In centro alloggi abusivi occupati da disperati con vista su piazza Matteotti
di G. M. Mancassola
All’ingresso c’è un sottile calice con una rosellina, per accogliere gli ospiti. Sulla destra c’è il disimpegno, con un rudimentale appendiabiti imbastito con rami secchi e ferri vecchi. Al centro del loft si articola il soggiorno, arredato con due poltrone “fine secolo” in raso verde e un tavolino in finto rovere. Sopra il tavolo versano i resti di un lauto banchetto: due cartoni di vino scadente, caraffe e boccali per cocktail e sbevazzamenti, circondati da lumini cimiteriali. Davanti, l’immancabile caminetto o qualcosa che gli assomiglia: un mucchio di carta, legna e plastica annerita dopo un falò per scaldarsi o per cucinare. La visita si conclude nell’angolo notte, dove sono disposti materassi imbevuti di umidità sotto un baldacchino di frasche e accanto a un comodino ricavato da una cassetta di legno per la frutta. Per terra, un po’ dappertutto, vecchie scarpe da tennis e stracci, bottiglie di birra e bocce di vino.
Un appartamentino da 40 metri quadrati, in zona esclusiva, con vista su piazza Matteotti e il teatro Olimpico. Peccato, però, che a parte le frasche, l’open space sia a cielo aperto, aggrappato sulle insidiose rive del Retrone, adagiato alle pareti guaste dell’ex Macello, edificio abbandonato nell’ultimo troncone di viale Giuriolo. In quel fazzoletto di erba bagnata e marcia, oppresso da un tanfo insopportabile, ha preso vita l’ennesima casa della disperazione: un mondo ai margini che si sta avvicinando sempre più al centro storico.
Non è la prima volta che vengono segnalate presenze abusive nell’area dell’ex Macello. Ma ormai, il complesso, sembra diventato un articolato condominio con diversi accessi, diversi locali e diversi occupanti. Ma nel residence non si dorme soltanto. Nel cuore della notte prendono forma rave party volanti, con musica e sballo per pochi invitati. Residenti e commercianti ormai vivono la situazione come un pugno nello stomaco del centro storico. Per questo, da Alleanza nazionale e da Azione Giovani arriva l’appello a trovare un rimedio al più presto.
Ieri mattina, il consigliere comunale Francesco Rucco ha condotto un sopralluogo per rendere pubblico il livello di degrado raggiunto.
«Dal rione Barche lamentano addirittura la musica che arriverebbe dalla palazzina più vicina al ponte - spiega Rucco -. All’esterno c’è questa situazione di degrado inaccettabile. Dentro gli edifici abbandonati ci sono resti di bivacchi, sporcizia, escrementi, vestiario. Gli sbandati entrano scavalcando i cancelli ed penetrando attraverso le finestre rotte. È necessario intervenire, perché così non si può più andare avanti. È un problema simile a quello dell'accampamento abusivo sull’Astichello, ma qui siamo in centro storico».
Rucco si riferisce a un’altra denuncia di estremo degrado, fatta alcuni mesi fa, che riguardava il boschetto che sorge accanto alla Coop di via Fratelli Bandiera, davanti all’ospedale S. Bortolo.
Per l’ex Macello una soluzione, iscritta all’ordine del giorno del consiglio comunale, ci sarebbe e cioè la trasformazione in parcheggi promossa da operatori privati. Ma il progetto è già stato bloccato in aula e sembra destare troppi dubbi per trovare la necessaria compattezza nella maggioranza. «Non vogliamo entrare nel merito della proposta dei parcheggi - conclude Rucco - l’importante è risolvere il problema».