Pestato dai compagni di cella Dal S. Pio X ora è al S. Bortolo
Ricoverato per un trauma cranico, guarirà in almeno un mese
(d. n.) Un altro episodio di violenza all’interno del carcere cittadino. A farne le spese un detenuto di origine marocchina, da tempo al S. Pio X. In base alla ricostruzione, è stato pestato dai suoi compagni di cella per una banale questione di cibarie.
L’episodio risale a qualche giorno fa. Il magrebino Mohammed Badr Alam, 36 anni, è stato soccorso all’interno della casa circondariale (nella foto l’ingresso) e quindi trasportato in ambulanza in ospedale. È stato prima medicato al pronto soccorso e quindi ricoverato per qualche giorno. Ha subito un trauma cranico con un vasto ematoma. Se la caverà in circa un mese secondo la prognosi dei medici del S. Bortolo.
Su quanto avvenuto sono in corso gli accertamenti della procura e della polizia penitenziaria, che sta cercando di ricostruire nel dettaglio la violenza per punire i responsabili dell’aggressione.
Episodi del genere non sono frequenti all’interno della struttura di via Della Scola, ma nelle ultime settimane se ne è verificato più di qualcuno. Si tratta di fatti che gettano benzina sul fuoco per quel che riguarda le polemiche sul S. Pio X, soprattutto in merito al sovraffollamento e alla carenza di strutture adatte a garantire la sicurezza. Lo stesso numero di agenti, è stato sottolineato più volte, non sarebbe adeguato a controllare l’altissimo numero di detenuti, circa 250 contro i cento previsti.
Negli ultimi giorni di agosto erano stati denunciati un paio di violenze dello stesso genere, con detenuti costretti a ricorrere alle cure dei sanitari dopo furibondi pestaggi in cella. D’altronde, avevano rimarcato i sindacati - e in precedenza gli onorevoli di opposizione che avevano compiuto delle visite dentro la casa circondariale - il numero dei carcerati è troppo elevato, e la presenza nella stessa cella di pochi metri quadrati di due o tre persone quando la stanza era stata pensata e creata per una non possono che portare, a lungo termine, ad esasperare gli animi di coloro che spesso devono scontare periodi lunghi dietro le sbarre.
Se Alam se la caverà in qualche settimana, infatti, il pericolo è che altri detenuti possano essere vittime di violenze da parte dei compagni. L’intervento celere degli agenti non sempre è agevole, dacché sono spesso costretti a sorvegliare più reparti in poche unità.
Oggi maxi-cena E nel menu entra anche la polemica
Pilan: «È per privilegiati»
In cucina fervono i preparativi e la macchina organizzativa ha già cominciato a scaldare i motori, ma nel menù della cena al “ristorante Palladio” di stasera è finito anche la polemica: a inserirla tra antipasti di soppressa con pan biscotto e risotto con radicchio e luganega, è stato in queste ultime ore il consigliere diessino della circoscrizione 1 Mattia Pilan, che in una nota al nostro giornale, tuona: «...ma che senso ha questa ostentazione di ricchezza, questo riservare la zona più bella della nostra città a pochi privilegiati, mentre la maggior parte delle famiglie italiane e vicentine si trova alle prese con sempre maggiori difficoltà economiche?».
Il programma. Da palazzo Trissino fanno sapere che alcuni posti (costo unitario 32 euro, più di 60 mila vecchie lire) sono stati riservati anche ai ritardatari. Il dubbio che si tratti di biglietti rimasti invenduti è forte, ma nella nota inviata dall’ufficio stampa si dice che si è voluto offrire la possibilità iscriversi alla “cena dei oto” fino alla sera stessa dell’evento. Con qualche notizie utili per i commensali dell’ultimo momento: stamattina sarà possibile aderire alla “tradizionale” iniziativa iscrivendosi al banchetto allestito all’angolo tra corso Palladio e contrà Cavour, dalle 10 alle 12,30, mentre in serata, a partire dalle 18, ci si potrà rivolgere direttamente in contrà del Monte, “tradizionale” accesso alla cena che avrà inizio alle 20. Chi prima di mettersi a tavola ha un po’ di tempo a disposizione, può partecipare a visite guidate gratuite alle sale principali di palazzo Trissino. Circa l’accessibilità all’area della cena, dalle 13 di oggi alle 6 di domattina non potranno circolare veicoli lungo corso Palladio, da stradella dei Filippini a contrà Porti, esclusi i residenti.
La polemica. Circa il "ristorante Palladio", invece, l’avv. Pilan si chiede cosa ne avrebbe pensato l’insigne architetto, dal momento che la cena, riservata a 800 persone, è stata reclamizzata con migliaia di depliant in carta patinata pagati dai contribuenti, mentre la macchina organizzativa, sempre a carico di tutti i vicentini, impone l’utilizzo di non meno di quindici vigili urbani. Pilan conclude: «.. si risponderà che questa cena fa parte delle tradizioni di Vicenza, ma io che sono vissuto in questa città dalla nascita, nel passato non ne ho trovato traccia, se non nella fervida immaginazione del nostro primo cittadino».