Le vittime di Beslan. Domani alle 18 la manifestazione di solidarietà promossa dai sindacati
Anche gli islamici alla fiaccolata
«Ci sta a cuore la sicurezza del Paese in cui viviamo»
di Federico Ballardin
Ci sarà anche il Consiglio Islamico di Vicenza alla fiaccolata che domani esprimerà tutta la solidarietà dei vicentini nei confronti delle famiglie delle vittime della scuola di Beslan, in Ossezia, e per chiedere la liberazione delle due volontarie rapite in Iraq.
L’adesione alla manifestazione pacifica organizzata da Cigl, Cisl e Uil, in programma domani alle 18 in piazzetta delle Poste, è arrivata anche dal mondo cattolico che sarà presente in forza per condannare l’uso della religione per giustificare la violenza.
Un concetto che era stato ribadito anche dalle comunità islamiche, in primis dal Consiglio islamico di Vicenza, che aveva promosso la stesura di un duro documento di condanna del terrorismo firmato anche dalla comunità islamica di Padova e dall’associazione culturale islamica di Treviso. Con loro si erano schierate anche alcune associazioni di immigrati in Italia.
Il documento pubblicato ieri rappresenta, per alcuni aspetti, un passo storico di apertura al dialogo e alla cooperazione per il raggiungimento dell’integrazione proprio nel giorno del terzo anniversario della strage di New York.
Kamel Layachi, presidente del consiglio islamico vicentino, ha assicurato la sua presenza alla fiaccolata di domani sera, che rappresenterà anche un’occasione per stringere contatti con chi ha gli stessi obiettivi e finalità espressi nel documento pubblicato ieri.
«Si tratta certo di una dichiarazione d’intenti positiva - ha commentato il sindaco Hüllweck - mi auguro che sia un atteggiamento generale di tutta la comunità islamica. È vero anche che in un mondo così vasto e variegato non si può mettere sullo stesso piano l’estremismo con la maggioranza della comunità islamica. Le associazioni che hanno firmato il documento possono avere un ruolo determinante per sterilizzare un terreno sul quale i terroristi vogliono impiantare il seme della violenza. Si prenda la Turchia, ad esempio, uno stato che sta cercando di combattere contro le frange estremistiche che vi sono al suo interno. Ecco perché il governo italiano sta cercando in tutti i modi di far entrare la Turchia in Europa: potrebbe avere un ruolo fondamentale nella lotta al terrorismo e nel favorire il dialogo tra diverse culture. Ecco perché trovo davvero sciocco opporsi a questa linea del governo italiano. Ad ogni modo se le comunità islamiche in Italia iniziano a collaborare con noi possiamo davvero sperare in un mondo di pace».
Da parte sua il consiglio islamico di Vicenza chiarisce di voler concretizzare il contenuto del documento pubblicato ieri: «Con le altre comunità islamiche del Veneto siamo già all’opera – spiega Kamel Layachi – Stiamo cercando di mettere in pratica i contenuti di quel documento, ma non lo possiamo fare da soli, serve la collaborazione delle istituzioni e di altri gruppi che credono negli stessi valori. Siamo tutti italiani, anche se di religioni diverse, e dunque ci sta a cuore il progresso e la sicurezza di questo Paese dove viviamo».
Ad oggi alla fiaccolata organizzata da Cgil, Cisl e Uil, hanno aderito: Azione Cattolica di Vicenza, Caritas Diocesana, Pastorale del Lavoro, Consiglio islamico, Unicef, Consorzio Prisma, Cooperativa Margherita, Cooperativa Verlata, Progetto sulla soglia, Ans XXI, Associazione per la pace Schio, Arci, Arci ragazzi, Salaam ragazzi dell’Olivo, Confesercenti, Democratici di sinistra, Margherita, Italia dei Valori, Verdi, Comunisti italiani, Coordinamento veneto progetto Cernobyl di Legambiente.
«Abbiamo invitato anche il Vescovo - spiega la segretaria della Cisl berica, Franca Porto - Non mi aspetto certo che venga ma ci sono molti modi in cui può intervenire sul tema, che credo gli stia molto a cuore. Ci ha fatto piacere ricevere l’adesione di molte realtà del mondo cattolico perché la nostra vuole essere una manifestazione rivolta a tutti. Mi piacerebbe che in qualche modo partecipassero anche le istituzioni vicentine per dare davvero un messaggio di unità».