Chiesto il quasi-confronto all’americana sui conti e il ruolo dell’assessore Ancora
Hüllweck ha minacciato il "tutti a casa" Il centrodestra cerca certezze sui numeri
di Antonio Trentin
Riapre oggi il municipio in versione... freezer. Il comandamento del sindaco dice: assessori "congelati" e attività amministrativa ridotta all’osso, finché unità del centrodestra non sopravvenga in consiglio comunale, cioè entro dopodomani. Per allora dovranno essere digeriti tutti i magoni dell’ultima settimana e la Casa delle libertà - dopo il flop di giovedì - dovrà arrivare al voto sull’assestamento e la ricognizione dei bilanci 2003-2004, due atti diventati banco di prova della solidità della coalizione e della fiducia accordabile all’assessore forzista Carla Ancora dopo il trimestre di altalena sullo scarto milionario nei conti Aim-Comune.
In pratica nei Palazzi municipali sta succedendo soltanto che in queste ore ognuno degli assessori pensa ai fatti propri girando col motore al minimo, non fa "collegialità" neanche con i colleghi, aspetta che Enrico Hüllweck dia avviso dell’avvenuto scongelamento. Del quale nessuno dubita, peraltro, perché nervosi sì, ma suicidi (tramite scioglimento del consiglio comunale) proprio no...
Il capo dell’Amministrazione in questi giorni si è fatto sentire con le parole e con i silenzi.
Con le prime ha esternato una minaccia tanto potente, legittima e comprensibile, quanto superflua, perché in effetti un Comune con i bilanci sballati non può andare avanti e se i conti non vengono votati il prefetto liquida l’intera sala Bernarda. Se mercoledì non tornano il numero legale garantito dalla maggioranza e un centrodestra compatto in sala Bernarda ad approvare le carte dell’Ancora - ha avvertito il sindaco - si va tutti a casa e si torna alle elezioni anticipatissime. Con i secondi ha lasciato intendere di subodorare per l’ennesima volta un complotto ai suoi danni (ordito stavolta dalla Lega Nord?) per una fine imminente del mandato iniziato poco più di un anno fa.
Sullo sfondo rimane presentissima, e irrisolta, la questione-Ancora. La Casa delle libertà - stando alle bene informate indiscrezioni che escono dal quadripartito di maggioranza - finora è riuscita ad affrontare il caso soltanto... in pizzeria, dove tra un trancio di "diavola" e una fetta di "capricciosa" mezza Forza Italia, qualche aennista e chi conta della Lega si è chiesto e richiesto quale formula sarà escogitabile per far "sfiduciare", senza troppi danni per nessuno, un’assessore al bilancio diventata troppo ingombrante per la squadra.
Dall’opposizione continuano intanto a tuonare i critici dell’Ancora. Hanno già chiesto che dopodomani, in sala Bernarda, su dubbi e quesiti a proposito del trimestre nero nei rapporti finanziari tra Comune e Aim possano essere interrogati anche i revisori dei conti comunali Campana, Motterle e Faccioli; il dirigente amministrativo di Aim Dario Vianello e il presidente della SpA di contrà San Biagio Giuseppe Rossi. Potrebbe uscirne - totalmente inedito per il consiglio vicentino, che ormai ne sta vedendo una dopo l’altra - un quasi-confronto all’americana su chi ha sbagliato o no a registrare e far approvare i bilanci discrepanti che hanno prodotto il "buco" in via di tappatura.
Luigi Poletto e Ubaldo Alifuoco, i due diessini che fanno a gara nel pestare di più sul tasto delle accuse all’Ancora, stanno perfezionando i proiettili polemici che già avevano caricato per il mancato dibattito consiliare di giovedì scorso.
Commenta il primo, sollecitando all’Amministrazione la creazione di un’Agenzia speciale per il controllo della qualità dei servizi pubblici: «Un esame dell'intera vicenda attesta come l'assessore abbia trattato con superficialità l'intera materia, con riferimenti generici agli assetti normativi, con furbeschi ricorsi ad anticipazioni finanziarie che pregiudicano il futuro rendendo disponibili oggi quelle risorse che dovrebbero essere godute domani, con rimodulazioni e artificiose distribuzione delle risorse richieste alle Aim e frequenti ricorsi a consulenti esterni per sanare l'insanabile» .
Rincara il secondo: «Le cose sono semplici: la previsione di bilancio per il 2003 ha inserito cifre sbagliate che alla fine non sono arrivate. Sperava che Aim si accollasse l’onere senza parlare e invece qualcuno nel consiglio d’amministrazione della SpA ha avuto il fegato di dire le cose come stanno - accenno, questo, all’ex-amministratore forzista di contrà San Biagio Alberto Filosofo, che aveva fatto scoppiare il caso tra maggio e giugno ed è rimasto l’unico finora a rimetterci la poltrona, non essendo stato riconfermato da Hüllweck -. Per quattro mesi si è portata avanti una manfrina costata alla città migliaia di euro in consulenze, riunioni, consigli saltati: qualcuno dovrà pur risponderne» .