Il fronte del sì affila le armi
E l’on. Trupia ha ideato una guida intitolata “Battiquorum”
di Silvia Maria Dubois
Al centro della città, al centro dell'attenzione. La sede del comitato referendario per il sì ha ufficialmente aperto i battenti ieri al civico 50 di Piazza dei Signori. Lì, è già attivo un quartier generale dalle scorte piene di materiale informativo, idee ed iniziative da proporre alla cittadinanza vicentina, in piena contro- tendenza con il black out nazionale che ultimamente sembra essere calato sull'argomento della procreazione assistita. Vastissima l'adesione alla neonata formazione referendaria, ieri inaugurata da decine di vip politici ed associazioni locali, fra cui spiccava la presenza delle dirigenze Ds, Verdi, Comunisti Italiani, Radicali, Cgil, Uil, Arciragazzi, Federconsumatori, Uds, "L'Una e l'altra" e "Donna chiama donna".
«Questo sarà un vero e proprio punto d'informazione - racconta la portavoce del comitato Marina Bergamin, segretaria della Cgil - da qui partirà l'organizzazione di volantinaggi, banchetti divulgativi da posizionare nei punti strategici della città, riflessioni e dibattiti sul tema con esperti, medici e biologi. Noi sosteniamo la battaglia per il sì, ma la nostra preoccupazione maggiore è quella di portare la gente a votare e per fare questo dobbiamo incentivare l'informazione sul tema».
«È gravissimo, infatti, che si stia boicottando ancora una volta l'istituto referendario - rinforza l'on. Lalla Trupia dei Ds, che ha anche ideato una guida referendaria dall'emblematico titolo "Battiquorum" - ai vicentini, dunque, chiediamo innanzitutto di non farsi scippare del diritto di esprimere la loro opinione!».
«Gli italiani devono avere la possibilità di confrontarsi esclusivamente sul terreno delle schede - aggiunge Olol Jackson, dirigente dei Verdi - non si deve aver paura del risultato, qui si deve aver paura del fatto che non viene data la possibilità di esprimersi!».
Appelli e preoccupazioni lanciati a destinatari più o meno noti. «La campagna anti-referendaria che sta attuando la Chiesa è una dichiarazione di sconfitta preventiva - spiega Ferdinando Lanzi, dell'associazione Radicali Ernesto Rossi - questa Chiesa integralista e contro-riformista dimostra di aver paura dell'opinione popolare, non potendo controllare le teste di ogni credente, scoraggia al voto. Ai cattolici, invece, sarebbe bene riconoscere e ricordare quella libertà di coscienza datagli fin dall'inizio del Cristianesimo».
Fra gli appuntamenti più attesi del comitato "pro- sì" c'è la presentazione del libro "La fecondazione proibita" di Chiara Valentini, in programma per venerdì prossimo, alle 17.30, nella sede della Circoscrizione 1.
«In Italia ci sono problemi nuovi, l'infertilità è in aumento ed è inutile e dannoso avanzare con regole che fanno leva solo sulla paura che infondono nella gente - riflette la consigliera comunale Valentina Dovigo - credo piuttosto che nel mutato panorama odierno serva costruire una nuova etica con gli strumenti che la scienza ci mette a disposizione».
«Una scienza che dovrebbe essere usata per ridurre le nostre sofferenze - fa presente Giorgio Langella, consigliere provinciale dei Comunisti Italiani - una sofferenza che colpisce tutti, uomini e donne, in modo trasversale».
«Noi lavoriamo a stretto contatto con le donne - racconta Vicky Carlotti di "Donna chiama donna", a fianco di Maria Stocchiero di "Luna e l'altra" - donne che ci suggeriscono di schierarci dalla loro parte perché sentono fortemente il problema di non avere voce in capitolo in questo personale e delicatissimo argomento».
«La nostra non vuole essere una campagna contro qualcosa - conclude la segretaria provinciale dei Ds Daniela Sbrollini, a fianco di Nora Rodriguez dell'Arciragazzi - noi ci battiamo per l'esercitazione di un diritto, per uno Stato laico dove venga salvaguardata la libera scelta di ogni individuo, specie in un ambito così personale come lo è la genitorialità. Ed infine ci battiamo contro l'indifferenza, contro la logica del "non voto perché l'argomento non mi riguarda" perché ogni cittadino deve sentirsi parte di questo progetto, di questa grande battaglia per la difesa dei diritti».