22 SETTEMBRE 2005

dal Giornale di Vicenza

Appare il “candidato senza nome”
I vetri raccomandati da Abalti diventano materia di inchiesta
E la Provincia ha già pronti i primi decreti di sospensione
SCHIO.«Tempo, chiediamo più tempo»

A Vicenza (con don Gallo) lo sfidante simbolico di Prodi & C.
Appare il “candidato senza nome”
Ecco anche a Vicenza - ieri nella manifestazione dei Disobbedienti (pag. 15) davanti alla Procura con don Andrea Gallo (a des.) - il “candidato senza volto” che gli antagonisti contrappongono ai capi del centrosinistra nella sfida di ottobre. Un candidato simbolico, uguale e diverso in tutta Italia, che in realtà non ci sarà sulla scheda-voto dove comparirà il nome della cosiddetta “prestanome” Simona Panzino.

Iraq, proteste per i 45 indagati
I disubbidienti sotto la procura ieri pomeriggio in Corso

Hanno protestato contro l’invio dei 45 avvisi di garanzia per la conclusione delle indagini preliminari sui tafferugli di due anni fa alla caserma Ederle. Ieri pomeriggio in occasione della presentazione del candidato “senza volto” per le primarie dell’Unione, un gruppo di disobbedienti vicentini capitanati da don Andrea Gallo ha protestato civilmente, ed a volce alta, contro la conclusione delle indagini preliminari per l’assalto alla caserma di viale della Pace del marzo 2003. “Armati” di un megafono ed esponendo uno striscione, gli oltranzisti della sinistra estrema sotto le finestre del procuratore Salvarani hanno invocato una amnistia per i reati sociali. Al corteo della primavera di due anni fa avevano partecipato migliaia di persone. Chi aveva deciso di violare le regole del gioco democratico erano stati un gruppo di disobbedienti capeggiati da Luca Casarin e Francesco Pavin che avevano eseguito incursioni col fuoco contro la recinzione della caserma, lanciando fumogeni sopra la Ederle e imbrattando con vernice di colore rosso il muro di cinta della base americana. Per i dimostranti si trattava di azioni dimostrative di stampo pacifista all’apertura del secondo conflitto iracheno, per la procura, invece, di aperte violazioni del codice penale. Di qui l’incriminazione, la conclusione delle indagini con l’invio dei 45 avvisi, e la protesta di ieri pomeriggio.

dal Gazzettino:

«Siamo per l’amnistia nei confronti dei reati sociali. Inoltre non riteniamo giusto che la manifestazione davanti alla caserma Ederle del 29 marzo 2003 abbia avuto ripercussioni giudiziarie per 45 dei nostri attivisti, che si sono visti recapitare altrettanti avvisi di garanzia». Hanno usato queste parole ieri una settantina di manifestanti dei centri sociali veneti capeggiati da Francesco Pavin dell’ex centro sociale berico Ya Basta. I giovani che ieri hanno fatto sentire la loro voce sotto gli uffici della procura della Repubblica con l’avallo di don Andrea Gallo, il sacerdote genovese considerato uno dei leader del movimento a livello nazionale, lanciano però anche un messaggio politico sia a livello locale che a livello nazionale: «La nostra presenza all’interno delle primarie nel centrosinistra è in parte provocatoria, ma il contenuto dell’iniziativa è chiaro. Le istanze della sinistra antagonista debbono essere presenti sul tavolo politico che da oggi al 2006 porterà il Paese al voto». Durante manifestazione, cominciata alle 16.30 e continuata senza tensioni davanti ad una trentina di uomini delle forze dell’ordine, sono stati scanditi slogan contro la politica estera di Usa, Regno Unito, Italia e contro la guerra in Iraq.
Marco Milioni


La procura ha formalmente aperto una verifica sull’assessore all’Istruzione
I vetri raccomandati da Abalti diventano materia di inchiesta
Nel mirino l’acquisto di serramenti che sono costati 180 mila euro

di Ivano Tolettini

I “consigli” dell’assessore Arrigo Abalti al direttore generale di Amcps Gianfranco Ledda per l’acquisto dei vetri speciali da installare alle scuole di via Turra diventano formalmente materia d’inchiesta. Il procuratore capo Ivano Nelson Salvarani ha affidato a uno dei suoi sostituti il fascicolo per fare luce sulle modalità della “gara” con la quale sono stati acquistati 180 mila euro in serramenti su prescrizione dell’assessorato. Sul contenuto del fascicolo non si sa nulla. Cioè se si tratti di una indagine qualificata come “fatti non costituenti notizia di reato” o qualcosa di più. Sull’argomento, come avviene in questi casi, il procuratore non parla. Dopo avere dribblato il giorno prima i cronisti con un generico «stiamo valutando», il magistrato ha incaricato un pm e la polizia giudiziaria di approfondire i retroscena della vicenda che sta facendo discutere il palazzo della politica per stabilire se è stata rispettata la contabilità degli enti pubblici. I fatti, ampiamente riportati nei giorni scorsi, risalgono alla scorsa estate quando l’assessore Abalti ha inviato una missiva a Ledda nella quale, in pratica, gli ordinava di acquistare i vetri della ditta padovana Finvetro di Monselice. Abalti era stato costretto a scrivere la lettera perchè alle municipalizzate, dopo avergli risposto informalmente che i vetri padovani costavano due volte e mezzo quelli dello stesso tipo che si trovano sul mercato, avevano preteso nero su bianco. Il motivo? Nel caso in cui l’autorità giudiziaria un domani avesse chiesto spiegazioni sul perchè dell’esoso acquisto. Come mai, è la domanda alla quale vuole rispondere il pm, Abalti ha raccomandato i vetri con veneziana incorporata brevettati col nome “Veltech”? «Per una priorità di sicurezza nelle scuole e perché i lavori fossero eseguiti prima dell’inizio dell’anno scolastico per non creare disagi», ha risposto l’assessore, il quale ha aggiunto che non era un ordine alle Amcps, bensì una «richiesta urgente». Non sfugge che un conto è se l’assessore avesse messo urgenza ad Amcps per l’installazione delle nuove finestre in vista della riapertura delle scuole, lasciando libera la scelta degli infissi all’organo tecnico, un altro l’indicazione più o meno perentoria dell’azienda alla quale rivolgersi per l’acquisto. Si spiega l’apertura di un’indagine da parte della procura per vagliare se Abalti si sia comportato correttamente. L’altro giorno, spiegavano i bene informati nei corridoi della politica, l’assessore Abalti si è intrattenuto a lungo con il suo avvocato Enrico Ambrosetti per approfondire la questione e i possibili risvolti. Il politico, in una lettera inviata lunedì al nostro giornale, ha osservato che la sua missiva di luglio non era un ordine a Ledda, ma solo una “raccomandazione” priva di contenuto imperativo, anche perchè Amcps non è sottoposta gerarchicamente al Comune. Di conseguenza - è il ragionamento dell’assessore - la municipalizzata avrebbe potuto rispondere picche alla sua sollecitazione in favore della ditta padovana. I prossimi passaggi investigativi dovrebbero essere l’acquisizione di tutta la documentazione riguardante la spesa eseguita da Amcps per 180 mila euro. Non solo, il pm potrebbe affidare una consulenza per valutare se effettivamente i serramenti di Finvetro valevano tutta la considerazione manifestata per iscritto dall’assessore Abalti. Oppure se, acquistandoli da un’altra ditta, il risultato concreto per gli alunni sarebbe stato analogo e il Comune avrebbe risparmiato parecchie migliaia di euro.


Gestione rifiuti. Cambia la “musica” a palazzo Folco dopo la maxinchiesta
E la Provincia ha già pronti i primi decreti di sospensione
E sono salite a più di 300 le persone indagate dal pm Barbaglio

di Ivano Tolettini

Sale il numero degli indagati, superando ormai le 300 unità, mentre il dipartimento Ambiente della Provincia ha predisposto i primi decreti con i quali sospende le autorizzazioni ad alcune aziende che trattano i rifiuti in procedura semplificata. Dunque, è cambiata la musica a palazzo Folco mentre non si arresta la marea montante dell’inchiesta della polstrada di Verona Sud, che coordinata dal pm Angela Barbaglio, ha messo a punto l’ultimo rapporto che contiene i nomi delle aziende che avrebbero smaltito in maniera abusiva residui metallici con la Fermetal di Montecchio Maggiore. Per tutta la giornata di ieri è proseguita l’attività dei tre consulenti milanesi che collaborano con la polizia e l’Arpav per individuare le situazioni anomale nella gestione degli scarti equiparati dal decreto Ronchi del ’98 ai rifiuti. In questa fase l’attenzione degli inquirenti si concentra sulla Fermetal di Carletto Tirapelle che da sei mesi è sottoposta a sequestro perchè dal 2003 avrebbe operato in maniera abusiva. In buona sostanza gli inquirenti sostengono che nonostante la Provincia avesse richiesto alla ditta la documentazione con il piano di adeguamento perchè lo stabilimento di Alte Ceccato si trova a 80 metri dall’acquedotto, non sarebbe mai stata data una risposta esauriente. Pertanto, essendo scaduta l’autorizzazione, negli ultimi due anni la Fermetal avrebbe operato in regime di illegalità, coinvolgendo - certo, a loro insaputa - coloro che si erano rivolti a lei per smaltire quelli che sono classificati come “residui metallici” provenienti da scarti di lavorazione industriale. Per una parte dei fornitori scatterebbe la denuncia per la violazione dell’art.51 del decreto Ronchi in materia di gestione di rifiuti non autorizzata. Su questo punto, però, l’azienda - che ha predisposto un piano all’attenzione del tribunale - respinge quanto è sostenuto dalla Provincia, rivendicando di essere stata autorizzata grazie al silenzio assenso. Nel 2003 dopo avere inviato la domanda per proseguire l’attività, entro i tre mesi fissati dalla legge non sarebbe arrivata alcuna controindicazione e riteneva di avere in regola. Per contro la documentazione raccolta dagli agenti del commissario Antonio Di Ruzza proverebbe uno scenario diverso. Anche per questo la ditta, che sta per completare la realizzazione di una nuova realtà produttiva, è ferma da sei mesi. L’altra ditta che ha tuttora sigillata una porzione di attività è la Eurocart di Cornedo (si tratta della linea della plastica), coinvolta nell’inchiesta che ha visto l’arresto del capo della squadra antinquinamento della Provincia Sergio Fanton. Invece, si è completamente messa in regola la conceria Olimpia di Chiampo, che aveva subito la visita della polizia giudiziaria ed erano scattati anche in questo caso i sigilli. Frattanto, il dipartimento Ambiente in seguito alla frenetica attività degli investigatori, che hanno sequestrato quasi tutta la documentazione della Provincia dal ’98 al 2005 in materia ambientale, ha predisposto le prime ordinanze di sospensione delle licenze per ditte che operano con procedura semplificata. I decreti amministrativi saranno recapitati nei prossimi giorni alle aziende inadempienti. Si tratta di un giro di vite di 180 gradi dalle parti di palazzo Folco, inevitabile conseguenza delle indagini iniziate a marzo col sequestro di un camion che trasportava rifiuti in autostrada


Ex Lanerossi. La risposta del Governo all’on. Trupia. La Triplice ha incontrato il vescovo
«Tempo, chiediamo più tempo»
I sindacati: «Serve un anno per trovare un’alternativa»

di Federico Ballardin

I lavoratori dell’ex Lanerossi sfilano questa mattina in corteo nel centro storico di Schio. La manifestazione, decisa nei giorni scorsi a seguito della presenza in città dei segretari nazionali confederali del comparto tessile, seguirà l’assemblea che si terrà alle 9.30 nello stabilimento di viale dell’Industria. Alle 10.30 partirà il corteo che approderà in piazza Rossi, dove è previsto un intervento di uno dei leader sindacali. Intanto ieri pomeriggio una delegazione composta dai rappresentanti delle rsu e dai segretari provinciali di Cisl (Franca Porto) e Uil (Riccardo Dal Lago) e da Daniele Andriollo per la Cgil, è stata accolta in curia dal vescovo di Vicenza Cesare Nosiglia. Un paio d’ore prima, in Parlamento, il ministro Carlo Giovanardi aveva risposto alla domanda d’attualità presentata dalla deputata diessina Lalla Trupia su quello che è stato definito “il caso Marzotto”. «Ha fatto l’elenco della spesa ma non ho intravisto nulla di concreto». È questa la reazione dell’on. Trupia alla risposta ricevuta ieri dal ministro Giovanardi sulle iniziative da intraprendere per fronteggiare la crisi del tessile e dell’ex Lanerossi in particolare, che avrà ripercussioni sociali notevoli nell’Alto vicentino. «Si è dichiarato molto interessato alla vicenda della storica fabbrica scledense ma si è limitato a prospettare quelle che dovrebbero essere le iniziative di governo per l’industria, senza entrare nel merito - commenta la Trupia. - Inoltre è stato evasivo sulla mia richiesta, già avanzata al Prefetto di Vicenza, di istituire un tavolo di confronto attorno al quale si devono sedere imprenditori, sindacati e rappresentanti delle istituzioni. Su questo tema lo aspetto al varco. È fondamentale capire quanto sia urgente mettere in campo idee valide in un momento in cui ci sono centinaia di posti di lavoro a rischio». Intanto, a Vicenza, la delegazione di sindacalisti e operai hanno incassato la solidarietà del vescovo Cesare Nosiglia che ha confermato la sua attenzione alle ripercussioni sociali che la chiusura della storica fabbrica ha creato alle famiglie degli operai. «Un incontro importante - ha detto la segretaria provinciale della Cisl, Franca Porto - che ci ha fatto capire che la Chiesa è dalla nostra parte. È chiaro che le trattative e le soluzioni vanno trovate in altri ambiti e discusse attorno ad altri tavoli, ma in un tempo di grave crisi anche queste attestazioni di solidarietà ed appoggio sono molto importanti». Nessuno s’illude sulla possibilità di evitare la chiusura della fabbrica, nella ricerca delle soluzioni l’unica concreta al momento si chiama tempo. Qualche mese o un anno, è la richiesta di Franca Porto «Per poter studiare un piano di riassorbimento degli operai nel mondo lavorativo scledense o all’interno della stessa Marzotto. Da questo punto di vista è emblematica una affermazione del vescovo che ha detto che certe decisioni vanno valutate non solo facendo valutazioni sul piano economico». Anche Riccardo Dal Lago ha sostenuto l’importanza dell’incontro in curia: «In questo momento tutto aiuta e l’appoggio e la solidarietà del vescovo di Vicenza è un grande aiuto. Si è dimostrata persona attenta alle dinamiche del lavoro e soprattutto ai problemi legati alla disoccupazione».