«Gioia per la Mussolini a Roma» e Alternativa punta al “sociale”
di Silvia Maria Dubois
«Quando ci è giunta la notizia della riammissione delle liste nel Lazio, non siamo riusciti a trattenere la gioia». Giornata di riscatti e festeggiamenti, ieri, anche per la sezione locale di Alternativa Sociale, impegnata nel pomeriggio al Gran Caffé Garibaldi per presentare la propria lista elettorale, capeggiata dal candidato alla presidenza della Regione Roberto Bussinello.
Ad illustrare stati d’animo e programmi ci pensa il coordinatore (e candidato) provinciale Alex Cioni.
«La decisione del Consiglio di Stato è arrivata inaspettata, dunque è stata ancora più gustosa - spiega Cioni - questa sentenza è un pugno micidiale allo stomaco di Storace e all’arroganza di Alleanza Nazionale. Per fortuna in Italia esiste ancora un barlume di giustizia: siamo sicuri che nel Lazio otterremo un grande risultato a sostegno di As e della Mussolini per cui rigettiamo al mittente le accuse di essere funzionali alla sinistra. La smettano di accusare noi per colpire il loro malgoverno».
Lotta alla privatizzazione della sanità, alla delocalizzazione industriale e al lavoro precario rappresentano alcuni dei cardini del programma di Alternativa Sociale.
«Nell’ambito della sanità - racconta Cioni - non sono i malati che costano, ma le truffe e gli sprechi. Un esempio tutto vicentino? A Schio si vuole mandare in pensione una struttura come il “De Lellis”, che avrebbe tutte le carte in regola per diventare ospedale unico, perché gli affaristi del centro-destra ne vogliono uno nuovo, con minori posti letto e costi altissimi. Dove sta il bene dei cittadini, in questo genere di operazioni?»
Altrettanto dura la linea mantenuta contro la delocalizzazione industriale. «Negli ultimi anni, anche nella nostra provincia, sono migliaia i posti di lavoro persi a causa della delocalizzazione - prosegue il coordinatore di As - il rischio che stiamo correndo è che tra qualche anno siano i nostri connazionali a dover rivestire il ruolo di immigrati. È di primaria importanza, dunque, difendere il lavoro italiano che è seriamente minacciato dalla concorrenza straniera, in particolare cinese».
Una preoccupazione che si lega a quella del lavoro precario, verso il quale «è necessario arginare l’attuale tendenza di trasformare il lavoratore in un oggetto da usare a proprio piacimento» e al fenomeno immigratorio, sul quale «è bene bloccare le entrate indiscriminate per difendere l’identità nazionale e per contrastare lo sfruttamento di uomini e merce alla base di uno sporco affare dove a farla da padroni sono la criminalità organizzata, i moderni negrieri e gli speculatori senza scrupoli».
Ma a fianco di quelle che vengono considerate le battaglie prioritarie da fronteggiare, ieri, non sono mancate le proposte targate Alternativa Sociale. «Proponiamo un mutuo sociale da destinare agli italiani, e dunque ai veneti, per l’acquisto della prima casa e liberarli quindi da un sistema grazie al quale l’affitto è diventato vera e propria usura, viste le cifre e i tassi di interessi caricati - conclude Cioni - noi non proponiamo assistenzialismo, ma prestiti d’onore perché la casa è il centro materiale della famiglia e la famiglia è il centro fondamentale della società».