Arriva il catasto delle antenne
Secondo Alternativa democratica servono più controlli sugli impianti
di Marita Dalla Via
Antenne che crescono come funghi, cittadini che vogliono saperne di più e comuni che alle volte hanno le mani legate per stabilire provvedimenti e dinieghi.
Il problema dell’installazione di antenne per la telefonia mobile è ormai cronaca giornaliera, ed anche a Thiene l’attenzione è viva, sia tra i cittadini, ma anche tra i gruppi politici che chiedono chiarezza e regole precise.
Ultimo campanello d’allarme è stata infatti la richiesta di due gestori di installare una antenna nella zona della Ca’ Paiella, a ridosso della scuola materna e della scuola elementare, in un quartiere densamente popolato.
«Prendiamo atto che l’amministrazione comunale ha comunicato alla ditta richiedente il suo parere contrario all’installazione in viale Ungheria - precisano in una interpellanza i consiglieri comunali Giovanni Tessari e Francesco Luca di Alternativa Democratica-. Però siamo qui a chiedere anche se l’amministrazione abbia preso delle iniziative nuove per cercare di guidare con criteri scientifici l’installazione delle antenne e se c’erano accordi per individuare un sito pubblico alternativo a quello di viale Ungheria».
«Chiediamo ancora, - continua il gruppo di Alternativa Democratica -, per quali motivi il comune non si sia ancora dotato di un regolamento e se sia stato predisposto un piano per i controlli periodici sui valori dei campi elettrici e magnetici».
Il comune rassicura consiglieri e cittadini, dichiarando di avere bloccato l’autorizzazione per l’impianto della Ca’ Paiella e di stare avviando una convenzione per la regolamentazione delle installazioni delle antenne di telefonia mobile.
«L’amministrazione ha dato riscontro positivo a due richieste, una in via Colleoni e l’altra in via del Rosario, cercando però di coordinare i gestori al fine di evitare la proliferazione degli impianti - è la risposta del sindaco Attilio Schneck -. Per altre aree di ricerca non ha ritenuto di dare positivo riscontro, anche in relazione alla presenza di numerosi siti sensibili nelle vicinanze, e tra queste ultime rientra l’area della Ca’ Pajella».
Oltre a questa zona, sono state negate le concessioni anche all’interno dell’edificio Ferrarin e l’area Brusamarello. La definizione delle aree sensibili ha seguito inoltre i criteri approvati dalla vigente normativa e verificati dall’Arpav.
«Siamo consapevoli della particolare delicatezza della problematica e la giunta ha da poco deliberato di dare corso alle trattative necessarie per la stipula di una apposita convenzione dell’Anci -precisa ancora il sindaco-. L’idea è quella di creare un catasto antenne per realizzare per ogni impianto un manuale tecnico per definire meglio l’impatto elettromagnetico ambientale e territoriale, ma anche la programmazione di manifestazioni con l’intervento di scienziati autorevoli per una maggiore informazione e la fornitura di supporti audiovisivi da diffondere nelle scuole per insegnare agli studenti il corretto uso del telefono cellulare».