le fiamme si sono propagate all’interno del bagno, distruggendo quello che c’era nel locale, annerendo i muri, senza però intaccare altre zone. In pratica, si sono spente da sole.
Ad accorgersi di quel che era successo è stata la titolare dell’esercizio, subito dopo essere entrata ieri mattina. Ha avvisato immediatamente la polizia, intervenuta per i rilievi insieme ai vigili del fuoco.
Dalle prime analisi è emersa la natura dolosa dell’incendio. Qualcuno ha voluto deliberatamente danneggiare l’African commercial center, svuotando un contenitore di liquido infiammabile e appiccando il fuoco.
Difficile capire quale pista seguire, specie se si pensa ai precedenti. Da sempre gli abitanti si lamentano del fatto che, a loro dire, attorno a questi call center, peraltro sempre più numerosi, girano dei personaggi poco raccomandabili: può essere che qualcuno di questi, per motivi tutti da precisare, abbia deciso di passare alle vie di fatto contro la titolare dell’esercizio.
Tra l’altro questo gesto di violenza arriva all’indomani di un’interrogazione presentata dal consigliere leghista, Alessio Sandoli, circa il numero di questo tipo di esercizi, e per sapere se la polizia municipale continua a fare i controlli di rito.
Antenne in centro storico, fissato l’incontro tra sindaco e comitato
di Maria Elena Bonacini
Centro storico, il comitato contro l’elettrosmog andrà “in missione” dal sindaco.
L’incontro è fissato per il 5 maggio.
Il neonato gruppo di cittadini che contesta l’installazione della stazione radiobase di telefonia mobile in contrà del Quartiere, ma anche la presenza di impianti analoghi nelle vicinanze delle scuole “Giusti”, “San Rocco”, “Pigafetta” e “Lioy”, ha infatti scritto al sindaco Enrico Hüllweck per chiedere un incontro durante il quale consegnargli le circa 400 firme raccolte e «presentagli - si legge nella lettera - le preoccupazioni dei residenti e dei genitori degli alunni delle scuole interessate, alla luce dei rischi per la popolazione derivanti dall’esposizione continuata alle onde elettromagnetiche, segnalati pubblicamente da studiosi esperti della materia, affinché vengano adottate le misure necessarie alla tutela della salute».
E la risposta è arrivata.
Il 5 maggio il comitato potrà portare le proprie istanze a palazzo Trissino e chiedere anche di effettuare rilevazioni per misurare l’inquinamento elettromagnetico nelle scuole che si trovano nei pressi delle antenne.