«Scaricate i miei film Ma non rivendeteli»
«Mi dispiace per lui, sono arrabbiato con eBay»
di Ivano Tolettini
«Mi spiace per Alessandro. Belin, doveva svegliarsi prima. Io sono per la condivisione dei miei spettacoli. Mai avrei voluto che gli fosse sequestrato il computer, ma dopo avere avvertito eBay per tre quattro volte che togliessero dalla vendita su internet il mio film riprodotto illegalmente, i miei avvocati hanno presentato un esposto in procura ad Alessandria. Che cosa avreste fatto al posto mio?»
Le due del pomeriggio. Il Beppe Grillo nazionale è in forma. Il comico-fustigatore italiano più popolare che riscuote travolgente successo di pubblico e critica per la ruvidità senza compromessi contro il potere con la “P” maiuscola, al telefonino è simpatico e coinvolgente come sul palcoscenico. Uno spasso.
È stato lui a chiamare da Cagliari, dove si trova in tour per chiarire il motivo della denuncia che qualche settimana fa ha spinto la polizia a presentarsi in casa di Alessandro B., studente vicentino di 19 anni che abita in corso Padova, a sigillare il suo apparato elettronico.
- Signor Grillo, partiamo dalla condivisione.
«Certo, io l’ho detto pubblicamente e lo ripeto. Non ho nulla in contrario che dal mio sito, www.beppegrillo.it, sia scaricato lo spettacolo che sto portando in giro per l’Italia. Purché sia visto tra amici, a me sta benissimo. Ma un altro conto è scaricarlo, riprodurlo e metterlo in vendita a 3-5 euro. Lo trovo scorretto. È una concorrenza illecita. Chiamatela come volete».
- Com’è andata la storia dell’esposto?
«Mi hanno detto che su eBay c’era in vendita il dvd irregolare del mio spettacolo. Allora ho incaricato i miei avvocati di contattare i gestori affinché lo togliessero. A volte internet non è una cosa seria. Non c’è controllo. Non si può mettere in vendita tutto, bisogna eseguire dei controlli».
- Invece?
«Abbiamo sollecitato più volte eBay ad intervenire perché c’era in vendita questo video abusivo, ma non avendo ricevuto risposte, i miei legali si sono mossi presso la procura dove c’è la sede italiana di eBay. Ripeto, mi spiace per il ragazzo, ma non si possono fare certe cose. Lo spirito con il quale ho agito era solo quello di bloccare la vendita illecita, non già di far sequestrare i suoi computer».
- Lei vuol dire che la polizia a casa del ragazzo non l’ha mandata direttamente Beppe Grillo.
«Appunto, noi ci siamo limitati a rappresentare alla magistratura una situazione di disagio per la vendita di un prodotto non in regola».
- La cosa che la disturba di più?
«Il fatto che eBay non esegua verifiche prima di accettare i prodotti. Io non sono un giurista, ma se metto in vendita qualcosa di illegale forse, ma potrei sbagliarmi, rischio di concorrere nel medesimo reato».
- Qualcuno potrebbe obiettarle: “Grillo con tutti i dvd che vende, perché se la prende con un ragazzino”?
«In effetti il dvd dello spettacolo va molto bene. L’abbiamo messo in vendita a 10 euro più le spese. Se uno lo scarica, valutando il tempo impiegato e il costo del dvd, non so se vale la pena. A me questo non interessa, a patto che non lo si metta in vendita per fare business. Allora mi dà fastidio».
- Da buon genovese le prude...
«Vorrei vedere lei al posto mio. Io ce l’ho con eBay che non esegue alcun controllo. In questo caso il sito delle aste elettroniche, che uso anch’io, si dimostra poco serio. E non mi sta bene. Poi adesso eBay ha comprato Skype perciò dovrò cambiare qualcosa».
- Oggi ad Alessandria ci sarà l’udienza davanti al tribunale nella quale l’avvocato del ragazzo Vincenzo Garzia chiederà il dissequestro dei computer.
«Non lo sapevo, ma una volta che la vendita illegale è cessata del resto non mi interessa».
- A proposito di internet, tramite il suo blog, cioè lo spazio sulla rete, ha lanciato l’offensiva contro i parlamentari condannati con sentenza passata in giudicato.
«Sono ventitrè ed è un bel campionario. Si va dall’ex ministro della giustizia Alfredo Biondi, 2 mesi per evasione fiscale, a Umberto Bossi, 8 mesi per la tangente Enimont. Dall’azzurro Dell’Utri, 2 anni per frode fiscale, al ministro La Malfa, 6 mesi per finanziamento illecito. Ci sono poi Sgarbi (6 mesi per truffa allo Stato), il diessino Vincenzo Visco per abusivismo edilizio (10 giorni di arresto) e De Michelis (18 mesi per corruzione). Chi è condannato in via definitiva non dovrebbe sedere in Parlamento»
- E del tormentone estivo Fazio?
«Fa comodo a tutti che il governatore rimanga lì. Fazio è una foglia di fico per il sistema bancario, diventato l’autentico padrone di tutto.»
- Tornando all’etere, internet e dintorni, lei Grillo ha paura delle intercettazioni telefoniche?
«Non ho nulla da nascondere. Gli italiani onesti non temono di essere ascoltati, anzi pretendono che siano intercettati i disonesti e i criminali, anche quelli che si occupano di reati finanziari. Perché loro no? Non diventano ricchi grazie alle informazioni riservate? Vanno perseguiti».
Emergenza povertà sono 5086 le notti dei “senza dimora”
L’assessore Piazza: «Da qualche anno sono
in aumento gli arrivi di italiani e stranieri
in stato di estrema necessità e senza lavoro»
di Chiara Roverotto
Un’emergenza, una delle tante che l’assessorato agli Interventi sociali deve affrontare ogni giorno. Un’emergenza costosa, anche se è la Regione a stanziare la maggior parte dei finanziamenti. Ma, soprattutto, un’emergenza difficile, complessa che riguarda persone senza fissa dimora: vicentini e non. Barboni, ma anche giovani disoccupati, abbandonati dalla famiglia e che hanno perso la fiducia in loro stessi. Oppure ex carcerati o tossicodipendenti che si vogliono dare un’altra possibilità, che sperano di trovare una... “Porta aperta”. Ed è proprio questo il nome del progetto del Comune che va avanti dal 2001 e che in questi anni ha conosciuto un escalation non indifferente. Basta dare un’occhiata alle affluenze che ci sono state all’albergo cittadino per avere un quadro della situazione. Solo nel 2004 i pernottamenti in viale San Lazzaro sono stati 5.086 con oltre 100 persone che si sono presentate. Molti di più quelli di via dei Mille, dove ci sono alcuni appartamenti per la seconda fase del recupero, con oltre 6 mila pernottamenti e 151 persone accolte.
Un’emergenza in crescita alla quale gli operatori del Comune vogliono dare una risposta anche nell’ambito di quel tavolo delle povertà aperto da tempo anche con le parrocchie. «Da qualche anno - spiega l’assessore al Sociale, Davide Piazza - in città arrivano parecchie persone italiane e straniere in stato di povertà estrema o senza fissa dimora alla ricerca di un lavoro per sopravvivere. Un disagio sociale rilevante per il quale ci siamo dovuti rimboccare le maniche e dobbiamo continuare su questa strada».
Come? Il progetto presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa, prevede nella prima fase la creazione di un’unità di strada con operatori adeguatamente formati per un aggancio precoce degli utenti lungo le vie della città. «E ancora momenti di ascolto delle persone in difficoltà - aggiunge Piazza - per l’inizio di quella che possiamo definire una relazione di aiuto. Senza dimenticare che provvediamo subito alla fornitura di generi alimentari e di conforto. Poi, le persone verranno accolte nelle strutture di accoglienza: l’albergo cittadino, piuttosto che gli appartamenti di via dei Mille dove inizierà un percorso di recupero. Daremo assistenza anche a quelli che arriveranno da altri Comuni con i quali ci metteremo in contatto per gestire con più incisività il fenomeno».
Per quest’anno il progetto la “Porta aperta” potrà contare su oltre 284 mila euro (dalla Regione ne arriveranno 76 mila), soldi che serviranno per l’accoglienza, per gli operatori e per tutta quella rete di servizi che si devono attrezzare per gestire il progetto.
L’inverno scorso con la Croce Rossa il Comune aveva firmato una sorta di convenzione per distribuire coperte e bevande calde per tutti quelli che dormivano all’aperto perché non trovavano posto alla Caritas o in altri ricoveri. Molti a detta degli operatori, un segnale inconfutabile che mette in rilievo quanto il problema della povertà estrema sia sentito in città. La denuncia, peraltro, venne fatta dalla Caritas alcuni anni fa e da allora il fenomeno è cresciuto al punto che molti fondi sono stati destinati al recupero di queste persone.
Ieri, intanto, sono iniziati i lavori all’albergo cittadino di viale S. Lazzaro: i posti letto diventeranno quaranta, alcuni dei quali saranno riservati alle donne e verranno distribuiti 40 pasti alla volta in più turni sulla base delle esigenze che ci saranno. Per l’ampliamento della struttura sono stati messi in preventivo 500 mila euro e a già a partire da quest’inverno ci saranno posti letto in più. «“Porta aperta”- conclude l’assessore - sarà comunque in rete con tutte le altre strutture; il Mezzanino piuttosto che il centro Faustino e naturalmente la Caritas».