14 LUGLIO 2006

Nuova base Usa, i comitati lanciano un Sos ai politici
SCHIO.Notte bianca senza alcol

L’appello ai consiglieri comunali contro il progetto
Nuova base Usa, i comitati lanciano un Sos ai politici

Appello ai consiglieri comunali perché condividano il no alla nuova caserma Usa all’aeroporto “Dal Molin”. L’appello proviene dal coordinamento dei comitati che si stanno battendo contro il progetto. «L’opera si presenta faraonica - si legge nella lettera inviata ai rappresentanti dei cittadini in consiglio comunale - con circa 700 mila metri cubi, situata al centro di una città che già ospita la caserma americana Ederle, il villaggio americano e la Gendarmeria europea. Grazie alla mobilitazione del coordinamento dei comitati dei cittadini sono state raccolte 7 mila firme su una petizione che esprime il “no alla nuova installazione militare al Dal Molin e al relativo impatto urbanistico e ambientale”». «Noi pensiamo che ci sarà un radicale cambiamento - prosegue l’appello, come spiega uno dei portavoce, Giancarlo Albera -. Nessuno può ignorare l’impatto gravissimo che la realizzazione del progetto avrà sulla nostra città, dove già troppe scelte sbagliate ne hanno compromesso l’equilibrio. Nessuno può ignorare che con questo ulteriore insediamento, Vicenza diventerebbe una città ancora più militarizzata e obiettivo sensibile. Abbiamo bisogno di credere che i nostri amministratori e politici non volgano lo sguardo altrove, fingendo di non vedere quello che sta accadendo. Rivolgiamo a tutti i consiglieri le nostre preoccupazioni per questo assurdo progetto e chiediamo a tutti che ci sia un pronunciamento chiaro contro la realizzazione di questo nuovo insediamento militare attraverso la firma e la condivisione di questo nostro appello».

Si è “allungata” la reception
Al San Bortolo cresce lo spazio per gli ospiti Usa
(f. p.) Si “allunga” la reception-Usa del S. Bortolo. Prima era corta e stretta, troppo piccola per ospitare le 8 interpreti che ogni giorno dirigono il traffico dei pazienti americani che giungono al S.Bortolo da camp Ederle. Il direttore generale Antonio Alessandri ha così pensato di eliminare il vano prima occupato da due apparecchi telefonici subito dopo il muro divisorio della “patient liaison” collocata all’ingresso dell’ospedale e di aggregare questo spazio alla reception guidata da Stephen Slack. Ora, insomma, si può respirare all’interno di un ufficio nel quale si svolge un’intensa attività visto che i rapporti fra il S.Bortolo e la base yankee negli ultimi 2 anni si sono molto intensificati. L’ospedale di Vicenza è infatti diventato il secondo ospedale di riferimento europeo alle spalle del centro di Landshut in Baviera, dopo che gli Usa hanno assegnato al S.Bortolo le 5 stelle, e il governo Bush ha stipulato con l’Ulss 6 un accordo in base al quale paga direttamente all’azienda berica tutte le prestazioni mediche erogate per i soldati della Setaf e le loro famiglie. I reparti più frequentati sono il pronto soccorso, la chirurgia, l’ortopedia, l’otorino, ma i rapporti sono un po’ con tutte le strutture, e anche nello stesso “maternal fetal pavilion”, il punto-nascite in funzione a Camp Ederle con 4 posti-letto e 3 medici, è operativa una linea di allerta con il S.Bortolo per tutte le eventuali complicazioni correlate alle nascite, dal trasporto dei bambini alle trasfusioni delle partorienti. Inoltre la Ederle è collegata direttamente al Cup con sistema telematico per la prenotazione diretta di visite e esami ambulatoriali. A comandare tutta l’organizzazione sanitaria degli States a Vicenza è Bradley Harper, un colonnello medico che ha accumulato preziosa esperienza su decine di fronti in giro per il mondo.


Bicchieri di plastica e niente bevande sopra i 6 gradi, critiche da Ascom e baristi
Notte bianca senza alcol
Divieto su tutto il territorio, poi il Comune ci ripensa

di Mauro Sartori

Notte bianca senza vino, spritz, cocktail e superalcolici. Giro di vite dell’amministrazione comunale contro possibili eccessi da imputare all’abuso di sostanze alcoliche. Con un’ordinanza emanata mercoledì pomeriggio e immediatamente diffusa negli esercizi pubblici scledensi, il sindaco Luigi Dalla Via vieta la somministrazione di bevande a gradazione superiore ai 12,5 gradi dalle 23 di domani sera e quelle superiori ai 6 gradi dall’una di domenica e sino alla chiusura delle manifestazioni. Si aggiunge inoltre un richiamo al divieto assoluto di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni e superalcolici ai minori di 18 anni, nonchè a soggetti visibilmente non sobri. Ordinanza che in un primo momento valeva per tutti i locali presenti nell’intero territorio comunale, dal Tretto a Giavenale, comprese le trattorie collinari che con la “notte bianca” poco hanno a che fare. E questo particolare stava scatenando ieri un incidente diplomatico, cui è stato posto rimedio nel giro di 24 ore. La decisione del sindaco è figlia della “notte mondiale”, quando il centro storico, preso d’assalto dai tifosi azzurri, è diventato bivacco per baldorie ed eccessi di ogni tipo, giustificati magari dall’euforia collettiva ma sempre pericolosi. Domani sera il rischio che una situazione del genere si ripeta, pur in presenza di un presidio garantito non solo dalle forze di polizia ma anche da alcune associazioni, è tenuto in considerazione. La prima stesura dell’ordinanza ha fatto scattare un’immediata reazione dell’Associazione Commercianti, già in contrasto con il Comune per la mancata concessione a tutti i baristi scledensi di tenere aperto sino alle 5, che così ha scritto al sindaco: « Appare incomprensibile ora l’ordinanza che riguarda tutti i locali del territorio comunale. Chi si è visto negare la possibilità di partecipare alle iniziative della “notte bianca” è costretto ora a servire in bicchieri di carta il vino nel corso della cena, controllandone il grado alcolico. A questo punto non ci resta che chiedere di rivedere con urgenza le decisioni prese che rischiano di rovinare un’occasione di festa e di solidarietà». Dopo che le ordinanze erano state recapitate a tutti gli esercizi, nel pomeriggio di ieri è arrivata la rettifica: divieti e obblighi riguardano solamente bar e ristoranti all’interno dell’area centrale. «Meglio così - afferma il presidente Ascom Guido Xoccato -. Con il Comune stiamo collaborando per l’autoregolamentazione relativa agli orari notturni e alla somministrazione di bevande. Si è posto rimedio ad una gaffe tremenda, contenuta nella prima ordinanza. Vedo che le nostre segnalazioni sono state recepite in tempo utile». Renato Cumerlato, portavoce locale della Fipe di cui è stato consigliere nazionale, proprietario di un locale ben al di fuori del “recinto” della festa e abituato ad una clientela post serale, così commenta: «Per la gradazione mi sarei adeguato con long drinks poco alcolici. Ma i bicchieri di plastica se li potevano scordare. Capisco che in Comune abbiano preso paura dopo la notte mondiale, anche se non è successo nulla di eclatante, ma se temono ripercussioni di ordine pubblico non dovrebbero nemmeno organizzare le notti bianche. Sappiamo già che arriveranno in migliaia. Se c’è controllo, il rischio che accada qualcosa di grave è minimo».

(m. sar.) Se a Schio la “notte bianca” provoca frizioni, a Malo, dove è andata in archivio da un paio di mesi, si punta ad andare oltre. Comune ed esercenti stanno pensando infatti ad una “notte azzurra” fra fine luglio e inizio agosto, con le medesime modalità della festa precedente ma con il tassativo obbligo di somministrazione di bevande analcoliche, reso ufficiale da un’ordinanza comunale concordata però con i gestori. Tutti d’accordo, dunque: per una notte niente spritz e solo birre e aperitivi o cocktail analcolici. Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, la cui idea parte dall’eccellente riuscita della “notte bianca” del 20 maggio, legata alla “notte dei musei”. In quell’occasione il paese venne invaso da migliaia di persone che assistettero in ordine a numerosi spettacoli e riempirono le sedi museali maladensi. Il bis, richiesto a gran voce da esercenti e negozianti - i primi tennero aperto sino alle tre, i secondi chiusero all’una - si colora però di significati sociali, grazie al probabile patrocinio dell’assessorato alla cultura. La “notte senza alcol” potrebbe tuttavia coinvolgere anche l’Ulss 4 ed altre associazioni come Blu Runner, impegnate in prima fila nella lotta all’abuso di sostanze. Le date papabili per la “notte azzurra” sono il 29 luglio o il 5 agosto, in piena canicola, quando tuttavia la concorrenza di altre manifestazioni è minima. Presto dovrebbe giungere la conferma.