Case popolari, opposizione all’attacco del nuovo bando
Poletto: «Provvedimento illegittimo, demagogico e ingiusto»
(g. m. m.) Dove eravamo rimasti? Dopo quasi un mese, questo pomeriggio torna il consiglio comunale, che riprenderà da dove si è bruscamente interrotto a metà aprile: il nuovo bando per l’assegnazione di alloggi popolari Erp. Il punto critico intorno a cui ruoterà la seduta è la coesione della maggioranza di centrodestra, slabbrata per dopo lo scambio di sgambetti fra la Lega Nord e il resto della coalizione, ma anche per l’emendamento di Alleanza nazionale che punta al cuore della delibera promossa dall’assessore leghista agli Interventi sociali Davide Piazza: e cioè il premio alla vicentinità, che An vorrebbe trasformare in italianità.
Determinante potrebbe essere il ruolo che giocherà l’opposizione, così il capogruppo diessino Luigi Poletto scalda i motori alla vigilia del confronto in aula, e va all’attacco della delibera con un documento condiviso anche dai capigruppo del centrosinistra.
Poletto e soci hanno presentato una scarica di emendamenti, con i quali tentano di modificare il progetto della Giunta, puntando ad eliminare il criterio della residenzialità da almeno 25 anni.
Secondo il capogruppo della Quercia, «la delibera di Piazza risulta illegittima, come sottolineato inequivocabilmente dall'Avvocatura comunale, dalla Regione, dal difensore civico, dalla Corte costituzionale e dal Tar della Lombardia: non è previsto il criterio della residenza dalla legge regionale che riserva gli alloggi Erp a chi si trovi in una situazione di bisogno e risieda in città o vi lavori. La residenza è definita infatti quale “elemento estraneo alla ratio della normativa sull'edilizia residenziale pubblica”».
Il provvedimento viene poi bollato come «demagogico e ideologico in quanto rappresenta un chiaro pegno pagato all'ideologia leghista del localismo esasperato e del rifiuto emotivo di presenze estranee alla città, extracomunitarie. È inoltre discriminatoria poiché l'assolutizzazione del criterio della residenzialità esclude non solo gli extracomunitari, ma anche quei cittadini italiani giunti da non molto a Vicenza, ma che - lavorandovi stabilmente e contribuendo alla formazione del valore aggiunto e della ricchezza della città - non possono essere penalizzati nell'assegnazione degli alloggi popolari se non al prezzo di realizzare una disparità di trattamento chiaramente illegittima sotto il profilo formale e ingiusta sotto quello sostanziale».
«Ora la parola passa ai partners del centrodestra, Forza Italia e Alleanza nazionale - conclude Poletto - verificheremo se obtorto collo sarà pagato un tributo ideologico alla Lega, oppure se un soprassalto di dignità e di razionalità li indurrà a modificare sostanzialmente la delibera che, lo ricordo, una volta varata incorrerebbe in una prevedibile impugnazione avanti alla giurisdizione amministrativa con possibile sospensiva da parte del Tar e conseguente blocco dell'assegnazione degli alloggi popolari. Approvare la delibera così com’è è da irresponsabili».