17 FEBBRAIO 2005

dal Giornale di Vicenza

La giunta libera il nuovo villaggio Usa In via Moro 700 nuove villette.
Campedello scenderà in strada per protestare contro l'antenna.
Teatro, c'è il verbale taglia-impresa.

La giunta libera il nuovo villaggio Usa In via Moro 700 villette per la Ederle

(g. m. m.) Via libera alla variante che trasformerà 400 mila metri quadri di terreni agricoli in via Aldo Moro nel nuovo villaggio americano. La Giunta ha ratificato la delibera presentata dall’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina e che recepisce la richiesta di ampliare il campo Ederle avanzata dai vertici militari americani di stanza a Vicenza. Il disegno generale dell’amministrazione a stelle e strisce, infatti, è di concentrare a Vicenza nuove forze oggi distribuite in Europa, portando all’ombra di Monte Berico duemila nuovi soldati. Una prima risposta residenziale per i nuovi militari e le loro famiglie dovrebbe venire proprio da questa variante, che approderà in consiglio comunale a marzo, indicando per l’area di via Aldo Moro la medesima destinazione assegnata alla caserma Ederle o alla Chinotto o all’aeroporto. Si tratta di un rettangolo di 400 mila metri quadri, che si estende lungo via Aldo Moro, sul lato opposto della caserma e del carcere (nella foto) , dalla rotatoria con strada Bertesina in direzione del cavalcavia di Ca’ Balbi. In questo spazio verranno costruite circa 700 villette, per un’altezza massima di 9 metri. Le necessità degli americani sono di riuscire a ospitare nella nuova housing area almeno un migliaio di famiglie. I terreni sono attualmente proprietà di una ventina di privati - spiega l’assessore Franzina - gli americani affitteranno superfici e case garantendo almeno dieci anni. È ipotizzabile, quindi, che possa venire a formarsi un consorzio. Per ora, tuttavia, non ci sono progetti, che arriveranno in un secondo tempo. In questo momento ci sono alcune prescrizioni: nessuno sbocco automobilistico su via Aldo Moro, soltanto sul rondò con strada Bertesina. Questo perché tecnicamente non si tratta di un nuovo villaggio, ma di un ampliamento della caserma. E per chiarire ulteriormente il concetto, l’amministrazione americana dovrà realizzare un sottopasso sotto via Aldo Moro. Per un anno, anticipa Franzina, si vedranno girare le carte per perfezionare l’iter burocratico della variante urbanistica. Oggi, intanto, è previsto un nuovo incontro fra il sindaco Enrico Hüllweck e una delegazione della Ederle.


Affollata assemblea nel teatro della frazione. Annunciato il blocco del traffico
Campedello scenderà in strada per protestare contro l’antenna
Il ripetitore di telefonia mobile Tim accende gli animi nel comitato "Vivi il quartiere"

di Maria Elena Bonacini

Campedello scenderà in strada contro l’antenna . E a sorpresa spunta un altro sito. Venerdì sera nel teatro adiacente alla chiesa s’è svolta l’assemblea indetta dal comitato "Vivi il quartiere di Campedello", durante il quale i rappresentanti delle diverse realtà hanno discusso coi cittadini, una quarantina, del ripetitore di telefonia mobile della Tim installato la settimana scorsa. «In quel punto - spiega Valter Bettiato Fava, presidente del comitato - l’antenna non solo è in mezzo alle case ma vicino a due scuole, elementare e materna. Noi chiediamo che sia rimossa e collocata in un sito più lontano dalle abitazioni, dove ci sia la possibilità, in futuro di installare anche gli eventuali altri ripetitori senza danneggiare la salute dei cittadini». «Come commercianti - afferma il presidente della categoria nella zona, Massimo Furegon - abbiamo raccolto firme, alcune delle quali sono già state consegnate all’assessore all’urbanistica Maurizio Franzina». La protesta è ovviamente entrata anche in classe. «A scuola - spiega Monica Tefili, presidente del comitato genitori - siamo tutti preoccupati, e le insegnanti hanno già preparato una lettera aperta al sindaco». Alcuni suggerimenti dal comitato sono venuti da Piero Miola, che da anni lotta contro le antenne. «Bisogna - ha affermato - fare domande precise e pretendere risposte precise senza mai indietreggiare. L’importante è infatti focalizzarsi sul problema e affrontarlo coinvolgendo le autorità». Una speranza arriva però dal tetto sul quale è installato il ripetitore. Come spiegato dal geometra Giuseppe D’Ercole, il tecnico degli altri proprietari del tetto cui aveva venduto le diverse porzioni di casa, «chi che ha dato l’autorizzazione alla Tim possiede solo 104 millesimi della copertura e i comprioprietari hanno già inoltrato un ricorso». «Ci stiamo già muovendo legalmente - conferma Doriano Storati, uno dei comproprietari - e abbiamo mandato le raccomandate alla Tim e all’interessato. Ora stiamo aspettando i tempi tecnici». E un’ulteriore buona notizia è stata portata dalla consigliera comunale forzista Ornella Dal Lago. «La Tim - spiega - è disposta a trattare e a spostare l’antenna se sarà localizzato un’altra area. Abbiamo visitato un sito vicino al canale, e i tecnici comunali sono già usciti. Ora la pratica è sul tavolo del dott. Giuseppe Petrella», cioè il consulente del Comune per le antenne di telefonia mobile. Notizia confermata da Franzina che spiega che «stiamo trattando con il proprietario». L’assessore sarà presente anche all’assemblea sul tema convocata per il 17 alle 20.30 sempre nel teatro dalla Circoscrizione 2 alla quale parteciperanno anche Petrella e un tecnico dell’Arpav. Il comitato comunque manifesterà in strada. «Abbiamo deciso - conclude Bettiato - di bloccare il traffico della Riviera Berica attraversando continuativamente la strada. Il Comune deve rendersi conto che ci siamo e che vogliamo essere interpellati. A noi non importano le parti politiche anzi più forze ci aiutano meglio è».


Il direttore dei lavori ieri ha ufficialmente constatato che la Cogi non ha ottemperato all’ultimatum. Domani il Comune paga i lavoratori
Teatro, c’è il verbale taglia-impresa

(p. e.) Non c’era nessuno dell’impresa Cogi, ieri mattina nel cantiere del nuovo teatro, a sostenere il confronto con il direttore dei lavori, l’ing. Mario Gallinaro, per verificare cosa è stato fatto in questo mese in cui l’impresa doveva dimostrare di aver ’cambiato marcia’ nei lavori per il teatro. La marcia, invece, non è stata proprio innestata. E così, come impone la legge, Gallinaro è passato davanti ai lavoratori in sciopero davanti all’entrata del cantiere e si è fatto accompagnare nel suo sopralluogo da due testimoni per certificare quello che ormai è saputo e risaputo da tempo: in queste ultime quattro settimane nel cantiere non è stato fatto proprio nulla. Ieri quindi il direttore dei lavori ha preparato il suo verbale che sarà consegnato entro oggi al responsabile del procedimento, l’arch. Gianni Bressan, dirigente comunale. Quest’ultimo avrà il compito di segnalare la situazione alla giunta e proporre quello che pare ormai come l’inevitabile sbocco. Vale a dire la rescissione del contratto "in danno" tra il Comune e la ditta Cogi. Per capire come sia la situazione basta dire questo: entro la fine dell’anno, e cioè un mese fa, il programma dei lavori prevedeva che si fosse arrivati al tetto del teatro. Invece dal grande ’buco’ scavato in questi due anni finora è sbucato un piccolo pezzo di muro o poco più. Ecco perché ci sono le condizioni per dire addio alla Cogi, anche se le procedure non saranno certo semplici e velocissime. Resta il fatto che al momento c’è un grande cantiere che è fermo e che - cosa mai successa finora - è a carico del Comune, perché il capitolato d’appalto prevede che sia l’ente che ha indetto l’appalto a far fronte alle manchevolezze dell’impresa. Infatti ieri il segretario della Fillea Cgil Antonio Toniolo ha avuto la conferma ufficiale che domani, venerdì, per un’ora intera alla sede Unicredit di contrà Battisti ci saranno due sportelli disponibili per distribuire le paghe di dicembre e gennaio (per qualcuno anche di novembre) ai lavoratori del cantiere. Il Comune ha previsto una spesa di 66 mila euro per ben 29 operai segnalati ufficialmente dall’Ispettorato del lavoro - dipendenti della Cogi o della ditta in sub-appalto, la Elbostano di Milano - che potranno finalmente ottenere le loro paghe. Anche ieri mattina, peraltro, all’Ispettorato del lavoro c’era da verificare la situazione di un altro paio di lavoratori da inserire nella lista di chi ha diritto alla paga. La Cogi del resto pare aver agito in maniera perfetta rispetto al calendario. Perché il 21 dicembre il Comune aveva ricevuto tutte le carte per pagare lo stato di avanzamento lavori, e la ditta ha incassato la tranche che ha portato a 4 milioni la cifra globale versata dal Comune. Da lì in poi però non è più stato fatto nulla o quasi, tanto che l’ing. Gallinaro ha tirato le somme del nuovo stato di avanzamento dei lavori stabilendo che alla Cogi non spetta nulla, mentre ad avanzare soldi è il Comune, visto che è scattata l’applicazione della penale per 120 giorni certificati di ritardo e quindi un ’conto’ - a carico della Cogi - di 480 mila euro. Come recupererà il Comune i soldi che sta spendendo in paghe degli operai che stanno fermi, e della penale? Naturalmente non c’è nulla da fare per ora, prima che la giunta decida se rescindere o no il contratto con la Cogi. Ma poi il primo obiettivo non potrà che essere la richiesta di incassare la fidejussione da 1,4 milioni di euro versata dalla Cogi all’inizio dei lavori. Poi il Comune avrà tre strade davanti, almeno a livello di ipotesi: contattare la ditta padovana classificatasi dietro la Cogi nella gara d’appalto di 2 anni fa e chiedere se conferma l’offerta di allora, indire un nuovo appalto o procedere con l’esecuzione d’ufficio dei lavori (con l’Amcps?). Intanto c’è da risolvere la situazione degli operai. Sabato prossimo organizzeranno loro un concerto davanti al cantiere del teatro per sensibilizzare ancora la città, ma nel frattempo la Fillea Cgil spera che il Comune (magari tramite l’Amcps) assuma temporaneamente gli operai che lo vorranno, per affidarli poi alla ditta cui sarà aggiudicato il compito di completare il teatro. Tutte ipotesi su cui si lavorerà nei prossimi giorni.