«Base Usa, An responsabile»
E Bonafede: «Dai Verdi solo opposizione ideologica»
«Ci sono momenti in cui tacere è la scelta migliore. Lo avrebbero dovuto fare, in questi giorni, gli esponenti di Alleanza Nazionale (Conte, Milani e Bonafede) che portano sulle spalle la grave responsabilità, assieme al sindaco Hüllweck, di aver tentato di far costruire la nuova base militare americana al Dal Molin senza farne sapere nulla ai cittadini di Vicenza». In attesa di decisioni sul futuro dell’aeroporto “Dal Molin” e del progetto per costruire una nuova caserma americana, la scena è dominata dai botta e risposta fra i politici degli opposti schieramenti. Continua a far discutere, ad esempio, la visita dell’on. Oliviero Diliberto. Dopo la stoccata di Alleanza nazionale, si registra la replica dei Comunisti italiani, affidata al segretario cittadino Marco Palma e al consigliere regionale Nicola Atalmi.
«Non era, l’onorevole Conte, parte dell’allora maggioranza di Governo? - proseguono -. A differenza di Conte e soci noi al Governo chiederemo chiarezza e l’impegno per bloccare questo progetto; l’Unione ha il dovere di segnare una forte discontinuità rispetto alla politica portata avanti per cinque anni dal centrodestra. Il Governo avrà l’ultima parola e noi ci batteremo perché questa parola sia, semplicemente, un no».
A sua volta, il presidente aennista della zona 5, Marco Bonafede, replica ad Agostino Masolo, capogruppo dei Verdi a Laghetto: «Ritengo utile e doveroso precisare che, durante l'ultima conferenza dei capigruppo avevo proposto di svolgere Consiglio il 20 Luglio, proprio per discutere, anche prioritariamente, le mozioni inerenti l'aeroporto “Dal Molin”. Di comune accordo e senza alcuna obiezione da parte dei Capigruppo di minoranza presenti (tra cui lo stesso Masolo!) si è valutato di riprendere i lavori a settembre, onde evitare comprensibili mancanze del numero legale dovute ai calendari-ferie dei consiglieri. In qualità di presidente ho inoltre invitato tutti i capigruppo a lavorare a una sintesi delle due mozioni presentate (e di cui il consigliere Masolo ricorda solo quella di minoranza) proprio per produrre un testo comune, in grado di far emergere con maggiore forza ed unitarietà le diverse sensibilità sull'argomento, ma tutte tese comunque alla salvaguardia del territorio».
«Rigetto quindi al mittente le accuse di disinteresse e attendo i firmatari della mozione di minoranza ad una prova di dialogo politico per il bene del nostro territorio. Tutte le dichiarazioni sono ovviamente riscontrabili al verbale della conferenza dei capigruppo, a cui evidentemente il consigliere Masolo ha partecipato con il disinteresse e la disattenzione suggeritagli dalla sua forma di opposizione meramente ideologica».