Marzotto, niente schiarite dopo l’incontro tra le parti
Ieri un faccia a faccia “interlocutorio” tra azienda e sindacati
di Marco Scorzato
Un incontro interlocutorio che lascia ancora in sospeso la sorte occupazionale di 146 dipendenti dei reparti tintoria, filatura e mistificio. Ieri, azienda e sindacati, sono tornati a riflettere sul piano industriale presentato il 6 marzo scorso dalla dirigenza. Un piano che prevede di delocalizzare nello stabilimento di Nova Mosilana, in Repubblica Ceca, alcune lavorazioni, con un conseguente esubero di lavoratori. Un piano contro il quale Cgil, Cisl e Uil hanno alzato subito il loro muro di opposizione, contestando l’alleggerimento occupazionale e criticando anche il piano industriale dal punto di vista tecnico.
«L’impatto sull’occupazione sarebbe insostenibile - afferma Maurizio Ferron, delegato territoriale della Cgil -, ma soprattutto, con la rottura della filiera produttiva a Valdagno, questo stabilimento rischia di non essere più strategico, come invece è stato sancito dall’accordo siglato alcuni mesi fa al Ministero. In questo incontro abbiamo sviscerato anche altri temi come gli investimenti. All’incontro c’erano anche i segretari nazionali del tessile Giampaolo Mati, della Cgil, e Sergio Spiller, della Cisl, oltre ai rappresentanti territoriali tra cui Ferron, Antonio Visonà, della Uil, e Mario Siviero, della Cisl. «È stato un incontro tecnico -spiega quest’ultimo - in cui abbiamo espresso la nostra posizione di contrarietà al piano. Abbiamo poi ascoltato le tesi dell’azienda che è tornata a motivare la scelta di presentare quel piano».
L’azienda, che era rappresentata tra gli altri da Stefano Sassi, amministratore delegato, e Massimo Lolli, direttore risorse umane, ha portato da parte sua argomenti a sostegno del piano, confermando la «centralità» dello stabilimento valdagnese. «Nell’incontro con il sindacato - ha dichiarato Massimo Lolli, direttore delle risorse umane Marzotto - è stato ribadito il ruolo strategico dello stabilimento di Valdagno. La performance del business dei Tessuti Marzotto è stata oggetto di analisi e confronto fra le parti. Obiettivo dell’impresa è il raggiungimento di un assetto competitivo per il sito di Valdagno, condizione essenziale per la futuribilità del business dei Tessuti Marzotto».
Le parti si sono date appuntamento per il 30 marzo (salvo spostamento al 31). «Solo allora, conclude Siviero - parleremo di esuberi».