Polveri alte un giorno su tre
Concentrazioni fuori norma anche alla "festa dei oto"
(g. m. m.) Tre giorni fuori norma su otto. La tregua estiva concessa dal pm10 è davvero finita e settembre, nonostante il clima tutt’altro che autunnale, si allinea con i trend dei mesi più freddi, infilando la prima serie negativa del dopo-ferie. Come segnalano Comune e Arpav, la centralina di viale Milano mercoledì ha registrato il livello di 57 microgrammi per metro cubo d'aria, superando così il valore limite per la protezione della salute umana, fissato in 55 microgrammi. È il terzo sforamento dall’inizio del mese. Gli altri due erano stati registrati venerdì 3, con 74 microgrammi, e sabato 4, con 58 microgrammi.
Tutti i dati a disposizione si riferiscono alla centralina di viale Milano, poiché dal 6 luglio la centralina di via Spalato è stata disattivata per i lavori di cantiere nelle vicinanze.
Con questo tris di polveri sottili, dall’inizio dell’anno nel capoluogo berico sono ben 92 i giorni fuori norma: questo significa che le micropolveri sono salite oltre i limiti per tre mesi su otto, un giorno ogni 2,6. In base alla normativa, non avrebbero dovuto essere più di 35. Nel Veneto, solo Verona ha fatto peggio, con 98 sforamenti, mentre solo Belluno, con 30, è ancora nei ranghi. Questi i dati pubblicati sul sito Internet dell’Arpav. Diversamente, Legambiente Veneto attribuisce a Vicenza la maglia nera per il primo semestre, con 90 superamenti.
Da gennaio, poi, l'obiettivo di qualità per il pm10 è di 41,6 microgrammi. La media vicentina del 2004, però, è di 54 microgrammi. Il problema dell’inquinamento, in altre parole, si sta ripresentando in tutta la sua urgenza, tanto che i sette comuni capoluogo sono già al lavoro per stilare una nuova “Carta di Padova” per varare nuove misure anti-smog.
Nel frattempo, dall’opposizione arriva un monito a considerare i livelli di pm10 «una vera e propria questione di salute pubblica, essendo accertata la cancerogenicità di tali sostanze oltre alla loro dannosità agli organi respiratori e cardiovascolari», come sostiene il capogruppo diessino Luigi Poletto. «La giunta di centrodestra fa un pessimo servizio ai cittadini nell'enfatizzare un supposto "diritto alla circolazione" premettendolo al "diritto alla salute" - attacca Poletto -. Per affrontare efficacemente la questione occorre la piena vigenza di un "piano regionale di risanamento della qualità dell'aria" che fissi obiettivi, individui strumenti attuativi e tempifichi le scadenze. È profondamente sbagliato che la Regione abbia lasciato i Comuni capoluogo ad intervenire, quasi come fosse "cosa loro". È evidente che decisioni in prima battuta impopolari è più facile siano assunte da un livello istituzionale - quale è quello della Regione - meno permeabile alle proteste dell'immediato di quanto siano i Comuni. Gli interventi andranno programmati su area vasta e non solo da Vicenza: dovrà essere l'amministrazione provinciale - finora irresponsabilmente inerte - ad entrare massicciamente nella campagna anti-inquinamento».
«Il 70% del carcere non è a norma»
Un agente si è ferito a causa di una lamiera sporgente e arrugginita
di Diego Neri
«Il 70 per cento delle strutture del carcere S. Pio X non è a norma». La denuncia arriva da Francesco Colacino, di servizio fra gli agenti a Vicenza e segretario nazionale del Cnpp, il sindacato che conta più aderenti fra i poliziotti della casa circondariale di via Della Scola.
Colacino ha già chiesto un incontro urgente al nuovo provveditore regionale (Felice Bocchino ha preso recentemente il posto di Ettore Zircone) per discutere dei problemi della struttura, di cui si parla da tempo.
«La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’infortunio patito da un nostro collega». Nei giorni scorsi, l’agente in missione da Reggio Calabria Emanuele Occhipinti si era procurato una vasta ferita al braccio destro a causa di una lamiera arrugginita sporgente sull’intercinta, l’area che delimita il perimetro del carcere.
«Senza ricordare il sovraffollamento e l’organico insufficiente - precisa Colacino - col provveditore voglio soffermarmi sull’agibilità del S. Pio X: ci chiediamo come sia possibile che gli ispettori abbiano dato l’ok ad una struttura che, in certe zone, cade a pezzi. Un esempio fra i tanti? La mensa agenti, dove gli impianti sono vecchi di vent’anni, le piastrelle cadono, i fili elettrici sono scoperti. Complessivamente, è il 70 per cento della casa circondariale a non rispettare le norme previste per la sicurezza. Finora tutti, a partire dal ministro Roberto Castelli, si sono sprecati in promesse che sistematicamente non sono state rispettate. È ora di dire basta. Da dirigente nazionale del sindacato non posso che congratularmi con il personale che continua a compiere i servizi in maniera decorosa, ma non è possibile lavorare in queste situazioni».
Ma l’attacco all’amministrazione penitenziaria non si esaurisce qui. Anzi. Colacino sottolinea come i poliziotti in servizio nel carcere di Vicenza siano da tempo in attesa di pagamenti. «Da gennaio attendiamo il rimborso delle rette asili, il premio di incentivo addirittura dal 2002. Gli arretrati dovuti al nuovo contratto, che carabinieri e finanza hanno già percepito, noi lo attendiamo da mesi. E di fronte a noi c’è soltanto un muro, quello di un’amministrazione che non dà risposte, nemmeno alle interpellanze parlamentari. È giusto che la cittadinanza conosca quali sono le persone che gestiscono strutture importanti per l’amministrazione della giustizia come le carceri, e soprattutto come le gestiscono».
Il sindacato da tempo lamenta i disservizi con cui la casa circondariale vicentina convive da tempo, ma precisa di aver ricevuto ben poche risposte. L’ultima - obbligata - riguarda l’impianto di riscaldamento. Lo scorso inverno gran parte dei detenuti ospiti a Vicenza furono trasferiti per consentire lavori non più prorogabili, poiché la temperatura interna era di quattro gradi. «Da allora, più niente».
Lite fra nazi, spilla sparita
(d. n.) L’hanno cercata per ore, senza trovarla. Ora che a recuperarla sono i vigili urbani, manca il proprietario. E la spilla con l’aquila, simbolo di appartenenza al gruppo di skinhead, resta al momento senza un padrone.
È questa la conclusione di una vicenda intricata in cui maleducazione, manrovesci, affetto, amicizia e fedeltà ad un feticcio e ad un’idea si sono mescolati in un singolare cocktail sotto lo sguardo prima preoccupato e poi perplesso dei vigili urbani.
L’episodio è avvenuto mercoledì sera davanti al comando della polizia municipale di contrà Soccorso Soccorsetto. Vicino all’ingresso stazionavano due teste rasate che probabilmente avevano alzato un po’ troppo il gomito. Infatti, quando è arrivata una pattuglia uno dei due, più agitato, ha iniziato ad insultare gli agenti in un crescendo di scarsa simpatia. L’amico gli ha dato, a parole, manforte, fino a che i vigili, che inizialmente avevano fatto finta di non sentire, si sono stancati ed hanno chiesto loro i documenti. Comprendendo che le cose non si mettevano al meglio, i due nazi si sono subito calmati ma hanno iniziato a bisticciare fra loro su chi fosse stato il primo ad iniziare. Ne è nata una zuffa, fino a quando non è arrivata la fidanzata del giovane che aveva “aiutato” l’amico ad insultare la divisa della polizia municipale.
La ragazza si è fatta raccontare nel dettaglio cosa fosse accaduto e quindi ha chiesto all’amico del suo fidanzato di mostrarle la spilla con l’aquila, uno dei simboli dell’appartenenza ai gruppi di teste rasate. Quando il giovane gliel’ha fatta vedere, lei se n’è impossessata e, in un secondo, l’ha gettata lontano fra la disperazione del proprietario. «Tu non sei degno di portare questa spilla, perché uno skinhead non mette nei guai i suoi amici». A quelle parole il reo ha abbassato il capo, ha compreso il suo errore e fra i tre - sotto gli sguardi un po’ stupiti dei vigili - è scoppiata la pace.
A quel punto i giovani si sono messi a cercare la spilla in strada; sono tornati anche a notte fonda, ma non l’hanno trovata. L’aquila è spuntata ieri mattina, ed a recuperarla è stato proprio un agente. Un po’ ammaccata, ma era quella degli skinhead. Ora i vigili sono alla ricerca del proprietario per restituirgliela.