L’Inps va dentro
Al San Pio X
nasce lo sportello
Per informare i detenuti
di Natascha Baratto
Un servizio d’informazione polivalente in materia previdenziale verrà istituito, da maggio, all’interno del carcere, grazie ad un accordo tra l’Inps e la Casa circondariale cittadina. Il progetto nasce in coerenza con la strategia dell’Istituto di assicurare una presenza che soddisfi tutte le reali esigenze dell’intera popolazione residente. Ed è così che per due ore alla settimana operatori specializzati dell’Inps daranno risposte ai circa 280 carcerati su tutti i dubbi riguardanti case, bandi di concorso per abitazioni comunali, pensioni, assicurazioni ma anche permessi di soggiorno in rinnovo per gli extracomunitari.
«La casa circondariale - ha esordito Irene Iannucci, direttrice del San Pio X - fornirà all’Inps tutte le informazioni, necessarie per permettere agli operatori di svolgere il lavoro in modo preciso, e la documentazione necessaria per sapere dettagliatamente la situazione di ogni singolo individuo». Donato Aquaro, direttore provinciale dell’Inps, ha poi continuato: «Lo sportello ha validità di due anni, dopo un primo periodo di sperimentazione della durata di sei mesi; se non sorgeranno problemi verrà rinnovato tacitamente».
Siglato ieri al Comitato Provinciale dell’Inps, l’accordo gode della collaborazione di: il Patronato Inca (Cgil), la Comunità terapeutica San Gaetano, il Consorzio Prisma e l’Assessorato per i servizi sociali ed abitativi del Comune di Vicenza.
«È necessario - ha spiegato Davide Piazza, assessore per i servizi sociali - dare ad ogni detenuto un orientamento interno ed esterno al carcere. Don Agostino, il parroco della Casa circondariale spesso ha espresso, nei miei confronti, la richiesta di fornire informazioni ai detenuti. Per questo motivo noi interverremo all’interno dello sportello con notizie sui bandi di concorso per le abitazioni comunali, sui permessi di soggiorno e su qualsiasi altro problema che verrà posto». Sempre nell’ottica di aiutare il detenuto ad integrarsi con il mondo esterno, il Comune ha stanziato complessivamente 5 mila euro per l’iniziativa dello “zainetto”, un piccolo gruzzolo composto da buoni pasto e biglietti del tram, che servirà al carcerato durante le prime 24 ore di libertà.
All’interno della Casa circondariale, i detenuti hanno però il bisogno di scontare la pena con le mani occupate. La Cooperativa sociale Saldo & Mecc da tempo si occupa di crescere e formare i 280 detenuti, di cui il 35% stranieri, con corsi e laboratori: «Da anni insegniamo - ha spiegato Franco Balzi, presidente del Consorzio Prisma - attività di saldatura e carpenteria metallica, offrendo così impiego ai cittadini detenuti. Tra le attività che vengono svolte all’interno del carcere, oltre ai corsi finanziati dal Fondo sociale europeo per l’apprendimento delle tecniche di lavorazione dei metalli, compare anche il giardinaggio». All’interno del carcere, infatti, ci sono ben tre serre necessarie per far conoscere ai detenuti le tecniche dell’agricoltura biologica.
Uno spazio importante è poi dedicato alla scolarizzazione ed all’alfabetizzazione degli stranieri. La casa circondariale ha una biblioteca di 8 mila testi, pubblicati dagli anni ’30 in poi, con una sala lettura adiacente; un detenuto che gestisce l’ordine e i prestiti di libri, percepisce per questo lavoro circa 600 euro al mese.