24 FEBBRAIO 2006

dal Giornale di Vicenza

Chinotto, allarme per uno strano episodio in serata Accorrono i Cc Controlli serrati
Impiccati contro gli sfratti
Tav, in silenzio fino alle elezioni

Chinotto, allarme per uno strano episodio in serata Accorrono i Cc Controlli serrati

Uno strano episodio alla caserma Chinotto ha creato allarme nel dispositivo di sicurezza ieri sera verso le 23.30. Sono accorsi anche i carabinieri del radiomobile e del reparto operativo, e gli stessa militari della scuola hanno svolto accertamenti per verificare che non ci fossero state infiltrazioni esterne. Ma davvero può essere successo che qualcuno ha cercato di entrare nella struttura che ospita la gendarmeria europea e il Coespu? La risposta è incerta, anche perché alla fine potrebbe essere stata una semplice goliardata o mattana - sia perché era giovedì grasso, sia perché alcuni militari di forze straniere (kenioti, giordani, senegalesi, etc.) erano alla chiusura del corso e potrebbero avere alzato il gomito -, che però ha innescato una serie di ripercussioni a catena. Le verifiche sono durate quasi un’ora ed è stato intensificato il sistema difensivo della caserma. Da quando la Chinotto è stata eletta a scuola della gendarmeria europea è la prima volta che accade.


Una ventina di manichini appesi nella notte in città. Uno ha creato allarme nel fiume: «C’è un annegato»
Impiccati contro gli sfratti
Iniziativa di Alternativa sociale per il problema-casa

(d. n.) «Vivevo in affitto», «Sfratto esecutivo», «Pagavo l’affitto». Sono alcune delle scritte comparse ieri mattina in città attaccate ad alcuni manichini impiccati ad insegne pubblicitarie o sui ponti. Manichini che volevano simboleggiare le difficoltà di quanti non hanno una casa di proprietà e devono fare i conti con l’affitto da pagare. L’iniziativa è stata realizzata dal Coordinamento nazionale per il “Mutuo sociale” e dai militanti di “Alternativa sociale con Alessandra Mussolini”, ed è arrivata a Vicenza dopo essere passata in altre città, di recente a Verona e a Chioggia. Una ventina le inquietanti figure che hanno accolto al risveglio i vicentini: sono comparsi infatti in viale S. Lazzaro, sul cavalcavia di S. Lorenzo, su quello di S. Pio X e su quello dello stadio, davanti a palazzo Trissino o sul ponte di S. Michele. Quest’ultimo, staccatosi da solo o strappato da qualche passante, è finito nel Retrone e qualcuno, vedendo la figura galleggiare, ha creduto che fosse un uomo annegato ed ha dato l’allarme alla polizia. Scopo dell’iniziativa, che ha destato l’interesse anche della Digos, è sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni per il problema casa, e lanciare la campagna di raccolta firme a sostegno della proposta di legge popolare sul mutuo sociale. «A causa di un carovita che divora il potere d’acquisto di stipendi e pensioni, per molti italiani diventa sempre più difficile sostenere il peso di un affitto o il pagamento di un mutuo - si legge in una nota -. Il che comporta naturalmente ad un aumento di coloro che vorrebbero poter ricorrere all’edilizia residenziale pubblica ma che invece si vedono surclassati nelle graduatorie dagli stranieri. Infatti, solamente il 10 per cento di coloro che richiedono un alloggio popolare in Veneto riescono ad ottenerlo ed il 60 per cento delle assegnazioni va ad immigrati extracomunitari». Per questo sabato, in piazza Castello, a partire dalle 15.30 i militanti raccoglieranno delle firme. «La proposta di legge prevede la costituzione di un “Istituto regionale per il Mutuo sociale” - spiega Alex Cioni di Alternativa sociale (nella foto) - che dovrà occuparsi di costruire nuovi quartieri con modelli di bioarchitettura tradizionale, a bassa densità abitativa e con tecniche innovative in materia di fonti energetiche rinnovabili, bandendo prestigiosi concorsi tra i giovani architetti e gli istituti universitari senza pagare famosi e costosi architetti, utilizzando per la costruzione i terreni gratuiti del demanio pubblico. Verranno così abbattuti i costi in maniera radicale visto che l’ente, essendo pubblico, non mirerà al profitto. Il prezzo finale di una casa di 100 metri quadrati sarà di circa 80.000 Euro. Mutuo sociale significa vendita a rate da parte dell’Ente alla famiglia che accede al mutuo per acquistare all'ente stesso a prezzo di costo e la rata massima non potrà superare un quinto delle entrate economiche familiari. La proprietà della casa è vincolata: la casa non può essere rivenduta, affittata, messa a garanzia di un prestito o ipotecata. Il Mutuo sociale si prefigge di rendere effettivo il diritto alla casa per tutti i cittadini italiani, senza dover sottostare al giogo di canoni di locazione usurai che bruciano interi stipendi e di mutui che fanno vivere nell'incubo migliaia di famiglie per decenni». Per Cioni la casa sarà un problema soprattutto per il futuro: «Senza un contratto stabile, come faranno i giovani a comprarsi una casa?».


Torri di Quartesolo. I sindaci interessati dall’Alta velocità chiedono il “congelamento” della questione
Tav, in silenzio fino alle elezioni
«Respingeremo qualsiasi progetto che ci venga a cadere dall’alto»

di Gianmaria Pitton

Congeliamo tutto fino alle “forche caudine” del 9 aprile, poi riprendiamo la discussione. Questo l’appello lanciato dalla Conferenza permanente dei sindaci dei territori interessati dall’Alta velocità, in risposta all’affastellarsi di notizie su progetti e controprogetti, tunnel e affiancamenti. Un susseguirsi di novità - spesso spacciate come “soluzioni definitive” - che secondi la Conferenza dei sindaci sta provocando un vero allarme sociale, senza peraltro che queste soluzioni, o semplici proposte che siano, abbiano il passato il vaglio di un confronto in sede istituzionale. «Dato che ogni iniziativa sarebbe marcata come campagna elettorale - hanno detto ieri in municipio a Torri i rappresentanti della Conferenza - fermiamo tutto fino a dopo le elezioni politiche». Nel frattempo però, tra due o tre settimane, il Cipe potrebbe approvare il progetto preliminare dell’Alta velocità. Progetto che prevede, a quanto è dato capire, l’affiancamento all’autostrada entrando nel territorio vicentino, quindi il tunnel per attraversare Altavilla, l’emersione in zona Ponte Alto per congiungersi al binario storico della ferrovia e poi il proseguimento verso Padova. Rimane ancora incerta la modalità dell’attraversamento di Lerino, se di nuovo in tunnel o in superficie. La Conferenza dei sindaci però è decisa a respingere questa ipotesi, così come qualsiasi progetto che venga calato dall’alto, senza essere discusso con chi deve amministrare giorno per giorno il territorio e soprattutto deve rispondere alle esigenze e alle aspettative dei cittadini. «Non siamo pregiudizialmente contro l’Alta velocità», ha detto ieri Maria Luisa Teso, sindaco di Grumolo e vicepresidente della Conferenza, presente con Mario Dal Monte sindaco di Brendola, Erasmo Venosi assessore di Grisignano, Giuseppe Boschetto sindaco di Lonigo, assessore di Arcugnano e Diego Marchioro sindaco di Torri. «Tuttavia - ha aggiunto Teso - prima di valutarla vorremmo capirne i reali benefici per Vicenza e per il territorio berico. Su questo non abbiamo mai avuto informazioni chiare». Anziché coinvolgere i soggetti istituzionali, insistono i sindaci, pare che le decisioni e gli accordi vengano presi “a mezzo stampa”, in particolare dall’amministrazione del capoluogo, che dopo aver incassato il sì della Conferenza all’ipotesi del tunnel sotto Vicenza, se n’è andata per i fatti propri. Al punto, ha detto Venosi, da intraprendere percorsi non validi giuridicamente: «L’accordo tra Comune di Vicenza, Rfi e comitato Transpadana è carta straccia - ha sostenuto l’assessore di Grisignano - perché la competenza nella gestione degli investimenti ferroviari non è di Rfi, ma di Fs Holding». La Conferenza dei sindaci torna allora a parlare della “opzione zero”: a fronte dell’esigenza di potenziare la capacità del trasporto ferroviario, si pensi seriamente a scaricare il traffico di merci sulla linea Cremona-Mantova, dedicando la Verona-Padova al trasporto di passeggeri. Altrimenti, c’è da aspettarsi un’altra Val di Susa? «No - dicono i sindaci - ma la strada è in discesa».