Pacifica manifestazione di comitati e cittadini contro base e piani urbanistici
(g. m. m.) San Bortolo riversa in piazza dei Signori il suo no alle colate di cemento: no, quindi, alla caserma Usa al “Dal Molin”, no al Pp10 di Laghetto e no al piano urbanistico di via Monte Asolone. All’ora dello spritz, oltre duecento abitanti nei quartieri della circoscrizione 5 hanno pacificamente manifestato contro le tre grandi operazioni che, se attuate, ridisegnerebbero il quadrante nord del capoluogo.
Promotori dell’iniziativa i comitati del Pp10, della Centrale del latte, del Quartiere Italia e di via Monte Asolone. A loro si sono uniti molti cittadini di tutte le età, esponenti del comitato di viale Trento per chiedere più alberi e meno antenne, i ragazzi del Rugby che verrebbero sfrattati da strada S. Antonino se verrà costruita la nuova caserma statunitense.
E poi esponenti No global, di Legambiente, della sigla sindacale Rdb-Cub. Numerosi gli slogan in campo, stampati sui tanti manifesti esibiti durante la manifestazione: “Democrazia diretta: decidiamo tutti assieme del nostro territorio”, “Pochi potenti non possono decidere contro la volontà di molti cittadini”, “No al Pp10, no alla caserma all’aeroporto”, “Giù le mani dalla città, non vogliamo colate di cemento, ma verde pubblico e aria pulita”, “Amministrazione lontana dai cittadini”, “Sul Dal Molin troppi silenzi”.
Una delegazione ha poi incontrato prima il prefetto Piero Mattei e poi l’assessore comunale all’Urbanistica Marco Zocca, “scortati” dai consiglieri Antonio Dalla Pozza e Ciro Asproso. Al prefetto - come spiega Giancarlo Albera - è stata consegnata una lettera, con la quale in sintesi si dice che i già gravi problemi di inquinamento e carico urbanistico e viabilistico lamentati dai residenti, verrebbero ulteriormente ad aggravarsi con i futuri insediamenti, senza contare il cruccio della sicurezza. Per questo hanno chiesto a Mattei «di farsi portavoce presso il governo della contrarietà e delle paure che i vicentini nutrono nei confronti della proposta che l’aeroporto “Dal Molin” venga concesso in uso alle forze armate statunitensi». E ancora: «L’ubicazione dell’aeroporto, situato a un paio di chilometri dalla Basilica e inserito in zone residenziali, non ne consente l’utilizzo militare da parte di truppe americane».
Nell’incontro con l’assessore Zocca, invece, si è affrontato per lo più l’impatto del Pp10 su Laghetto. «Se c’è spazio per accogliere qualche altra miglioria, siamo disponibili - è l’impegno di Zocca -. Il mio obiettivo è raggiungere un equilibrio fra interessi del quartiere e interessi generali della città».
Piruea, An-Lega contro Hüllweck
«Non dia a noi la colpa dei ritardi»
Ma Forza Italia lo difende: «È una scusa. Bisogna dire chiaro se si approva o no»
di Antonio Trentin
Contro il caso-Piruea va a cozzare l’estate calda del centrodestra cittadino: il ritorno in consiglio comunale è previsto per martedì 20 e saranno bollori. Il sindaco è arrabbiato con la sua maggioranza, perché forse gli sta per annullare l’operazione urbanistica su alcune aree pregiate della città avviata, d’intesa con gli operatori privati, più di un anno e mezzo fa. E sull’arrabbiatura di Enrico Hüllweck la Casa delle libertà si spartisce tra indignati e consenzienti.
«Sarà tanto se riusciremo ad approvarne uno... - diceva l’altro giorno il capo dell’Amministrazione a proposito degli otto piani varati dalla Giunta a fine febbraio del 2005 (uno dei quali già affossato, quello del Campo Federale) e poi rimasti nel limbo fino a questi giorni -. Hanno fatto di tutto per non arrivarci. E sto parlando dei miei, non dell’opposizione».
È su queste parole - pronunciate da Hüllweck a caldo, mercoledì, subito dopo il flop numerico del centrodestra in sala Bernarda che ha annullato due serate consiliari - che scatta la reazione di Alleanza nazionale. La esterna il capogruppo Luca Milani: «Se questo discorso del sindaco prelude alla voglia di scaricare sui consiglieri le colpe della mancata approvazione dei Piruea, allora gli diciamo subito che sta sbagliando strada e bersaglio».
Ma allora di chi sarà, alla fine, la responsabilità dello smacco su un punto-chiave della politica urbanistica e dei rapporti esterni dell’Amministrazione-Hüllweck? Sostiene Milani: «I Piruea sono pronti da un anno. Come mai sono arrivati in commissione Territorio appena due settimane fa, proprio mentre c’era in ballo tutta un’altra serie di importanti delibere? Il che vuol dire, tra l’altro, che se i piani arriveranno in discussione neanche avranno il parere della commissione, che non ha proprio il tempo materiale per vederli e votarli... Insomma: il problema non sta nell’organizzazione dei lavori del consiglio o nella poca compattezza della maggioranza, ma nei ritardi accumulati».
In appoggio ad An arriva la Lega Nord: «Quello che dice il sindaco non è corretto. La colpa è della mala organizzazione dei lavori, della calendarizzazione fatta adesso d’urgenza, dopo che per tutto un mese il consiglio non si era riunito» commenta Alessio Sandoli, vicecapogruppo consiliare. E in contrasto, invece, arriva la dichiarazione di Andrea Pellizzari, capogruppo forzista: «Certo che il sindaco ha ragione. Se qualcuno parla di calendario, è per nascondersi dietro una foglia di fico: sono mesi che i Piruea sono noti ed esaminati, se non passano è perché non li fa passare la maggioranza. L’opposizione fa la sua parte, compreso far mancare il numero legale nelle riunioni del consiglio. La responsabilità di realizzare il programma dell’Amministrazione è nostra».
Insomma: una situazione da stress alla vigilia di una settimana di triplice convocazione del consiglio comunale, ormai nell’imminenza dello stop che piomberà sui Piruea se non saranno definitivamente approvati, protocollati e inviati in Regione entro la fine del mese.
Che oltre ai problemi di agenda ci siano problemi di sostanza amministrativa, è cosa palese da mesi. Qualche Piruea ha chance di consenso quasi unanime. Ma qualche altro, specie quello cruciale per l’area ex-Lanerossi ai Ferrovieri, molto sostenuto dal sindaco, colleziona solo osservazioni negative. Oggi i critici fanno notare (parole ancora di Milani) che «mai la maggioranza si è incontrata per dirsi "cosa facciamo dei Piruea?" oppure "quanti ne approviamo e quali?", mai c’è stata un’iniziativa del sindaco o dell’assessore all’urbanistica Zocca che sia andata oltre la semplice illustrazione». E al sospetto vociferato a centrosinistra su un possibile blitz dell’Amministrazione (una specie di "voto di fiducia" al sindaco sui Piruea in extremis) risponde l’altolà leghista: «Non so se l’intenzione è questa - dice Sandoli - ma di sicuro nessuno può arrivare a ricattare la coalizione dicendo: "I piani stanno per scadere, bisogna votarli". A fare così noi della Lega non ci stiamo».
Che il blitz sia verosimile e congegnabile è contraddetto dall’umore crepuscolare di Hüllweck quando, in questi giorni, tratta del tema-Piruea: si rabbuia, propende al pessimismo, nei corridoi municipali scambia battute con gli oppositori pronosticando il k.o. per scarsa convinzione e scarsi numeri della maggioranza. Fa il realista, in sostanza. E ha il sostegno politico del suo partito.
«Il sindaco ha tutte le sacrosante ragioni. Si può esser non d’accordo con qualche piano - spiega Pellizzari a nome di Forza Italia - ma non si venga a dire che i contenuti non sono conosciuti abbastanza per potersi esprimere. Ciascun gruppo deve dire quali Piruea vanno bene e quali no. Non ci si può trincerare dicendo: "Siamo in ritardo". Queste sono scuse e basta».
Conclusi i corsi dei Cc al Coespu
Diplomati 132 ufficiali stranieri
Nuovi diplomati al Coespu. Ieri, alla caserma Chinotto, sede del Centro di eccellenza per le stability police units, si è tenuta la cerimonia di chiusura del secondo corso high level e middle management.
All’high, della durata di 5 settimane, riservato ad ufficiali con il grado da maggiore fino a quello di colonnello, hanno preso parte 36 ufficiali di forze di polizia sia ad ordinamento militare che ad ordinamento civile di Camerun, Kenya, Giordania, India e Senegal. Al middle, della durata di 7 settimane, hanno partecipato invece 96 tra ufficiali e sottufficiali. Al termine della cerimonia, durante la quale hanno preso la parola un rappresentante delle Nazioni unite, il console americano Deborah Graze e il direttore del Coespu, il generale Leonardo Leso, i frequentatori hanno ricevuto un attestato di certificazione per l’impiego in Stability police units.
Differentemente dai corsi high, orientati ad ufficiali e contraddistinti da un approccio didattico/addestrativo teorico, i corsi middle sono invece indirizzati a ufficiali di grado inferiore o sottufficiali, maggiormente orientati verso attività ed esercitazioni.
Il diploma rilasciato ai frequentatori, unico al mondo con valore di certificazione per le Nazioni unite, attesta l’idoneità all’impiego in una missione su mandato internazionale. È significativo che l’Onu abbia voluto riconoscere ai carabinieri la leadership nell’addestramento delle unità di polizia.
Sono ora molti i governi che in trattativa con il ministero degli Affari esteri per far partecipare i propri ufficiali.