Danneggia la salumeria. Per fame
(d. n.) «Avevo fame, e quando ho visto tutte quelle vetrine con gli addobbi di Natale e piene di cose da mangiare mi è montata dentro una rabbia incredibile. Davanti alla vetrina della salumeria non ho capito più nulla e mi sono scagliato contro il vetro».
Le volanti, sabato sera, hanno arrestato il marocchino Youssef Farik, 23 anni, clandestino in Italia. L’accusa nei suoi confronti è di danneggiamento aggravato nei confronti della salumeria “Raffaello”, che ha sede in città in corso Padova 21. Ha fatto danni per 300 euro alla merce esposta, senza contare la vetrata infranta.
Verso le 20.20 di sabato, un passante aveva notato il marocchino scagliarsi a calci e pugni contro la vetrina ed aveva chiamato due guardie giurate, Massimo Ferro e Fernando Bevilacqua. Queste ultime avevano prima bloccato Farik e quindi avevano allertato il 113 che aveva mandato in corso Padova una volante. I poliziotti hanno ammanettato l’immigrato - già noto in questura, perché ad inizio novembre, dopo aver bloccato il traffico in corso S. Felice sputando ai passanti, aveva reagito contro gli agenti: una bravata che gli era costata sette mesi di reclusione - e lo hanno accompagnato in carcere. Nel frattempo era stato avvisato il titolare del negozio, Simone Raffaello, 34 anni, che vive in città. Il commerciante si è trovato il vetro a pezzi e i generi alimentari in vetrina da buttare, perché i cristalli li hanno rovinati.
Al momento, non si riusciva a capire perché Farik se la fosse presa con un negozio chiuso: cercava un furto? Davanti agli occhi di tutti, e in un orario in cui corso Padova è frequentato, pareva francamente poco credibile.
È stato poi lo stesso marocchino a spiegare il gesto condannabile sotto tutti gli aspetti, ma che dà dell’immigrato una immagine più umana.
Clandestino, senza un soldo in tasca, già arrestato e condannato, in questi giorni vedeva lo sfarzo di una città che si addobba per Natale. Affamato, mentre gli altri spendono per regali spesso superflui. Solo, quando gli altri si stringono fra i loro affetti. Si è sentito crescere dentro una rabbia cieca, che l’ha spinto contro una vetrina di festa, piena di buone cose da mangiare, di prelibatezze che lui non si poteva permettere. E, con la forza dell’ira, si è scaraventato contro il vetro, più per distruggere che per rubare. Un gesto che gli è valso la galera. Dietro le sbarre, almeno, avrà da mangiare.
Lo scledense nella segreteria di Libertà d’azione-Alternativa sociale
di Silvia Maria Dubois
Vicenza sforna dirigenti dell'estrema destra nazionale. Mentre il fondatore e leader del Veneto Front Skinheads, Piero Puschiavo a Fiuggi viene eletto membro del comitato centrale del Msi - Fiamma Tricolore, Alex Cioni a Roma entra nella direzione tricolore di Libertà d'Azione - Alternativa Sociale.
L'agitatore scledense col viso da bravo ragazzo che tanto piace alla Mussolini è salito di grado e, parallelamente, consolida la sua presenza nella confederazione mussoliniana (che oltre a LdA vede la presenza di Forza Nuova guidata da Roberto Fiore e del Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher) che, nei giorni scorsi, con nuove nomine ed incarichi, ha perfezionato il proprio assetto organizzativo, in vista dell'obiettivo più ambizioso: vedere in un prossimo futuro la costituzione di un partito unico.
Ed è proprio col plauso della nipote del duce che, sabato 4 dicembre, Alex Cioni (fino a quel giorno "solo" portavoce provinciale di AS e coordinatore di LdA) è stato inserito nel team della segreteria nazionale di Libertà d'Azione - Alternativa Sociale.
«Questa nomina arriva inaspettata - racconta - sono onorato di poter rappresentare Vicenza e il Veneto a Roma, è un riconoscimento importante alle attività che sin qui hanno contraddistinto la nostra comunità militante e le nostre battaglie politiche, come le recenti iniziative sul TFR e in merito alla crisi della compagnia aerea Volare».
Fra i punti più importanti del programma "cioniano", vi saranno la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori e quindi contro tutte le forme di lavoro precario, la difesa e il rilancio dello Stato Sociale contro le attuali politiche liberiste, la salvaguardia del lavoro italiano contro le delocalizzazioni e la difesa dei prodotti nazionali minacciati dalla concorrenza, considerata sleale, di Paesi come la Cina.
Ma nel frattempo, ad un anno dalla sua nascita, Alternativa Sociale si prepara anche alle Regionali del 2005: a tal proposito da Roma si ribadisce «la scelta univoca di andare in assoluta contrapposizione sia alla CdL che all'Ulivo, consapevoli delle difficoltà che ciò comporta e pieni di entusiasmo circa il consenso che si sarà in grado di cogliere».
Ora, dopo i festeggiamenti personali, un ultimo pensiero Cioni lo rivolge proprio all'altro neo eletto dell'estrema destra local-nazionale, Piero Puschiavo: «Noi finalmente saremo nelle condizioni per essere parte integrante ed organica di un movimento nuovo, il quale si propone di divenire la casa comune di tutti quegli italiani che non si riconoscono nell'Italia di Berlusconi e di Prodi - conclude Cioni - ci dispiace solo di prendere atto, viste le recenti dichiarazioni dello stesso Puschiavo, che di entrare in questa casa la Fiamma non ne voglia sapere. Il centro-destra e Alleanza nazionale sicuramente ringrazieranno».