Oggi lo stop-bis per vecchi diesel e non catalizzati
A inizio novembre un’altra serie negativa di pm10 fuori norma
di Gian Marco Mancassola
Partono i blocchi, non le multe. Tante telefonate in Comune e ai vigili, poca repressione, tanta informazione. Ieri è stato il primo giorno di stop ai vecchi diesel e ai mezzi non catalizzati. I volumi di traffico, in città, non sembrano averne risentito particolarmente, come conferma anche il comandante Roberto Dall’Aglio, che spiega come la prima giornata sia stata spesa soprattutto per informare gli automobilisti dei nuovi provvedimenti. «Sono stati fatti controlli limitati - precisa - e dalle verifiche non sono risultate irregolarità». Nessuna multa, quindi: un anno fa in quasi cinque mesi, targhe alterne comprese, le multe furono oltre 1.200. Da oggi e dalla prossima settimana saranno comunque predisposti i posti di blocco sistematici, che ieri non sono andati in scena anche per le necessità dei servizi legati alle celebrazioni del 4 novembre.
Oggi si replica. Dalle 9 alle 18 di ogni giovedì e venerdì, fino alla fine di marzo (con pausa natalizia) non potranno circolare: le autovetture alimentate a gasolio e immatricolate prima del 1997 (gennaio o ottobre a seconda dei tipi); le autovetture e gli autoveicoli alimentati a benzina e immatricolati prima del 1° gennaio 1993, senza catalizzatore; i ciclomotori e motoveicoli a due tempi non catalizzati e immatricolati prima del 1° gennaio 2000.
L’area interessata dal blocco è ritagliata dalla circonvallazione cittadina e dalla ferrovia: questo significa che lungo viale Dal Verme, ad esempio, si può circolare liberamente, mentre da quel limite in poi verso il centro scattano le limitazioni. Sono comunque raggiungibili i principali parcheggi di interscambio. Fra le eccezioni vale la pena di ricordare che possono circolare le auto con almeno tre persone a bordo: il cosiddetto car-pooling. I blocchi restano in vigore con qualsiasi condizione atmosferica.
I numeri di telefono ai quali chiedere ulteriori informazioni, anche sulle modalità di autocertificazione, sono 0444 221598: settore ambiente e tutela del territorio; 0444 221360: ufficio relazioni con il pubblico; 0444 545311: comando di polizia municipale. Una segreteria telefonica con informazioni aggiornate è attiva 24 ore su 24 al numero 0444/222324.
In base a uno studio Arpav reso noto ai capoluoghi veneti in primavera, l’anno scorso era stata rilevata una riduzione delle emissioni di pm10, nelle aree interdette alla libera circolazione, pari al 40 per cento nelle domeniche di blocco totale, al 35% nel caso delle misure di limitazione alle non catalitiche e targhe alterne, e del 31% nel caso delle sole limitazioni alle auto non catalitiche e vecchi diesel. Le targhe alterne (in vigore a Padova, Treviso, Belluno e Venezia) da sole, quindi, hanno dato un contributo del solo 4% in più rispetto ai giorni di solo blocco dei vecchi mezzi. Un po’ poco, se si considera che in una città come Padova si stima che la circolazione alternata abbia bloccato in media il 18% dei mezzi, tre volte in più rispetto a quanto ha potuto il solo stop dei vecchi mezzi.
E sulle limitazioni al traffico c’è un’interrogazione del consigliere dei Verdi Ciro Asproso, che fa il punto dopo il dibattito in commissione sull'annuale relazione sullo stato della qualità dell’aria a Vicenza: «Tutti i pochi interventi hanno posto l’accento sull’inadeguatezza ed estemporaneità delle misure fin qui adottate, in rapporto a gravità e ampiezza del fenomeno inquinamento e alla disarmante incapacità di intravedere un’unica strategia di lavoro».
«Sarà programmata un’adeguata campagna di informazione sui gravi danni derivanti alla salute, per effetto del pm10 e più in generale dell’inquinamento atmosferico? - chiede Asproso -. Perché non applicare le targhe alterne in un’area più estesa, comprendendo le periferie est e ovest, ora servite dalla nuova circonvallazione?».
Novembre, intanto, è iniziato all’insegna di valori fuori norma nelle concentrazioni di pm10, oltre cioè il limite di 55 microgrammi per metro cubo d’aria fissato per la protezione della salute umana. I primi tre giorni del mese hanno registrato altrettanti sforamenti. E non ci sono buone notizie dietro l’angolo. Per oggi l’inversione termica notturna e la debole ventilazione - comunica il bollettino dell’Arpav - determineranno l'aumento delle concentrazioni di pm10. Solo in serata, l'arrivo di una perturbazione potrebbe favorire un maggior rimescolamento. E la qualità dell'aria risulterà generalmente scadente.
Picchia tre agenti in questura, arrestato ingegnere
Mancavano documenti e una poliziotta l’ha invitato a ritornare: è scattata la furia
(d. n.) Questa volta Ovidiu Ilie Bagiu l’ha combinata grossa. Ha perso ogni controllo di sè e nella palazzina per gli stranieri, di fianco alla questura, ha trasformato lo sportello dell’ufficio immigrazione in un ring, colpendo prima il vetro divisorio e poi, cosa ben più grave, pestando a calci e pugni una poliziotta e ferendone altri due dopo essersi liberato a strattoni di un gruppo di immigrati. Alla fine è stato placcato e per lui si sono aperte le porte del carcere. È accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni. La reazione ha di fatto costretto i poliziotti a chiudere l’ufficio diretto dal vicequestore Cuozzo.
Ovidiu Bagiu, 40 anni, romeno con cittadinanza italiana (ha sposato una vicentina di trent’anni più anziana), di professione ingegnere, è un volto noto alle forze dell’ordine. Fra le ultime performance l’oltraggio ad un giudice durante un’udienza, l’organizzazione di due manifestazioni di protesta mai andate in scena e la creazione di un fantomatico sindacato dei lavoratori dell’Est europeo, che qualche domenica fa doveva riunire in centro città mille persone: con le forze dell’ordine pronte, non si presentò nessuno.
Secondo una prima ricostruzione, come ha spiegato il capo di gabinetto David De Leo, Bagiu si è presentato ieri mattina all’ufficio immigrazione per seguire la pratica di regolarizzazione per conto di un cittadino straniero. La poliziotta allo sportello ha invitato l’uomo a ritornare, in quanto la documentazione presentata non era regolare. Bagiu ha reagito prima inveendo contro l’agente, poi battendo con il palmo delle mani contro il vetro divisorio. A questo punto, la poliziotta è uscita invitando alla calma l’uomo che, per tutta risposta, l’ha aggredita prima verbalmente e poi fisicamente, prendendola a calci e pugni. In soccorso dell’agente sono intervenuti prima alcuni immigrati, poi cinque poliziotti che con difficoltà hanno bloccato Bagiu. Il rumeno è stato a questo punto arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e interruzione di pubblico servizio; questo perché, in seguito all’accaduto, l’ufficio è stato chiuso.
L’agente è stata accompagnata in ospedale per essere medicata. Anche altri due poliziotti intervenuti per bloccare il rumeno sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari.