Una strada intera chiusa per il gioco dei bambini
(n. b.) Colori, giochi, animazione e festa. L’associazione di volontariato Arciragazzi si è ritrovata, insieme agli alunni delle scuole elementari e ad altri bambini, per festeggiare il 15° anniversario della ratifica della convenzione Onu per i diritti dei bambini.
Bloccata via Volta, la strada è diventata un palcoscenico per i bimbi che, insieme agli animatori, hanno disegnato sull’asfalto con i gessi, hanno saltato sul tappeto gonfiabile e si sono sbizzarriti con altri giochi.
L’occasione è stato anche un modo per presentare a tutti il progetto “parco-partecipazione”: 20 bambini, insieme a 15 volontari junior, hanno girato per quattro parchi, il Retrone, il Querini, l’Oasi di Casale e le Montagnole, per vedere se i “polmoni verdi” cittadini sono a misura di bambino o meno. «Attraverso giochi e alcune stimolazioni - ha spiegato Alessandro Valle, il presidente di Arciragazzi - gli alunni sono riusciti a dare una valutazione a ciascun parco».
«Abbiamo poi compilato un cartellone - ha esordito Laura, otto anni - in cui c’era un elenco di caratteristiche, che dovrebbero essere in ogni singolo parco: vicino ai vari elementi abbiamo scritto “sì” o “no”, rispettivamente se c’erano o meno nei parchi».
Quattro bambine si sono poi radunate davanti ai cartelloni che illustravano i vari passaggi del progetto. A prendere la parola è stata Sara Luna, che timidamente ha spiegato: «In un parco, le Montagnole, c’erano l’erba alta e tante ortiche: gli animatori hanno però spiegato che alcune persone volevano costruire delle case, mentre il Comune voleva lasciare il verde e così, per questo conflitto, ultimamente non curano molto il parco».
L’elemento che manca più spesso nei parchi sono i giochi, il bisogno primario dei bambini, che hanno spiegato all’unisono: «A noi piace tanto giocare: se qualcuno mettesse altalene, scivoli o altro, noi ci divertiremmo di più».
Il progetto parco-partecipazione sarà esposto anche a Festambiente, nel parco Retrone, ed il 25 giugno saranno proprio i bambini a spiegare i loro bisogni.
Sul centro ora vigila la tv
Installate quattro telecamere anti-criminalità
di Lino Zonin
Aumentare la sicurezza dei cittadini, tutelare e preservare il pubblico patrimonio e controllare al viabilità. Questi gli obiettivi che l'amministrazione comunale si propone di raggiungere mediante l'installazione di quattro telecamere fisse in altrettanti punti strategici della città. L'iniziativa è stata illustrata nel corso di un incontro con la stampa tenutosi alla presenza del sindaco Giuseppe Boschetto, di alcuni capigruppo consiliari e del comandante dei vigili urbani Giuliano Brun.
Delle quattro apparecchiature, due sono a colori e “brandeggiabili”, vale a dire mobili in senso orizzontale; due in bianco e nero e fisse. Le zone ispezionate sono piazza Garibaldi, via Roma, piazza IV Novembre e via del Mercato. Sono state scelte per la loro centralità e per l’importanza che rivestono nel tessuto cittadino data la nutrita presenza nei dintorni di uffici e negozi.
«Lonigo è tutto sommato un paese tranquillo - ha affermato il sindaco - ma ciò non ci consente di dormire sugli allori. Con la viseosorveglianza potremo svolgere un monitoraggio capillare e costante delle zone più frequentate del centro, con la possibilità di individuare immediatamente i responsabili di atti vandalici o di infrazioni al codice della strada».
Le immagini registrate potranno essere visionate esclusivamente da un addetto della polizia municipale e rimarranno in archivio per 72 ore, dopo di che, se non se renderà necessario un particolar esame, verranno cancellate.
«Il regolamento allegato alla delibera di giunta - ha spiegato il comandante Brun - recepisce tutte le norme previste per casi del genere dalla legge sulla privacy. Non si vuole mettere il naso negli affari dei cittadini, i quali saranno perfettamente tutelati dal riserbo di chi ha accesso alle immagini, ma solo dotare le forze dell’ordine di un importante strumento tecnologico per l’individuazione dei responsabili di eventuali reati. Il sistema di ha già dimostrato la sua efficacia con la telecamera installata qualche tempo all’ecocentro di via Santa Marina, grazie alla quale siamo riusciti ad individuare un centinaio di infrazioni alle regole sullo smaltimento dei rifiuti».
Il progetto, realizzato in collaborazione con Telecom Italia, comporta un costo per il Comune di circa 35 mila euro per il primo anno e di 12 mila euro per gli anni successivi.