Sicurezza, Forza Nuova interviene «Ronde in centro e manifestazione»
Forza Nuova Vicenza è pronta a scendere in piazza un’altra volta. Constatato il «fallimento totale» delle misure adottate dall’amministrazione comunale e provinciale per porre fine ad una situazione «insostenibile» in città sotto il profilo dell’ordine pubblico, il movimento di estrema destra è «pronto ancora una volta a schierarsi a fianco del cittadino».
Daniele Beschin, segretario provinciale di Forza Nuova, promette battaglia dalle righe di un comunicato; e lancia duri attacchi all’amministrazione di centro destra colpevole di «gestire in maniera superficiale e sterile, fenomeni quali quelli dei nomadi, immigrati e derelitti di ogni genere. La gente non ne può più - scrive Beschin - vive ormai nel terrore, ha paura di uscire di casa, di passeggiare nei parchi, di mangiare un gelato alla sera in santa pace».
«Nulla di eclatante, nulla di improvvisato, senza fretta, senza tregua - continua Beschin -. Saremo la spina nel fianco di spacciatori e male intenzionati. Passeremo dalle passeggiate in centro, invitando gli indesiderati ad andarsene, alle attività di sensibilizzazione».
Forza Nuova in merito alle polemiche sorte in ambito istituzionale, a seguito dell’accordo raggiunto tra il comune di Vicenza e Pantere security, non volendo entrare nel merito della questione si limita a segnalare che «la presenza di persone, specializzate nel mantenimneto e tutela dell’ordine pubblico in locali quali discoteche e punti di ritrovo, non necessariamente deve essere visto come un’alternativa al ruolo e alle funzioni svolte dalle autorità di pubblica sicurezza, bensì come un valido apporto al lavoro svolto con tanta abnegazione dalle forze di polizia».
E ancora: «Siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra e la nostra gente, siamo in forte crescita e rappresentiamo l’unica vera presenza in loco alternativa a questo sistema politico lontano dai cittadini. Non solo giovani, anche famiglie, anziani, donne stanno sposando le nostre idee».
L’estrema destra vicentina ha in programma nei prossimi mesi alcune iniziative, motivate, a detta del segretario provinciale di Forza Nuova, dalla crescita notevole del movimento che negli ultimi mesi avrebbe aumentato notevolmente il numero di tessere nella provincia di Vicenza.
«È vero - afferma Beschin - che è in programma una grossa manifestazione a Vicenza per settembre. Il programma prevede oltre alla presenza del segretario nazionale Roberto Fiore, l’ufficiale apertura di due sedi in provincia, una in città, l’altra nell’alto vicentino».
Il motivo principale della nostra crescita esponenziale? «La gente non ne può più di promesse non mantenute, ha bisogno di certezze che solo noi oggi siamo in grado di dare».
Albera, l’ordinanza violata
Tir inquadrati dalla telecamera nelle ore notturne del divieto
di Elisa Morici
Cento tir fuorilegge. Forse di più, nella prime ore dell’ordinanza che vieta il transito notturno dei mezzi pesanti nel triangolo tra viale del Sole, Albera e strada del Pasubio. Passati senza incrociare l’ombra di un controllo, ma tutti ripresi da una telecamera, tra le 22 di giovedì e le 6 di venerdì scorsi, puntata sulla strada dal comitato dei residenti sostenuto dal consigliere comunale della Margherita Sandro Guaiti. Il video è stato proiettato ieri mattina in viale del Sole dallo stesso comitato, che promette una mobilitazione straordinaria nel giro di tre giorni se chi di dovere non si darà da fare perché l’ordinanza non resti solo un inutile pezzo di carta.
«Il sindaco è in partenza per le ferie -sbottano i membri del comitato- ma non esiste che se ne vada per un mese lasciando la situazione com’è: vogliamo almeno che dia indicazioni più precise sui controlli».
Il nastro, pazientemente girato per otto ore con una videocamera amatoriale, oltre al passaggio dei tir rimasto quasi invariato rispetto alle notti pre-ordinanza, mette infatti in risalto l’assenza di forze dell’ordine sulle strade. Nessuna pattuglia della stradale o della polizia municipale, mentre qualche camionista non si è trattenuto dall’indirizzare gestacci verso la lucina rossa della telecamera.
«Quella notte io stesso ho sollecitato l’intervento dei vigili -spiega Guaiti-; mi hanno risposto che l’ordine di servizio c’era ma all’ultimo momento la pattuglia è stata inviata in qualche paese limitrofo. E anche su questo ci sarebbe molto da discutere: se le convenzioni con altri comuni tolgono un servizio indispensabile alla città ho qualche dubbio che abbiano un senso logico».
Ordinanza o no, il frastuono assordante che diviene infernale alle prime luci dell’alba non dà quindi pace ai residenti, che non hanno però alcuna intenzione di abbandonare il campo di battaglia. L’obiettivo a lungo termine resta la realizzazione della bretella Ponte Alto-Isola, ma la richiesta immediata riguarda il già ipotizzato utilizzo dell’A31 che, pur allungando il tragitto dei camionisti di una quindicina di chilometri, risulta comunque essere una via più veloce e soprattutto lontana dalle abitazioni. Tanto più che la maggior parte dei mezzi pesanti in transito all’Albera ha come meta finale proprio i paesi dell’altovicentino ben collegati alla Valdastico; tanto più che per un’operazione del genere (transito dei tir sull’A31 senza pagare il pedaggio) ci sarebbe a disposizione il milione e mezzo di euro stanziato dalla Regione.
Ma contro la soluzione che appare più rapida e soddisfacente per tutti si schierano anche i cartelli luminosi sulla Milano-Venezia, perchè in direzione Milano il primo avviso dell’ordinanza s’incrocia dopo lo svincolo per l’A31, troppo tardi per evitare che i tir si riversino sul casello di Vicenza Ovest e sull’incrocio incriminato. «Forse vogliono prenderci in giro -commenta ancora Guaiti, ma di sicuro non finisce qui. Una lettera per sollecitare i controlli è stata inviata al prefetto e al sindaco e venerdì all’alba saremo di nuovo in strada con un sit-in per difendere il nostro diritto alla vita e alla salute: le forze dell’ordine interverranno e vedranno con i loro occhi che cosa succede da queste parti».
Il comitato dell’Abera chiede inoltre che sia dia rapido seguito alla direttiva del sindaco per convocare la conferenza servizi in cui discutere la faccenda A31, oltre ad una data precisa per l’assemblea pubblica promessa ai residenti per chiarire i tempi di costruzione della bretella e indicare il tracciato della futura deviazione. E se torneranno a levarsi le proteste dai paesi direttamente interessati dal passaggio della bretella, Isola, Malo, Monte di Malo, le contromisure sono già pronte. «Verificheremo di persona se le lamentele degli altri hanno ragione di esistere -avverte il comitato-, convinti che in provincia non potrà crearsi una condizione peggiore e più pericolosa di quella a cui sono costretti i residenti dell’Albera».
Baruffa fra parà americani Un ferito
Nella baruffa fra parà americani della Ederle un militare è rimasto ferito. Jason Scott Anderson, 21 anni, che vive proprio all’interno della base di viale della Pace, è stato pestato da sconosciuti ed ha riportato ferite che i medici del pronto soccorso del S. Bortolo hanno giudicato guaribili in almeno due settimane.
La zuffa è avvenuta l’altra notte all’esterno del locale “Crazy bull”, del quale molti clienti sono americani. Per cause da accertare, fra le quali anche l’alcol, lo statunitense ha avuto da ridire con altri connazionali. Dalle parole in breve si è passati ai fatti tanto che l’americano è stato vittima di un vero pestaggio, da cui è stato salvato grazie ad alcune persone che hanno staccato i suoi aggressori che poi sono fuggiti senza lasciare tracce.
«Ma i cittadini devono avere più coraggio»
(s. m. d.) A palazzo Trissino si lavora per “sfornare” l’ordinanza anti-punkabestia, con l’aiuto delle associazioni animaliste e delle guardie zoofile.
Questo, però, non significa delegare la risoluzione di un problema - se così lo si vuol considerare - ad altri. E soprattutto non può portare ad additare le forze dell’ordine, verso cui qualcuno in questi giorni rilevava o sospettava dei ritardi di intervento.
Capita, infatti, che nella maggior parte dei casi le divise siano pronte ad agire, ma non lo possano fare (o non al meglio) perché le segnalazioni sono anonime o chi si prende la briga di chiamare i numeri di emergenza, poi non abbia affatto l’intenzione di esporsi in prima persona, come è successo anche recentemente. Purtroppo questo atteggiamento non porta a grandi risultati e, soprattutto, non stimola la cittadinanza a sviluppare il suo senso civico. E così resta l’esortazione che giunge dai palazzi dell’amministrazione e delle forze di polizia :«I cittadini abbiano più coraggio».