«Carcere, il S. Pio X è sovraffollato»
De Poli: «Il Veneto tra i pochi a curare i detenuti tossicodipendenti»
(m. e. b.) Sovraffollamento, condizioni igienico-sanitarie, presenza di tossicodipendenti e alcoldipendenti, numero crescente di stranieri, mancanza di lavoro in carcere, difficoltà nel reinserimento sociale e lavorativo. Queste le problematiche sottolineate dall'assessore regionale alle politiche sociali Antonio De Poli illustrando ieri il rapporto sulle carceri dell'Osservatorio regionale sulla popolazione detenuta e in esecuzione penale esterna, dell’Ulss 16 di Padova. Le cifre, aggiornate al 31 gennaio scorso, sono del resto eloquenti: 2.767 detenuti vivono in spazi la cui capienza sarebbe di 1.772 persone.
Una situazione che riguarda anche Vicenza dove nel carcere circondariale di S. Pio X i detenuti sono 277 a fronte di una capienza di 136, ovvero 141 persone in esubero. Situazione analoga a quella di molte altre province se si pensa che in alcune strutture il numero di carcerati supera il doppio della capienza: quello circondariale di Venezia ne ospita 230 contro 111 posti teorici, quello di Padova 218 dove dovrebbero essercene al massimo 98 e Treviso 263 in uno spazio che dovrebbe servire al massimo per 128 detenuti
Su questa popolazione carceraria, poi, i detenuti dipendenti da sostanze stupefacenti sono il 30 per cento, di cui ben il 62 per cento italiani e il 2 per cento affetto da Hiv. Per far fronte a questa situazione la Regione ha stanziato, nel 2005, un milione 110 mila euro alle Ulss dei capoluoghi di provincia per attività di cura e assistenza e il funzionamento di presidi sulla tossicodipendenza nelle carceri (altri 500mila sono andati ad attività educative e sportive). «Siamo tra le pochissime Regioni in Italia - afferma infatti l’assessore - che utilizzando propri fondi riesce a garantire il diritto alla salute per i detenuti tossicodipendenti e la presenza quotidiana in ogni carcere di medici e operatori dei Sert».
La criticità della situazione è testimoniata anche dalle cifre relative si suicidi, aumentati tra il 2004 e il 2005: da due, l’anno scorso si è infatti passati a sei, uno dei quali a Vicenza. Per quanto riguarda il regime di semilibertà, invece, nel Veneto al 30 giugno 2005 erano 130 i detenuti che ne usufruivano, 18 dei quali a Vicenza; mentre su 596 permessi premio concessi dal 10 gennaio 2005 al 30 giugno 2005 sono stati 19 quelli di cui hanno beneficiato i detenuti vicentini, sette dei quali ottenuti da stranieri.
Nonostante le cifre dell’assessore quella delle carceri è però una questione annosa che a Vicenza è stata sollevata anche dalla polizia penitenziaria, lamentando la carenza di organico e la criticità di alcune situazioni, oltre alle precarie condizioni igieniche nelle quali si trova ad operare.