«Caro Silvio, aiutami tu»
«Si parla di un ospedale Usa, a noi servono dati certi»
di Antonio Trentin
Il sindaco viaggia stamattina per Roma: Silvio Berlusconi lo aspetta ospite all'ora di pranzo a palazzo Grazioli, la sua residenza privata nella capitale. Ci va per parlare di qualche prossima urgenza infrastrutturale vicentina, ma anche per ritrovare il "viatico presidenziale" già cercato in passato in momenti difficili, prezioso per tornare in città politicamente rinforzato e coperto nel momento in cui Forza Italia berica gli crea insistenti problemi e il resto degli alleati aspetta di vedere che cosa farà sul caso-Ancora.
«Sì, parleremo anche di questo - anticipava ieri Hüllweck mandando un avviso ai naviganti nel mare infestato di scogli del centrodestra cittadino -: fa sempre bene a tutti che anche il vertice sia informato di quello che succede». Non che Berlusconi gli possa fornire la ricetta giusta per la sostituzione dell'assessore al Bilancio attaccata da sinistra e sfiduciata a destra.
«Ma - parole ancora di Hüllweck - un buon consiglio può sempre arrivare». Quale che sia questo consiglio raccoglibile a Roma, il sindaco proverà a risolvere la difficile situazione con l'Ancora entro la fine della settimana: «Sto raccogliendo i suggerimenti di molti?» racconta. Ma il dilemma resta uno solo: rischiare la sfida a colpi di voti tra due settimane, quando la mozione anti-Ancora dell'opposizione sarà dibattuta in consiglio comunale; oppure provvedere alla sostituzione, volente o nolente l'interessata e i suoi sempre meno visibili sostenitori dentro Forza Italia, e confezionare il rimpastone che una parte degli "azzurri" gli chiede da mesi.
E veniamo alle cose grosse per le quali Hüllweck chiederà una mano al presidente del consiglio.
«Si tratta di tre problemi istituzionali importanti nel futuro della città. Ovviamente non mi aspetto di avere una risposta immediata, ma sarà importante l'aiuto che il presidente potrà darci nella fase conoscitiva presso ministeri e amministrazioni centrali» precisa il sindaco.
Prima cosa: le modalità di transito della linea ferroviaria Tav e, in pratica, la reale consistenza dell'impegno a finanziare il passaggio in galleria. «Deve essere il Comitato interministeriale per la programmazione economica a decidere - ricorda Hüllweck - e la città ha bisogno di certezze».
Seconda cosa, legata alla terza spiegata tra poche righe: la prospettiva di potenziamento tecnologico dell'aeroporto "Dal Molin", a partire dalla strumentazione per il volo notturno, che - fatto per nuovi motivi militari - potrebbe servire per il futuro dell'aeroporto civile.
E poi, terzo, il clou delle aspettative ma anche delle preoccupazioni: l'ubicazione in città della sede e della scuola della futura Gendarmeria europea, e la prospettiva di un massiccio arrivo di nuovi militari e civili americani a Vicenza.
«Vogliamo capire meglio che cosa comporterà effettivamente la localizzazione in città della Gendarmeria dell'Unione modellata sulla nostra Arma dei Carabinieri e che cosa sarà l'integrazione con l'Amministrazione militare statunitense di cui ci hanno parlato. È un problema logistico - osserva Hüllweck - ma anche di sicurezza che il Comune vuole affrontare presto».
Sull'incremento delle presenze americane, poi, il sindaco cercherà a Roma - tramite appunto un "appoggio" di Berlusconi - maggiori certezze su diverse cose che approdano a palazzo Trissino, come voci o come esplicite richieste. «Sappiamo che arriveranno forze numerose, probabilmente provenienti dalla riduzione delle basi in Germania. I comandi americani ci chiedono spazi urbanizzabili per la costruzione di centinaia e centinaia di nuovi alloggi in zone militarmente proteggibili. Il problema della sicurezza, in questo caso, è un problema che interessa anche la città. Ed è in discussione anche l'attivazione di un ospedale americano: o in un'area apposita o utilizzando spazi nell'ambito del San Bortolo. Un ulteriore prospettiva da affrontare con dati certi».