10 GIUGNO 2006

Hüllweck conta la maggioranza
Dal Molin ai raggi X della sinistra

Momento delicato per il sindaco che sui prossimi consigli comunali si gioca la credibilità politica
Hüllweck conta la maggioranza
Settimana di fuoco con il voto su Pp10, Piruea e zona industriale

di Antonio Trentin

Si annuncia in Comune una settimana di riunioni intensive in sala Bernarda. Ne sono convocate tre, da martedì a giovedì, ed è l'urbanistica a premere, con un crescendo unico di complessità, urgenze e delicatezze politiche: l'esame del caso Pp10 dopo il recapito in municipio delle 2330 firme per il "no" raccolte a Laghetto e dintorni, la risposta al pressing delle società interessate alla costruzione dei parcheggi nel complesso dell'ex-Macello e dell'area ex-teatro Eretenio, la soluzione del rebus delle destinazioni d'uso in zona industriale, il varo (o il rinvio) del pacchetto di piani Piruea. La Casa delle libertà è davanti a due problemi e non è facile dire quale dei due sia preliminare all'altro. Il primo: c'è compattezza politica nell'affrontare tutte le questioni spinose? Il secondo: se questa compattezza esiste, ci saranno i numeri per farla valere di fronte all'opposizione di centrosinistra? Enrico Hüllweck - che rischia di giocarsi molto di look e di sostanza amministrativa nella prossima e nella successiva settimana consiliare - stavolta prova ad anticipare la situazione. Per lunedì pomeriggio ha convocato un'inusuale riunione plenaria degli assessori e dei consiglieri della maggioranza - occasione rara a Palazzo Trissino che ha stupito non pochi - e la utilizzerà per scriversi nero-su-bianco in agenda, senza possibilità altrui di tergiversare, le cifre delle presenze in “Bernarda” (perché anche martedì scorso il centrodestra aveva fatto flop davanti alla manovrina dell'Unione sul numero legale) e le garanzie di consenso alle proposte dell'Amministrazione. La regìa organizzativa è stata affidata ai capigruppo di Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega Nord e Udc oltre che allo stimolo politico delle segreterie cittadine, con in testa quella forzista retta da Gabriele Galla. E le prime risultanze non sarebbero tranquillizzanti: proprio per la metà della settimana prossima hanno dichiarati e insopprimibili impegni diversi consiglieri e, in ipotesi almeno, l'indispensabile “quota 21” apparirebbe per ora non certissima, se affidata ai soli “sì” all'appello dai banchi del centrodestra. Conteggi sui presenti e gli assenti a parte, è ovviamente la concretezza del monte-decisioni urbanistiche a pesare sul calendario comunale. Sistemate alcune non piccole cose riguardanti Aim - cioè il rinnovo dei contratti di servizio che diventerà l'occasione per discutere dell'improvviso addio a San Biagio del presidente aennista Giuseppe Rossi, tema schivato qualche giorno fa da sindaco e maggioranza - il primo argomento mandato in discussione e al voto dovrebbe essere la questione dell'uso e riuso delle strutture industriali a Vicenza Ovest. Obiettivo: chiudere l'ormai lunga e penalizzante partita tra la tutela dell'originaria destinazione delle aree e i "subentri" più o meno striscianti di attività terziarie. Materia, tutta questa, sulla quale chiedono chiarezza e precisione normativa le categorie produttive. Poi toccherebbe all'agenda degli otto Piruea, diversi dei quali hanno già ricevuto pesanti bocciature nei consigli di Circoscrizione, e tutt'altro che granitico risulta lo schieramento di maggioranza. I piani, approvati dalla giunta, hanno una scadenza precisa: devono avere l'okay in Consiglio comunale entro il 30 giugno, pena la decadenza e il rinvio di tutti i loro contenuti al futuro Piano di assetto territoriale. La commissione Territorio deve ancora esaminarne i contenuti finali e circola un'ipotesi operativa... da stress: tripla riunione dei consiglieri-commissari, nella tre-giorni della prossima settimana, prima di rapidi passaggi dei Piruea sotto l'esame dell'aula consiliare. Avrà numeri bastanti la Casa delle libertà? Sarà disposta l'Unione a dare una mano? All'assessore all'urbanistica Marco Zocca è affidata la delicatezza della questione, che inizialmente si pensava di poter risolvere con un vero o tentato colpo di forza: prendere tutto o dire un “no” da sfiducia politica a Hüllweck. Proprio l'assoluta incertezza sui numeri della Casa dalle libertà - resa palese da ripetute prese di posizione di singoli e di gruppi di maggioranza - rende obbligata per il sindaco la riunione di lunedì. Dal fronte delle minoranze è già partito un avvertimento che Marino Quaresimin della Margherita riassume così: «Se il principio della perequazione tra interessi dei privati che propongono i Piruea e interesse pubblico tradotto in opere o alloggi popolari è l'unico che può valere come metro di giudizio, allora alcuni piani sono approvabili, ma alcuni assolutamente no. Siamo pronti a proporre alcune varianti, in particolare sull'area Lanerossi ai Ferrovieri, e in base al loro accoglimento giudicare». Con sullo sfondo la prospettiva del rinvio al Piano territorale.


Ieri visite delle deputate Luana Zanella (Verdi) e Lalla Trupia (Ds) con... disturbo di Conte (An)
Dal Molin ai raggi X della sinistra
E Fabris chiede al ministro della Difesa il perché dei trasferimenti

di Federico Ballardin

Le deputate vicentine Luana Zanella (Verdi) e Lalla Trupia (Ds) si sono recate ieri mattina in visita all’aeroporto Dal Molin per rendersi conto di persona del clima che si respira alla vigilia dell’ampliamento programmato da parte degli americani. Le due parlamentari hanno evidenziato l’impatto ambientale che avrebbe la nuova caserma progettata dagli Usa all’interno dell’aeroporto, insistendo sul fatto che, a conti fatti, il denaro yankee per il terreno vicentino non varrebbe la candela rispetto ai problemi di sicurezza, di infrastrutture e ambientali che si creerebbero. Come terzo incomodo ieri in via Sant’Antonino si è presentato anche l’on. Giorgio Conte «preoccupato» di questa visita da parte di persone «che solo qualche settimana prima hanno sostenuto la candidatura alla Commissione Difesa in senato di Lidia Menapace, che aveva chiesto l’abolizione delle Frecce Tricolori. Ero preoccupato della trasparenza del messaggio che potevano dare sulla vicenda». Le deputate Zanella e Trupia hanno visitato le infrastrutture militari e civili, parlando con tutti i soggetti interessati ed in particolare con i lavoratori, circa 70, che dovranno cambiare casa in seguito al trasferimento del 27° reparto del genio campale (assegnato all’aeroporto di Villafranca Veronese), alla soppressione del 10° gruppo manutenzione elicotteri e del distaccamento aeroportuale di Vicenza. Senza contare che Treviso, dove dovrebbe essere trasferito il 3° reparto manutenzioni aeromobili, non ha una struttura idonea ad ospitarne l’attività. Il provvedimento è stato oggetto di un’altra interrogazione parlamentare presentata dall’on. vicentino dell’Udeur, Mauro Fabris, che sottolinea il fatto che il trasferimento di tanti lavoratori ormai inseriti nel tessuto vicentino sia un problema anche per le famiglie. L’onorevole pone l’accento anche sul museo aeronautico del Dal Molin, frequentato da 4 mila alunni ogni anno e che rischierebbe la chiusura. Si tratta anche di una spesa non indifferente, per la necessità di costruire nuove infrastrutture in altri aeroporti. Un aspetto sottolineato anche da Luana Zanella e Lalla trupia che ieri hanno parlato con i lavoratori del Dal Molin. Quello che chiedevano le due parlamentari è sopratutto la chiarezza: «Il Comune deve dirci molto di più di quello che ha detto in consiglio comunale illustrando il progetto Dal Molin - ha detto Zanella - innanzitutto i particolari: quali parti dell’aeroporto saranno cedute, con che modalità il terreno passerà agli americani. Che ruolo avrà l’Enac in tutto questo?». Un aspetto non secondario è poi l’integrazione, se vi sarà, tra la struttura militare e quella civile. Un problema sollevato dall’esponente vicentino dei Verdi, Olol Jackson, visto che proprio di recente è passato il rifinanziamento del debito della società Aeroporti vicentini da parte dei principali enti che ne fanno parte. Le due esponenti della sinistra, infine, hanno sottolineato come la richiesta di risposte chiare sul progetto all’interno del Dal Molin, non vada interpretata come una posizione antiamericanista, ma semplicemente come un diritto a conoscere i dettagli di una operazione considerata fortemente impattante per la città. Gli appalti per la costruzione delle nuove infrastrutture si aggirano intorno ai 300 milioni di dollari, duemila sono i militari che arriveranno in più, e con le famiglie faranno circa otto, nove mila unità in più in città. Per alcuni un indotto allettante a sostegno dell’economia vicentina, per altri invece, un problema in più da gestire in termini di sicurezza, viabilità e urbanistica.