02 DICEMBRE 2004

dal Giornale di Vicenza

Vicenza scopre i contratti agevolati
THIENE.Sale il numero dei piccoli debitori

Emergenza casa . Al via una maxi-campagna informativa sui vantaggi dei cosiddetti "3 anni » 2" di affitto
Vicenza scopre i contratti agevolati
In un triennio ne erano stati stipulati 80, quest’anno già 100

di Sandro Sandoli

Quando c’è di mezzo la burocrazia accade di rado, ma stavolta verrebbe da esclamare "complimenti per la trasmissione", come quando si interloquisce in diretta con radio o televisioni. Perché il dépliant, predisposto dalla Commissione congruità in collaborazione con l’Agenzia comunale per la locazione, è semplice, chiaro e spiega tutto quello che c’è da sapere sui vantaggi del ricorso ai contratti agevolati, definiti, con uno slogan fortunato, "3 » 2 = 5". La campagna informativa che partirà nei prossimi giorni - il pieghevole sarà distribuito in decine di migliaia di copie nelle sedi istituzionali della pubblica amministrazione, sarà "imbustato" con le bollette Aim e sarà reperibile anche su "Informacittà" - parte da due presupposti. Primo: la necessità di convincere i proprietari dei 2500 appartamenti sfitti in città (la stima è dello scorso luglio) a metterli in circolo. Secondo: l’intenzione di sfruttare la "buona accoglienza" riservata dal mercato al nuovo accordo territoriale per la locazione agevolata firmato lo scorso febbraio. In sostanza, come spiega l’assesore ai servizi abitativi Davide Piazza, il precedente accordo, che era stato siglato nel 1999 ed era stato recepito dal Consiglio comunale nel 2000, era stato un mezzo fiasco: in tre anni di contratti agevolati ne erano stati stipulati solo un’ottantina. Invece quello nuovo, in meno di un anno, ne ha già "prodotti" un centinaio. Naturale, quindi, il tentativo di dare un’accelerata agli effetti positivi del provvedimento con un "volano" sempre efficace come la pubblicità. E il depliant spiega per filo e per segno perché le parti dovrebbero essere invogliate a scegliere la strada dell’agevolazione, che ha avuto la benedizione del sindacato inquilini e delle associazioni cui fanno capo i proprietari di immobili. Intanto la locazione non dura quattro anni più altri quattro se non c’è disdetta, ma scende a "tre più due" che è un arco di tempo più gradito al locatore, perché gli permette di "liberarsi" prima del locatario. Poi ci sono altri quattro motivi che lo rendono più appetibile: sull’immobile affittato con contratto libero l’Ici si paga per intero, mentre con quello agevolato scende al 4 per mille come per la prima casa. E poi con il primo non c’è riduzione Irpef mentre col secondo si usufruisce di uno sconto del 30 per cento sull’imponibile. Ancora: per il primo tipo di contratto l’imposta di registro è intera e per il secondo c’è una riduzione del 30 per cento. Infine il contratto agevolato viene stipulato senza spese ed è sempre gratuita la soluzione dei problemi che possono sorgere tra le parti se ci si affida all’apposita commissione di conciliazione. È vero, si potrebbe fare meglio, ma per ora chi i conti di palazzo Trissinose non lo consentono. Infatti - durante la conferenza stampa - la dott. Paola Rosada Scalco, segretario provinciale dell’Anpe, rileva che in molte città l’Ici sugli immobili locati con contratto agevolato è molto più bassa (ad esempio a Padova è dell’1 per mille soltanto) o addirittura è stata azzerata (per i proprietari sarebbe ottimo incentivo). Ma prima Piazza e poi l’ ssessore alle finanze Linda Favretto spiegano che la richiesta di allinearsi alle altre città è legittima e ragionevole ma che con questi chiari di luna è impossibile ritoccare l’Ici: se ne parlerà il prossimo anno. Comunque anche con le attuali agevolazioni c’è convenienza a stipulare un "3 » 2". All’obiezione che con un canone più basso il proprietario percepisce di meno, il depliant dimostra, con una serie di tabelle, che i vantaggi compensano ampiamente le perdite, con guadagni, per certe tipologie di appartamento, che possono superare anche i 400 euro. Ma la campagna informativa non ruota solo attorno a un "volantino". Presto in Camera di commercio ci sarà un incontro-convegno con le agenzie immobiliari, un altro sarà fatto a S.Corona con la cittadinanza e soprattutto, dato che questa è l’era di Internet, ci si è affidati al web, con il quale si può accedere ad un mare di informazioni e di servizi.

Il bando per trenta alloggi comunali è partito E chi clicca su internet vede la sua futura casa

(s. s.) Ma la soluzione del problema casa non è affidata solo ai nuovi contratti agevolati, sui quali "veglia" la commissione di congruità coordinata dall’avv. Carlo Cappellari e di cui fanno parte rappresentanti sindacali degli inquilini e associazioni dei proprietari. Come spiega l’asessore Piazza, affiancato dal direttore servizi abitativi Ruggiero di Pace, l’amministrazioni, sta battendo altre tre "strade". Locazioni a studenti universitari. È un settore nel quale per ora non sono emersi problemi particolari, perchè al fabbisogno abitativo ci pensano il libero mercato o l’Esu, ma poichè l’università cresce si è ritenuto di muoversi subito con un occhio rivolto al futuro. Anche per chi frequenta i cosi di laurea in città la commissione di congruità ha approvato gli accordi territoriali per la locazione a studenti, con queste novità: sono stati stabiliti i valori di fascia per determinare i canoni agevolati a seconda dell’ubicazione dell’immobile nelle quattro zone in cui è suddiviso il territorio comunale (centro storico, intermedio A, intermedio B, periferia), c’è un contratto tipo definito dal decreto ministeriale, in caso di controversie entrambe le parti possono ricorrere alla commissione di conciliazione.
Bando speciale per gli alloggi Erp . La novità più interessante è questa: chi ha un computer e clicca sul sito internet www.comune.it può non solo accedere a tutte le informazioni possibili, relative al bando per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica in assegnazione, ma l’aspirante inquilino del Comune può prendere visione, sia esterna che interna degli appartamenti stessi. Comunque sono trenta le unità abitative(sfitte o in corso di restauro) per le quali tre mesi fa è stato approvato il bando, aperto il 24 novembre. Sono dislocati in tutta la città ed hanno metrature e tipologie diverse. Fanno parte di un lotto di 90 appartamenti comunali (complessivamente palazzo Trissino ne ha 150), che, dopo gli interventi di ristrutturazione affidati al’Amcps saranno assegnati a nuclei familari inpossesso dei requisiti indicati nel bando stesso. Condizione essenziale per l’assegnazione è la sottoscrizione della convenzione approvata dal Consiglio comunale, che comporta, nel momento della firma, il versamento di un contributo di 8 mila euro per la compartecipazione alle spese di recupero edilizio dell’alloggio: tale somma sarà recuperata a scomputo di canoni in dieci anni.
Sportello per gli sfratti . Presto (esattamente a cavallo delle festività natalizie) sarà aperto nella sede della Ater, in via Framarin, uno "sportello emergenza sfratti", per dare l’assistenza prevista dalla legge a quanti sono in condizioni di disagio abitativo conseguenti a provvedimenti esecutivi di rilascio (solo per fine locazione, mentre per i casi di morosità il problema passa all’assessorato agli interventi sociali). Per accedere alle misure previste dalla legge occorre uno di questi due requisiti:nel nucleo familiare dev’esserci un ultrasessantacinquenne o un handicappato grave.


Il caro-euro e le svariate possibilità di pagare i beni a rate mettono in difficoltà i consumatori
Sale il numero dei piccoli debitori
Anche il giudice di pace conferma l’incremento dei casi di insolvenza

di Dennis Dellai

Compri adesso e paghi a Pasqua. Rate a tasso zero, paghi due prendi tre, ti fai la tessera dell’ipermercato e dilazioni la spesa degli alimentari o la fai addebitare in conto a fine mese. Fare acquisti super convenienti è ormai all’ordine del giorno, con facilitazioni che qualche anno fa erano impensabili. Gli effetti sono evidenti: ormai ci sono più cellulari che figli, trionfano i surround dolby digital nei salotti e le station wagon proliferano. Alla faccia del caro-euro, si potrebbe obiettare. Ma la realtà sembra essere diversa e quelli che a prima vista sembrano essere vantaggi per il consumatore si traducono in montagne di piccole rate che diventano vere e proprie mazzate a fine mese. E così aumentano i casi di insolvenza per mancanza di liquidità.
«Il numero di persone che accumulano piccoli debiti è in costante aumento», afferma l’avvocato Alessandro Dall’Igna. «Le cause sono da ricercare nella crisi generale del momento, ed è chiaro che anche l’introduzione dell’euro ha contribuito a peggiorare la situazione. C’è ad esempio la classe medio-bassa che non vuol rinunciare a mantenere un certo tenore di vita e quindi ricorre, pur di avere determinate comodità, alla numerose proposte di rateazzazione proposte dai centri commerciali. Ormai si compra tutto a rate, anche i generi alimentari. Sembra tutto più facile, ma alla fine del mese bisogna pagare». Un altro dato evidenziato da Dall’Igna è che diventa sempre più difficile recuperare i crediti. «I dati in questo senso sono piuttosto disarmanti -sono le parole del legale -. Capita sempre più spesso di imbattersi in debiti di 2000-2500 euro e di non riuscire a riavere un centesimo. Io mi sono arreso e per certe cifre nemmeno tento il recupero, a meno che non si sia sicuri che le persone che hanno il debito posseggano qualcosa di pignorabile. Molte volte, però, non capita neanche quello». Per cercare di recuperare tali somme ci si può rivolgere al giudice di pace, ma l’iter può durare, ammesso che non ci siano ricorsi, anche tre mesi. Questo per ottenere un decreto ingiuntivo sul pagamento che, però, per avere effetto pratico, deve essere seguito da un decreto esecutivo. Se il moroso non ha beni pignorabili bisogna scordarsi i soldi.
«Nell’ultimo anno - afferma il giudice di pace Giovanni Didonè - sono aumentati i casi di insolvenza. L’anno scorso ne facevamo circa 350, mentre ora siamo arrivati a 400. Fra i casi che arrivano sui mio tavolo ci sono spesso quelli di persone che non riescono a chiudere debiti di un certa consistenza e lasciano aperti buchi di 1500-2000 euro, magari dopo aver pagato 40-50 mila euro». Fra i beni che più accusano il fenomeno dell’insolvenza vi sono le auto e i mobili per la casa. «Tengono per ora i mutui casa - afferma Antonio Balasso, direttore di Banca Intermobiliare -. Piuttosto si lascia da pagare qualche altra rata, ma sulla casa non si rischia». E la conferma arriva anche da Bruno Fiore, titolare dell’agenzia immobiliare "Primo Piano". «Se proprio dobbiamo parlare di insolvenza nel campo dell’immobile, credo che il discorso vada fatto per gli affitti. Spesso capita che non venga pagato il canone mensile di locazione, mentre per il mutuo sull’acquisto finora non abbiamo numeri significativi».