Smog: e la guerra continua Anche con l’acqua e la
scopa
di Sandro Sandoli
Quando lo scorso anno in due tempi (22 marzo-16 maggio
e 11 ottobre-20 novembre) era stato realizzzato il
primo progetto di “sanificazione stradale”, era stato
fatto anche un esperimento: l’asfalto era stato lavato
come dio comanda attorno a due centraline dell’Arpav,
mentre era stato saltato il manto bituminoso
circostante la postazione di via Spalato. E i
risultati avevano fornito la prova provata di quello
che si supponeva: attorno alle prime due centraline la
concentrazione di polveri sottili per metro cubo di
aria dopo il passaggio dei mezzi dell’ Aim scendeva
del 5-7 per cento, mentre non si spostava di una tacca
nei paraggi della terza. Insomma il verdetto era stato
chiaro: se può servire istituire il divieto
settimanale di circolazione per gli automezzi non
catalizzati e se conta anche controllare le emissioni
degli impianti di riscaldamente, non può esserci vera
guerra allo smog senza il lavaggio delll’asfalto.
E adesso si torna in strada con “acqua e scopa”.
Ovvero Comune, Aim e Arpav hanno ripreso in mano il
progetto, promosso dalla Regione a fine 2003 e
recepito da Vicenza a febbraio 2004, per la pulizia
del manto stradale per la riduzione del Pm10 in ambito
urbano. Ma si preparano a fare il bis con un occhio di
maggior riguardo per il cittadino perchè lungo le
strade che di volta in volta devono essere pulite non
verrà istituito il divieto di sosta temporaneo (l’anno
scorso c’erano state proteste) e anche con una novità
importante, prevista peraltro dalla delibera di giunta
dello scorso settembre: come spiega l’assessore
all’ambiente e vicesindaco Valerio Sorrentino (lo
affianca l’ing. Ruggero Casolin dell’Aim), stavolta
l’opera di “sanificazione” riguarderà le zone sulle
quali insistono complessi scolastici e luoghi di cura,
di ricovero e aggregazione sociale, in poche parole i
siti nei quali è concentrata la popolazione più
sensibile agli effetti negativi dell’inquinamento
atmosferico, cioè soprattutto bimbi e anziani ai quali
le tremende polveri sottili provocano problemi
respiratori. In totale si tratta di un centinaio di
edifici scolastici (asili nido, scuole materne,
elementari, medie e superiori e le sedi universitarie
beriche) oltre ai principali istituti per anziani.
Si comincia il 21 marzo, l’intervento durerà 12
settimane e il lavaggio, che sarà fatto due volte ogni
sette giorni, interesserà 156 tratti di strade
cittadine per un’estensione complessiva di 49,434
chilometri: alla fine risulteranno trattati 1.186, 416
chilometri di asfalto. Precisa Sorrentino: «Sono
parecchi i vicentini che ci hanno chiesto di
contrastare lo smog anche con le autobotti e di
intervenire subito dopo le nevicate per pulire
l’asfalto dal sale e dal brecino, ma abbiamo dovuto
rinviare di qualche settimana l’avvio della
sanificazione per motivi metereologici: non si può
usare l’acqua finchè non c’è la certezza che di notte
la colonnina di mercurio non va sotto i 2 gradi e
quindi il manto stradale non gela». Aggiunge l’ing.
Casolin, in risposta ai vicentini che a volte
adombrano un po’ di “nostalgia” per la vecchia Saspi,
che ha tenuto pulita la città fino al 1981: «Allora si
trattava di raccogliere un po’ di cartacce, adesso
abbiamo a che fare con le polveri sottili, il nemico
invisibile della nostra salute, contro cui si deve
combattere con mezzi particolari: ora forse si vedono
meno uomini impegnati nella pulizia, ma di mezzi ce ne
sono di più e sicuramente la qualità del servizio è
migliore»
Insomma quello che ricomincia tra poco più di una
settimana sarà un lavaggio stradale specifico e
“profondo”, che va ad aggiungersi a quelli standard,
di routine, che vengono effettuati normalmente
dall’Aim lungo l’intera rete stradale cittadina.
Infatti la modalità operativa adottata, definita
appunto di “sanificazione”, comporta l’impiego
congiunto dell’autobotte lavastrada (quello con getto
d’acqua ad alta pressione), di una spazzatrice
aspirante (quella usata normalmente in tutta la città)
e tra i due mezzi ci sarà un operatore a piedi e
armato di scopa, che “aiuterà” l’aspirazione
dell’acqua che andrà a mescollarsi con tutte le
“sozzerie” presenti sull’asfalto, con particolare
attenzione per i microinquinanti (soprattutto le
polveri sottili), che altrimenti verrebbero rimessi in
circolo dal continuo passaggio dei veicoli e
dall’azione del vento che provoca un fenomeno di
risollevamento. Come si intuisce, si tratta di un
intervento che non può non avere benefici sicuri (gli
esperti garantiscono che se venisse effettuato
contemporaneamente ad una pioggia “modesta” i
risultati sarebbero anche migliori) ma il cui costo è
abbastanza elevato, perchè contempla per dodici
settimane e di notte l’impiego contemporaneo di due
autisti e di un operaio appiedato: infatti la spesa
preventivata è di 97.523, 40 euro, che però,
fortunatamente vengono “scuciti” dalla Regione.
Precisa Sorrentino: «La “sanificazione”dovrà essere
ripetuta anche in futuro e se dovesse mancare il
sostegno di Venezia dovrebbe pensarci Vicenza, perchè
la sua utilità è accertata e perchè nella lotta
all’inquinamento è uno dei passaggi obbligati».