16 GIUGNO 2005

dal Giornale di Vicenza

In centro vigili in borghese
SCHIO.Una raccolta di firme contro la parata dei nostalgici di Salò

Il comando di polizia locale ha creato il “Nos”, nucleo operativo di sicurezza Una task force di quattro agenti in abiti civili, esperti di arti marziali “shaolin” che controlleranno commercianti abusivi, accattoni molesti e punkabestia
In centro vigili in borghese
E da sabato a Campo Marzo le “pantere” vigilantes

di Gian Marco Mancassola

Guardie private in Campo Marzo e vigili in borghese esperti di arti marziali, in centro storico. Nella scacchiera della sicurezza in città, il Comune prova a lanciare la sua doppia mossa contro la microcriminalità e più in generale contro la nebulosa di comportamenti e atteggiamenti scorretti che creano un sentimento diffuso di insicurezza. La novità è la nascita in seno al comando di polizia locale del “Nos”, nucleo operativo di sicurezza. Si tratta di una task-force di quattro agenti scelti - come spiega il vicesindaco Valerio Sorrentino - che agiranno in abiti borghesi soprattutto in centro storico. Nel mirino ci sono ad esempio l’invadenza dei punkabestia e di situazioni di degrado come la sporcizia lasciata dopo i bivacchi notturni sotto i portici della Basilica. Particolare attenzione verrà poi riservata a fenomeni come gli accattoni molesti nei parcheggi dell’ospedale, che approfittano dello stato d’animo di chi si reca a visitare conoscenti infermi per strappare qualche soldo. La divisa - sostiene Sorrentino - spesso vanifica lo sforzo di controllo, poiché appena spuntano berretti e mostrine, gli accattoni si volatilizzano, proprio come accade con i venditori abusivi che affollano corso Palladio nei fine settimana. La task-force riserverà controlli mirati per smascherare e reprimere il commercio abusivo. L’Amministrazione, poi, ha già programmato di impiegare gli agenti del Nos anche in zone calde come il rione Barche o l’area di viale Milano, dove da tempo si segnalano episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Questi nuclei speciali incaricati di attività investigativa e repressione di reati e comportamenti irregolari sono già stati istituiti in città come Padova o Milano. A Vicenza agiranno prevalentemente in abiti civili. Il team vanta una lunga esperienza e un’accurata preparazione professionale, con la conoscenza di arti marziali. Uno degli agenti è addirittura campione mondiale di Tao lu con armi, una disciplina che si rifà alla tradizione shaolin. Annunciato da tempo, invece, è l’affidamento della sorveglianza di Campo Marzo e giardini Salvi a vigilantes privati. Come confermato ieri da Sorrentino, dal sindaco Enrico Hüllweck e dal comandante Roberto Dall’Aglio, gli uomini della “Pantere servizi” entreranno in servizio per la prima volta sabato. Il contratto prevede che le “pantere” sorveglino i parchi fra la stazione e porta Castello ogni sabato e domenica, in particolare nel pomeriggio, fino a settembre in via sperimentale. Se il servizio, già attivo ad esempio a parco Querini, dovesse dare le attese soddisfazioni, allora potrebbe essere esteso negli orari o in altri giorni della settimana. Saranno attive quattro guardie alla volta, a bordo di mountain-bike e identificate da speciali divise e berretti. Non avranno potere di staccare multe a chi trasgredisce, ma oltre a fungere da deterrente per scongiurare comportamenti scorretti, avranno il compito di sorvegliare il rispetto di una delle ordinanze più controverse degli ultimi anni, quella contro i bivacchi selvaggi e i pic-nic sull’erba. E per i più recidivi, che anche di fronte agli inviti delle guardie non si daranno per vinti, le "pantere" potranno chiedere l’intervento del comando dei vigili, con cui saranno costantemente in contatto via radio, e a quel punto scatterà la multa. E non è escluso che in futuro anche i vigilantes possano sanzionare i comportamenti scorretti. «L’obiettivo - assicurano amministratori e comandante - non è tuttavia fare multe, ma cercare di creare le condizioni perché il parco possa essere vissuto e frequentato in serenità». Da sottolineare che continuerà a stazionare in zona una pattuglia di vigili per gestire soprattutto il traffico nel nodo nevralgico della stazione. «Questo è un nuovo passo concreto verso la bonifica della zona che da porta Castello va verso la stazione e viale Mazzini, dove sta sorgendo il nuovo teatro - spiega il vicesindaco Sorrentino, che è anche assessore alla pubblica sicurezza -. Il prossimo passo sarà l’installazione di tre telecamere proprio in questa zona della città».


Anpi, Avl, Aned e sindacati danno il via alla petizione
Una raccolta di firme contro la parata dei nostalgici di Salò

(m. sar.) L’appello per vietare la manifestazione degli ex repubblichini e dei nostalgici del fascismo fissata per il 10 luglio diventa una raccolta di firme partita ieri a spron battuto e che può già contare su centinaia di adesioni. Il documento inviato a Questore e al Prefetto di Vicenza e al Ministro dell’Interno, prodotto dai gruppi consiliari di maggioranza assieme a Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, di cui abbiamo anticipato il testo ieri, è stato fatto proprio da Anpi, Aned, Avl, Cgil, Cisl e Uil e da numerose altre associazioni. «Abbiamo formato un comitato per tentare in tutti i modi che un reato venga reiterato a Schio - premette Giancarlo Pederzoli della Cisl. - Ci sono filmati che testimoniano come quella di Continuità Ideale non sia una commemorazione e che si tratti di un’iniziativa sempre più lontana dalla sensibilità della cittadinanza. Quest’anno è caduta inoltre l’ultima strumentale motivazione legata all’Eccidio. L’atto di riconciliazione siglato in Comune fra familiari delle vittime e Anpi ricucisce le ferite e porta verso la riappacificazione. I familiari stessi non vogliono la manifestazione. Interromperemo la raccolta solo se arriverà il divieto, altrimenti proseguiremo ad oltranza». La raccolta è partita in fabbriche, circoli, locali di aggregazione e a giorni approderà nelle vie del centro con appositi banchetti. Per l’Anpi erano ieri presenti a Schio gli onorevoli Franco Busetto e Giuseppe Pupillo. «Ero a Schio nell’estate del ’45, di ritorno da Mauthausen - spiega Busetto. - Condannai subito la strage delle carceri, disumana e illegale, opera di schegge impazzite nel movimento partigiano. E la condanno ora. Per questo non ho mai avuto motivo di chiedere perdono. L’atto sancito a palazzo Garbin vale come riconoscimento per sanare una ferita aperta. Un motivo in più per vietare una manifestazione che nessuno vuole». Per Gianna Zanon, responsabile Aned, «è indispensabile il coinvolgimento del Governo. Da Roma deve arrivare il no al corteo dei neofascisti». Il comitato ha precisato che, al contrario di come si possa pensare, il sindaco di Schio non ha il potere di vietare la manifestazione: «Luigi Dalla Via, come prima Giuseppe Berlato Sella - precisa Pederzoli - ha inviato un parere negativo alla Prefettura e alla Questura. E’ quanto può fare per impedire l’ennesimo insulto alla città».