Incatenati a palazzo Nievo
La presidente: «Ci attiveremo con la Regione»
( g. p. ) Prima sulla loro proprietà, poi davanti al municipio di Monte di Malo, ieri a palazzo Nievo a Vicenza. La terza puntata della protesta dei coniugi Silvano Vanzo e Maria Berlato ha avuto per scenario la sede della Provincia.
Da quindici anni i coniugi, proprietari di sei ettari di terreno in contrà Vanzi, aspettando una risposta definitiva su una questione complicata: il loro terreno si trova all’interno della cava “Scarsi”, di cui è già stata sancita la fine dell’attività, oppure ricade nel perimetro della miniera “Canova”, dove si sta ancora scavando?
Vanzo e Berlato sostengono la prima ipotesi, quindi chiedono che venga imposto lo stop a ogni ulteriore attività estrattiva. Di parere opposto è Silvano Nordera, rappresentante dell’industria mineraria “Quartiero”, secondo il quale il lavoro si sta svolgendo nel totale rispetto delle norme.
Ieri a Vicenza i coniugi Vanzo hanno incontrato l’architetto Andrea Turetta, del Dipartimento territorio e lavori pubblici della Provincia, che ha riferito la loro situazione alla presidente Manuela Dal Lago. «Ci sono due autorizzazioni che si sovrappongono - spiega Turetta - Non è affatto semplice capire dove passino i rispettivi perimetri delle zone di cava e di miniera, anche perché negli anni la conformazione dei luoghi è cambiata notevolmente».
«Ho chiesto ai nostri uffici di attivarsi con la Regione - aggiunge la presidente della Provincia - perché vengano fatte tutte le verifiche necessarie affinché sia chiaro, una volta per tutte, fin dove arrivi esattamente la concessione mineraria. Sulla quale, peraltro, la Provincia non ha competenze, diversamente da quanto accade per le cave».
Intanto Silvano Vanzo e Maria Berlato non hanno alcuna intenzione di fermarsi e annunciano una prossima trasferta a Venezia, per portare la loro protesta sotto le finestre del presidente della Regione.