Una raccolta di firme
contro la parata
dei nostalgici di Salò
(m. sar.) L’appello per vietare la manifestazione degli ex repubblichini e dei nostalgici del fascismo fissata per il 10 luglio diventa una raccolta di firme partita ieri a spron battuto e che può già contare su centinaia di adesioni. Il documento inviato a Questore e al Prefetto di Vicenza e al Ministro dell’Interno, prodotto dai gruppi consiliari di maggioranza assieme a Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, di cui abbiamo anticipato il testo ieri, è stato fatto proprio da Anpi, Aned, Avl, Cgil, Cisl e Uil e da numerose altre associazioni.
«Abbiamo formato un comitato per tentare in tutti i modi che un reato venga reiterato a Schio - premette Giancarlo Pederzoli della Cisl. - Ci sono filmati che testimoniano come quella di Continuità Ideale non sia una commemorazione e che si tratti di un’iniziativa sempre più lontana dalla sensibilità della cittadinanza. Quest’anno è caduta inoltre l’ultima strumentale motivazione legata all’Eccidio. L’atto di riconciliazione siglato in Comune fra familiari delle vittime e Anpi ricucisce le ferite e porta verso la riappacificazione. I familiari stessi non vogliono la manifestazione. Interromperemo la raccolta solo se arriverà il divieto, altrimenti proseguiremo ad oltranza».
La raccolta è partita in fabbriche, circoli, locali di aggregazione e a giorni approderà nelle vie del centro con appositi banchetti.
Per l’Anpi erano ieri presenti a Schio gli onorevoli Franco Busetto e Giuseppe Pupillo.
«Ero a Schio nell’estate del ’45, di ritorno da Mauthausen - spiega Busetto. - Condannai subito la strage delle carceri, disumana e illegale, opera di schegge impazzite nel movimento partigiano. E la condanno ora. Per questo non ho mai avuto motivo di chiedere perdono. L’atto sancito a palazzo Garbin vale come riconoscimento per sanare una ferita aperta. Un motivo in più per vietare una manifestazione che nessuno vuole».
Per Gianna Zanon, responsabile Aned, «è indispensabile il coinvolgimento del Governo. Da Roma deve arrivare il no al corteo dei neofascisti».
Il comitato ha precisato che, al contrario di come si possa pensare, il sindaco di Schio non ha il potere di vietare la manifestazione: «Luigi Dalla Via, come prima Giuseppe Berlato Sella - precisa Pederzoli - ha inviato un parere negativo alla Prefettura e alla Questura. E’ quanto può fare per impedire l’ennesimo insulto alla città».