di G. Marco Mancassola
Il Comune vara “Abitare”, il nuovo piano generale per
fronteggiare l’emergenza casa nel capoluogo, ma non
pensa soltanto a procurare alloggi a chi ne ha
bisogno. Una delle novità del documento approvato su
proposta dell’assessorato agli Interventi sociali di
Davide Piazza è contenuto in poche righe che rischiano
di rivoluzionare in prospettiva futura la gestione dei
servizi abitativi.
A pagina 28, infatti, si prevede l’ipotesi di redigere
uno studio di fattibilità per la costruzione di
un’azienda per la gestione dei servizi abitativi.
La prospettiva ha già creato le prime frizioni con
Amcps, l’azienda municipale cui è affidato l’intero
patrimonio immobiliare del Comune. Come si legge nel
sito internet di Amcps, «sono 1.519 (dati bilancio
2003) gli appartamenti di cui l’azienda si occupa sia
dal punto di vista strutturale, con interventi di
ordinaria e straordinaria amministrazione (controllo
dello stato degli edifici e programmazione dei
lavori), ma anche curando i rapporti con gli
affittuari (determinazione dei canoni di locazione e
la loro riscossione)». Inoltre, vale la pena ricordare
che l’azienda nacque nel 1907 con il nome di Aspc
(Azienda speciale case popolari) e la stessa sigla
Amcps, che oggi sta per “azienda municipale
conservazione patrimonio e servizi”, all’inizio stava
per “azienda municipalizzata case popolari e servizi”.
Una storia lunga, che però appare giunta quantomeno a
un giro di boa. Nei giorni in cui l’azienda di S.
Agostino è al centro di una pesante polemica politica
per la gestione degli appalti, l’assessore Piazza ha
fatto chiaramente capire che bisogna voltar pagina: da
un lato punta a ridefinire la convenzione che regola
la gestione dei servizi abitativi, come già avvenuto
per i servizi cimiteriali (altro settore che ha visto
esplodere pesanti polemiche); dall’altro si punta a
studiare la possibilità di creare un'agenzia che
prenda in mano la gestione dei servizi abitativi, o
addirittura di appoggiarsi all’Ater.
Una prospettiva che l’Amcps non gradirebbe, come
risulta da una lettera inviata in municipio dal
presidente Natale Grolla: «L’obiettivo è di accorpare
funzioni in capo all’assessorato e ai vari enti
gestori per rendere più efficiente la macchina
amministrativa e operare come impresa - si legge nella
strenua difesa dell’operatività aziendale -. L’Amcps
ha saputo dimostrare, con la massima disponibilità,
flessibilità e professionalità indubbie capacità in
materia abitativa, con la redazione e attuazione di
importanti interventi di ristrutturazione e restauro
di immobili residenziali e nella conduzione dei 1.500
appartamenti affidati. L’Amcps è in grado di assumere
anche altre funzioni amministrative per conto del
Comune e di garantire gli stessi risultati positivi
raggiunti nel campo abitativo. Costituire una nuova
azienda per la gestione di servizi similari non sembra
razionale. Una nuova azienda avrebbe comunque una
propria autonomia organizzativa e gestionale, dovrebbe
avere una propria sede, un proprio Cda, un presidente
e del personale dipendente, al pari di Amcps».
In altri termini, anziché creare un nuovo soggetto,
Grolla suggerisce piuttosto la cessione di un ramo
d’azienda dal Comune all’Amcps, attribuendole anche le
funzioni amministrative.
Di diverso avviso, però, era e rimane l’assessore
Piazza, che sembra intenzionato a proseguire per la
sua strada. Nonostante le osservazioni pervenute da S.
Agostino ad agosto, infatti, il piano adottato dalla
giunta comunale a metà settembre continua a lasciare
aperta la porta verso lo studio di fattibilità.
«Vogliamo verificare se la gestione di alcuni servizi,
come l’introito degli affitti, è al passo con i tempi
e necessita di essere adeguato, se i controlli sono
puntuali o se serve un nuovo sistema di verifiche, se
il bilancio dei costi e dei benefici è migliorabile,
se la gestione delle case sfitte può essere potenziata
- afferma Piazza -. Sono tutti aspetti che vanno
esaminati con la massima cura, per capire cosa
conviene fare. Si può pensare di creare un’azienda,
oppure servirsi di chi già lavora con le case come
l’Ater. È indubbio che Amcps sa fare il suo lavoro, ma
d’altro canto avevo già anticipato l’intenzione di
rivedere la convenzione sul patrimonio edilizio. Il
“piano casa” è un capitolo di questa amministrazione
assolutamente innovativo: serve la collaborazione di
tutti e bisogna valutare tutti gli aspetti».
I vetri “consigliati” da Abalti
all’attenzione della Procura
In una lettera l’ordine pervenuto a luglio alle
municipalizzate
di Ivano Tolettini
Gli spifferi potrebbero annunciare maltempo. Ma di
tipo giudiziario. La raccomandazione del vetro Velthec
per la sostituzione delle finestre in due scuole
cittadine, per una fornitura di 180 mila euro, da
parte dell’assessore all’istruzione Arrigo Abalti
rivolta al direttore della municipalizzata Amcps
Gianfranco Ledda, diventa materiale scottante.
Formalmente non è stata aperta ancora un’indagine da
parte della procura della Repubblica, ma si è appreso
che la vicenda raccontata dal nostro Giornale
nell’edizione di domenica è all’attenzione della
polizia giudiziaria.
Come tutte le notizie di giornale che contengono
potenziali aspetti investigativi, l’articolo in cui si
racconta che Abalti l’11 luglio di quest’anno, in
vista della riapertura delle scuole, ha caldeggiato a
Ledda quale tipo di vetri bisognasse acquistare per la
«fornitura e posa dei nuovi serramenti alla scuola
elementare “Rodari” e alla scuola materna di via
Turra», ha suscitato l’attenzione degli inquirenti per
l’inusualità dell’invito.
«Da una ricerca di mercato - recita la nota
dell’assessore - è emerso che esiste un vetro, il
“Velthec Rp”, che soddisfa le esigenze di sicurezza e
miglioramento di vivibilità dei locali che questo
assessorato si è posto come obiettivo da raggiungere.
È questione da affrontare con la massima sollecitudine
per dimostrare anche in questa occasione le capacità
operative di Amcps».
La questione finestre, com’è intuibile, ha provocato
reazioni di vario tipo non solo negli ambienti
politici, perché leggere nero su bianco che un
assessore indica a una società comunale, dunque
pubblica, di acquistare non già delle finestre con
determinate caratteristiche tecniche, ma proprio
quelle di una ditta specifica fino a una somma massima
di 180 mila euro, non capita tutti i giorni. Anche
perché, come è stato sottolineato da più parti,
l’abile e simpatico Abalti non avrebbe specifiche
competenze nel settore delle finestre e dintorni.
Considerando poi le modalità con le quali gli enti
pubblici fanno gli acquisti, attraverso cioè gare o
trattative, ha inevitabilmente sollevato la curiosità
degli investigatori la raccomandazione dal contenuto
potenzialmente privatistico contenuta in quella che è
stata definita una lettera-dépliant a favore della
ditta che produce “Velthec Rp”.
L’azienda in questione, per la cronaca, è la padovana
Finvetro srl di Monselice. È società leader nel
settore che, come recita lo spot aziendale, dal 1985
si è affermata proprio con “Velthec”, «una vetrocamera
con inserita all’interno una tenda veneziana, azionata
esternamente da un dispositivo magnetico posto sul
pannello».
Per quale motivo l’assessore Abalti abbia raccomandato
proprio questa finestra, al di là delle indubbie
qualità, non è dato sapere. È noto che gli ordinativi
nel settore devono seguire ben note procedure inserite
nella contabilità degli enti pubblici.
Di certo, il “consiglio per gli acquisti” partito
dall’assessorato e arrivato nella stanza delle
decisioni di Amcps era teso alla sostituzione delle
finestre “a ghigliottina”, considerate non più idonee.
In alcuni ambienti si racconta che, di fronte alle
iniziali preferenze tecniche espresse a voce
dall’assessore per “Velthec Rp”, sia stata la
direzione di Amcps a chiedergli di scriverle in una
lettera a futura memoria.
Che ci fosse stato un chiaro distinguo tra assessorato
e municipalizzata, del resto, lo si ricava dai verbali
del Consiglio d’amministrazione e da come è formulata
la lettera.
Nel penultimo capoverso della missiva, infatti, Abalti
incalza il direttore generale in maniera perentoria:
«La invito quindi ad affrontare con la massima
sollecitudine la questione».
Per chi conosce il linguaggio della burocrazia è a
tutti gli effetti un ordine, soltanto attenuato dallo
zuccherino successivo, in chiave retorica, quando
l’assessoere sottolinea per «dimostrare anche in
questa occasione, le capacità operative che l’Amcps ha
sempre dimostrato per il raggiungimento degli
indirizzi posti da questa amministrazione».
Da ieri mattina, dunque, la vetrocamera “Veltotech Rp”
della Finvetro oltre ad essersi fatta una discreta
pubblicità, è nel mirino degli inquirenti. Gli
accertamenti per ora sono generici - non si parla di
un’inchiesta - per valutare se tutto si è svolto
rispettando le regole e l’assessore all’Istruzione
Abalti ha rivolto un semplice invito-ordine da 180
mila euro a Ledda per sostituire le finestre in due
scuole di via Turra in virtù di una recente passione
per i serramenti.
«Non era un ordine, ma richiesta urgente»
«Questi serramenti sono garantiti per 10 anni,
risparmieremo costi di pulizie»
In relazione all'articolo pubblicato domenica scorsa
vorrei precisare quanto segue:
1. Gli interventi afferenti la sicurezza nelle scuole
sono una priorità assoluta di questa Amministrazione
che già nel 2004 ha approvato un Piano Pluriennale
2004/2008 di interventi di manutenzione straordinaria
nelle scuole e plessi socio-educativi di competenza.
Il Piano viene annualmente ripreso ed adattato sulla
base delle disponibilità finanziarie annue e delle
priorità sopraggiunte.
2. Per il 2005, sulla base della disponibilità di
Bilancio (mutuo per circa 1,3 milioni di euro) le
priorità sono state date ad interventi negli asili
nido e nelle scuole dell'infanzia. Pochi invece,
rispetto alle molte esigenze, gli interventi previsti
nelle scuole dell'obbligo, non perché manchino le
necessità, ma perché scarse sono le risorse per farvi
fronte. Tra questi, viste le segnalazioni più volte
effettuate dai genitori e dai competenti organismi
scolastici, è stata inserita anche la sostituzione dei
serramenti in alcune scuole. Gli interventi per la
sostituzione dei cosiddetti vetri "a ghigliottina" o
comunque di serramenti e vetri ormai obsoleti riguarda
vari plessi e sicuramente si tratta di un problema che
deve essere risolto nel tempo per garantire non solo
maggiore sicurezza per gli utenti, ma anche possibili
vantaggi per la stessa Amministrazione.
3. In occasione della formulazione del Piano dei
lavori estivi 2005 e quindi dei numerosi incontri di
lavoro intercorsi anche con AMCPS per l'individuazione
delle priorità, è stata consegnata alla stessa per
valutazione, la proposta di una tipologia di vetro che
risolvesse sia i problemi di sicurezza che quello
annoso delle veneziane.
4. Dopo una serie di incontri, sopralluoghi e dopo
aver acquisito il riscontro positivo della proposta
dalla stessa AMCPS - senza entrare nel merito di
quelle che sono le procedure per l'assegnazione dei
lavori che non competono alla mia persona - è stato
proposto, viste le molteplici richieste e le urgenze
in tal senso - il plesso di via Turra quale edificio
sul quale intervenire - con la caratteristica di
sperimentazione - nell'anno 2005. L'intervento, a
pieno titolo, è stato così inserito nel
Piano-programma di manutenzione straordinaria degli
edifici scolastici 2005, predisposto nel mese di
luglio, e conclude, come detto, un lavoro collegiale
che ha visto, oltre alla partecipazione dell'Azienda,
anche quella del Settore Manutenzioni del Comune.
5. La lettera cui fa riferimento l'articolo non era
intesa come "ordine dato all'Azienda" di eseguire i
lavori in via Turra, ma invece come "richiesta urgente
all'Azienda - fatta ricordando le specificità della
proposta relativa alla sostituzione delle finestre con
vetro camera - di partire per tempo con i lavori onde
consentirne la loro ultimazione prima dell'inizio del
nuovo anno scolastico. Nella sostanza di anticipare
gli interventi rispetto al Piano che successivamente
sarebbe stato approvato dall'Amministrazione Comunale.
6. Rammento che per i noti limiti di intervento
diretto dell'AMCPS, la stessa ha dovuto curare su mia
sollecitazione una procedura d'urgenza per
l'assegnazione della fornitura e dei lavori in appalto
al fine di completarli entro l'inizio dell'anno
scolastico.
7. Nessuna competenza specifica, quindi, del
sottoscritto in tema di infissi o vetro camere, ma
normale corrispondenza tra amministratore con delega
ai lavori nelle scuole e l'AMCPS incaricata
nell'ambito di un Piano prestabilito e concordato,
fatte salve le specifiche competenze in materia.
8. Le richieste del mondo della scuola sono quelle di
dare, soprattutto, maggiore sicurezza agli utenti. Il
cittadino paga appunto per questo e tanto meglio se si
riesce nel rispetto delle regole ad ottenere risultati
positivi. Rammento che essendo questi serramenti
garantiti per dieci anni si risparmieranno costi di
manutenzione e di pulizia di tende veneziane. Altro
importante aspetto da non dimenticare, il risparmio
derivante da un migliore isolamento termico
dell'edificio.
Rimango a disposizione per ogni utile e sereno
confronto sui temi che coinvolgono il mio Assessorato.
Arrigo Abalti
Ex Lanerossi, i sindacati andranno in piazza
In arrivo i “big” del tessile
(m. sar.) Giovedì in piazza per manifestare
concretamente a favore dei lavoratori dell’ex
Lanerossi. Animata assemblea ieri a Schio, dopo che in
mattinata le rsu e le organizzazioni sindacali si
erano incontrate con i rappresentanti della Marzotto
nella sede di Vicenza dell’Associazione Industriali.
Si è trattato di un incontro di routine previsto in
fase di avvio della procedura di mobilità, partita
proprio ieri. Al di là della provocazione dei
sindacati, che hanno chiesto alla Marzotto di
ritirarla, ricevendo in risposta che permane la ferma
volontà a proseguire nella decisione di lasciare a
casa 125 lavoratori degli stabilimenti scledensi,
nulla di nuovo è emerso. Diverso il discorso per la
successiva assemblea di fabbrica, proseguita nel
pomeriggio e dalla quale è emersa l’ipotesi di una
grande manifestazione pubblica, da fissare per giovedì
quando in città arriveranno Sergio Spiller della Cisl,
Teresa Bellanova della Cgil e Pasquale Rossetti della
Uil, i segretari nazionali confederali del tessile. In
mattinata i tre si confronteranno con le rsu e le
maestranze.
«Vorremmo approfittare della loro presenza per
sensibilizzare la cittadinanza - spiega Mario Siviero
della Cisl -. La solidarietà che stiamo raccogliendo a
tutti i livelli è opportuna ma avvertiamo la necessità
di coinvolgere maggiormente la popolazione».
In giornata potrebbe essere formalizzata la richiesta
di occupazione di uno spazio adeguato in centro
storico. Difficilmente la scelta cadrà su piazza
Statuto, abituale collocazione logistica per le
manifestazioni sindacali ma attualmente oggetto di
lavori di sistemazione della pavimentazione.
Intanto il presidio davanti all’ex Lanerossi continua
ma senza blocchi ai carichi di merci. Resterà
simbolico per garantire il lavoro alla cinquantina di
dipendenti richiamati momentaneamente dall’azienda ma
potrebbe tornare ed essere più rigido qualora, dalle
assemblee programmate in questi giorni, venissero
decise azioni di lotta.
In tal senso c’è da registrare il volantinaggio
effettuato in questi giorni dai Giovani Comunisti
fuori dagli istituti superiori scledensi, con l’invito
esplicito agli studenti di scendere in piazza a fianco
dei lavoratori e di sostenere qualsiasi forma di
rivendicazione dovesse essere decisa, a partire da un
possibile sciopero generale di tutte le categorie
auspicato da Rifondazione Comunista in segno di
solidarietà agli operai in mobilità.