05 APRILE 2006

dal Giornale di Vicenza

«Sit-in studentesco contro Fiamma Tricolore
MONTEBELLO.«Scarichi irregolari da non più di 1 anno»

Domattina in piazza S. Lorenzo i ragazzi di Uds e Coordinamento protestano per il programmato comizio serale
Sit-in studentesco contro Fiamma Tricolore
Si chiede che i prof dedichino un’ora di lezione ad antifascismo e multiculturalità

di Anna Madron

Domattina piazza San Lorenzo diventerà sede di un sit-in studentesco. Ad organizzare la manifestazione i ragazzi dell’Uds e del Coordinamento studentesco, insieme “appassionatamente” per protestare contro il comizio di Fiamma Tricolore che si svolgerà la sera stessa. «Prendendo possesso della piazza, che tradizionalmente rappresenta il luogo d’incontro della gioventù di estrema destra - fanno sapere gli studenti - vogliamo esprimere il nostro sdegno per l’iniziativa serale». E spiegano il perché di questa loro presa di posizione. «La scuola repubblicana - dicono - si fonda su valori costituzionali ed è compito anche degli studenti scendere in piazza per difendere gli ideali di uguaglianza e libertà conquistati a caro prezzo attraverso la Resistenza al regime fascista. Tra i relatori del comizio della Fiamma figura anche Piero Puschiavo che recentemente al Tg3 si è definito “fascista e antidemocratico”, termini che non ci sembrano in linea con i valori fondanti della Repubblica Italiana». Ma la scuola oggi è anche crocevia di pensieri, idee e contributi diversi. «Riteniamo che la scuola debba valorizzare, oltre che rispettare, le diversità etniche e culturali - proseguono gli esponenti di Uds e Coordinamento - in una società in veloce cambiamento, che vede la presenza crescente di giovani provenienti da realtà diverse da quella italiana (in provincia di Vicenza ci sono più di 40.000 studenti stranieri) occorre avviare una integrazione seria e completa ed evitare di chiudersi in atteggiamenti razzisti e discriminatori. Ci sembra dunque doveroso esprimere fortemente il nostro disappunto in merito al comizio di domani sera». Che rappresenta l’occasione per riflettere sui temi dell’antifascismo e della multiculturalità, tanto che è stato chiesto ai professori delle scuole superiori di dedicare un’ora della mattinata per discutere e dibattere con le classi, mentre in piazza San Lorenzo si esibiranno diversi gruppi musicali e ci sarà spazio per attività creative e artistiche. «Lo scopo - concludono i manifestanti - è creare una piazza “di pace”, piena di colori e musica per ribadire il nostro no al razzismo e al fascismo e lanciare un messaggio forte a favore di una società aperta, libera da pregiudizi, pacifica e multiculturale».


Intervista all’assessore provinciale Formenton
«Scarichi irregolari da non più di 1 anno»

di Luca Fiorin

Verona. «Al depuratore di Montebello si diluivano gli scarichi in maniera irregolare da non più di un anno e mezzo». Ad affermarlo, commentando la scoperta compiuta dalla procura di Vicenza di illiceità nella gestione dell’impianto di trattamento del Vicentino che scarica le acque reflue nel «tubo», è Walter Formenton, l’assessore all’Ecologia della Provincia di Vicenza. Pur a fronte di un’inchiesta che ha portato a sequestri ed all’emissione di otto avvisi di garanzia (nel mirino c’è anche la gestione della discarica di Zermeghedo) e nella quale si stanno verificando anche smaltimenti irregolari di rifiuti acquosi e oleosi, Formenton definisce questa situazione solo come una «furbata». Anche se poi ammette che si tratta di «una vicenda brutta perché rischia di minare l’immagine di cambiamento alla quale stiamo lavorando con impegno da anni». Quel cambiamento che dovrebbe portare alla riduzione degli inquinanti nelle acque che dalla vicentina Valle del Chiampo, sede del polo conciario più importante d’Europa, arrivano sino al confine di Verona convogliate in un collettore da sempre oggetto di feroci critiche - collettore nel quale oltre al depuratore di Montebello scaricano anche quelli di Arzignano, Montecchio, Trissino e Lonigo - e che poi vengono scaricate nel Togna-Fratta-Gorzone, che non a caso è il fiume con il peggior stato di salute del Veneto. D’altronde il fatto che gli agenti della polstrada di Vicenza e Verona ed i tecnici dell’Arpav, coordinati dal pm Angela Barbaglio, abbiano verificato che venivano utilizzati milioni di litri di acqua al giorno per diluire le acque che l’impianto di Montebello non riusciva a depurare apre le porte a qualsiasi ipotesi. Anche alle peggiori. E questo Formenton lo sa bene, anche se afferma che «non cambia la strategia di intervento avviata, soprattutto dopo che nel dicembre scorso si è arrivati a siglare un programma quadro per il disinquinamento del Togna-Fratta-Gorzone al quale hanno aderito anche i rappresentanti della Provincia di Verona e dei Comuni a valle». Secondo l’assessore vicentino - che precisa di non avere poteri d’intervento, visto che la gestione del collettore è delegata alla società Arica di Vicenza - l’avvio di questa diluizione non autorizzata potrebbe risalire a non più di un anno e mezzo fa. «In quel periodo - spiega - agli scarichi del depuratore sono stati applicati dei filtri per fermare i fanghi che necessitano di frequenti lavaggi. Il dubbio è che qualcuno abbia pensato di tenere quell’impianto di lavaggio sempre acceso, per fare in modo che i reflui risultassero più puliti di quello che erano in realtà, grazie ad una diluizione non autorizzata. L’effetto di tutto questo è che i dati relativi alle acque scaricate dal «tubo» sono stati falsati, con il rischio che ora non riusciamo più a rientrare nei limiti per quanto riguarda i cloruri ed i solfati stabiliti dalla deroga alla legge nazionale recentemente rinnovata dalla Regione. Anche se in realtà è stata solo aggiunta dell’acqua pulita, insomma, questa trovata può avere delle ripercussioni sulla gestione dell’intero sistema». Secondo Formenton, insomma, la «furbata» di Montebello avrebbe provocato più danni indiretti che diretti, nonostante l’inchiesta giudiziaria si stia allargando di giorno in giorno.