07 SETTEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Scuola, i precari esasperati dai ritardi
Firme false, Mussolini nei guai

Arrivano anche i carabinieri davanti all’ex-Provveditorato: chi li ha chiamati? Gli uffici negano Resta molto alto il rischio che le nomine non vengano tutte completate prima dell’inizio delle lezioni Assemblee oggi a Vicenza nella sede della Gilda e domani a Mestre: «Stipendi dal primo del mese!»
Scuola, i precari esasperati dai ritardi
Ancora giornate di ansia, affollamento e nervosismo al Csa di borgo Scroffa

di Anna Madron

Esasperazione alle stelle ieri mattina al Csa. Dove è trascorsa l'ennesima mattinata di passione per centinaia di insegnanti precari, accorsi negli uffici di Borgo Scroffa per consultare il calendario delle convocazioni che avrebbe dovuto essere pubblicato ieri, in vista dell'assegnazione delle supplenze. Il guaio è che il calendario non c'era e ai prof. imbufaliti che chiedevano spiegazioni è stato risposto che la pubblicazione slitterà di una settimana, a causa delle difficoltà incontrate nello stilare le graduatorie permanenti.
Morale, la tensione si è impennata e il nervosismo l'ha fatta da padrone, in una giornata in cui sono volate, oltre alle imprecazioni, anche le minacce di occupare l'ex-Provveditorato in segno di protesta. Ieri mattina, poi, c’è stata una diatriba in più: perché i carabinieri in borgo Scroffa e perché una presenza potenzialmente capace di far crescere la tensione, visto che non c’erano problemi di ordine pubblico? Dagli uffici del Csa non è partita nessuna chiamata, è stata l’assicurazione fornita ai docenti. Fatto sta che la pattuglia era lì, parcheggiata sul marciapiedi...
Tornando al "caso": c'è il rischio che non tutte le nomine vengano completate in tempo per l'inizio delle lezioni, fissato in alcune scuole il 20 settembre, in altre, soprattutto superiori, il 13. Di conseguenza i supplenti potrebbero facilmente mettere piede in cattedra ad anno scolastico cominciato e soprattutto a riunioni già svolte e a funzioni già assegnate. Insomma l'ennesimo disagio per una categoria sul piede di guerra, spazientita da una situazione divenuta paradossale e per la quale non si intravedono spiragli.
"Non ne possiamo più - spiega Annamaria Virgili, insegnante di lettere abilitata Ssis -. Siamo venuti qui certi di prendere visione del calendario e invece ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con ritardi e proroghe. Oltretutto ci sentiamo presi in giro, perché nessuno si prende la briga di informarci di quello che sta succedendo e di avvisi esposti nemmeno l'ombra. Come se non bastasse i telefoni del Csa suonano a vuoto, tanto che mettersi in contatto con qualcuno è diventata un'impresa".
E così non resta che fare la spola, praticamente quotidiana, da casa al Csa. "Solo che non tutti risiedono in città - prosegue Virgili - ci sono colleghi che abitano a decine di chilometri di distanza, Altopiano compreso, e che sono costretti a perdere intere giornate". Rincara Francesco Casale, presidente del Comitato degli insegnanti precari: " Una proroga di un paio di giorni l'avremmo anche tollerata, ma una settimana è troppo. Questa dello slittamento è la ciliegina sulla torta, oltre che la degna conclusione di un'estate allucinante che a noi precari ha recato soltanto danni. Adesso dovremo ingoiare anche l'ennesimo rospo: entrare a scuola quando tutto è già stato deciso".
E insieme agli sfoghi arriva anche un sos. "Abbiamo bisogno di essere informati oltre che ascoltati - prosegue Casale - credo che il famoso 'sportello precari' annunciato e mai realizzato sarebbe stata una buona idea da parte di un'Amministrazione che non può trattarci in questo modo".
Appelli che verranno ribaditi anche oggi, nell'assemblea dei precari vicentini che si terrà nel primo pomeriggio nella sede della Gilda e in quella di domani in programma a Mestre, durante la quale, sottolinea Casale, verranno chiamati in causa anche i sindacati della scuola, "perché - afferma - è ora di battere il pugno sul tavolo".
Tra le tante questioni aperte anche quella dello stipendio che, indipendentemente da quando verrà effettuata la nomina, "deve essere riconosciuto a partire dal 1° settembre", altrimenti, fanno sapere i precari, "porteremo la questione davanti al giudice del lavoro".
L'orizzonte si fa dunque cupo e la tempesta rischia di abbattersi anche sull'inizio dell'anno scolastico, il cui avvio regolare molto dipenderà dalle operazioni di nomina. Di certo c'è che a Vicenza i posti disponibili per supplenze sono 124 nella scuola dell'infanzia, 588 nelle elementari, 253 nelle medie e 197 alle superiori. In totale- i dati li fornisce l'Ufficio scolastico regionale di Venezia - i contratti di lavoro a tempo determinato nel Veneto saranno 15.001, di cui 6075 per il personale Ata (il 90% già conferiti) e 8.926 per quello docente, in questo caso ancora tutti da stabilire. Motivo per cui gran parte dei Csa, compreso quello vicentino, sono in tilt, sommersi di fascicoli e graduatorie e pressati da un anno scolastico alle porte, per il quale è già cominciato il conto alla rovescia.


I carabinieri hanno riscontrato un’altra trentina di irregolarità negli elenchi elettorali di Alternativa sociale
Firme false, Mussolini nei guai
Denunciato anche Paolo Caratossidis, responsabile veneto

(d. n.) Firme false per le elezioni, il caso si gonfia. E, dopo una prima segnalazione in cui spuntava il nome di Alessandra Mussolini, dopo il sequestro della documentazione alla Corte d’Appello di Venezia c’è anche quello del padovano Paolo Caratossidis, figura di spicco nel mondo della destra veneta. I carabinieri hanno consegnato in procura nuovo materiale su un’indagine che ha fatto finora molto rumore sulle raccolte firme elettorali e che non si è conclusa. Sia Mussolini che Caratossidis, infatti, sono stati coinvolti in quanto rispettivamente responsabile nazionale e regionale di Alternativa sociale. Non sono emersi però i nomi di coloro che materialmente si sono occupati della raccolta.
I militari della stazione di Vicenza, a cui il pm Vartan Giacomelli aveva affidato l’incarico di far luce sui dubbi emersi nelle liste sia della città che della provincia, hanno riscontrato parecchie anomalie soprattutto nella zona di Malo, dov’era spuntato fra i sottoscrittori anche l’ex sindaco Gildo Zaccaria, politico di centrosinistra.
A Venezia sono stati recuperati gli elenchi proprio della zona dell’Alto Vicentino, dacché quelli di Vicenza non sarebbero stati consegnati. Fra le 300 firme i carabinieri hanno deciso di sentire a campione una trentina di persone. Tutte hanno smentito di aver firmato per Alternativa sociale. Di qui l’accusa di falso a carico dei due politici di destra.
La vicenda era legata alla raccolta delle 30 mila firme necessarie per presentare alle elezioni europee di giugno un candidato per il Nord est (che accorpa Emilia, Veneto, Friuli e Trentino). In quell’occasione, era stato il vicentino Alex Cioni. Una raccolta iniziata in primavera, con banchetti in bar, mercati, municipi del Vicentino e anche allo stadio[per fortuna che la curva è apolitica... n.d.r], sempre - riferì all’epoca Daniele Beschin, di Forza Nuova, uno dei tre movimenti che confluirono in "Alternativa sociale" - alla presenza di un ufficiale. In tutto il Veneto furono state raccolte 12 mila firme, qualche migliaio nella provincia berica.
La denuncia ai carabinieri era giunta da un vicentino. Sottolineava di aver trovato il suo nome e il suo certificato elettorale nelle liste del gruppo pur non avendo mai firmato per il movimento. Dalle indagini erano emerse varie irregolarità, fra cui la presenza, negli elenchi, anche di una donna morta. Gli esponenti del partito precisarono che le firme erano raccolte sulla scorta di elenchi di persone che avevano già sottoscritto i gruppi di destra negli anni passati. Ma il dubbio per gli inquirenti rimane: se anche così fosse, le firme venivano poi fatte apporre? Dagli accertamenti, emergerebbe il contrario.
E a pagare, per il momento, sono Alessandra Mussolini e Paolo Caratossidis: di chi è l’effettiva responsabilità?