Marzotto, accordo trovato
sulla ricollocazione
Scongiurati i licenziamenti
di Giancarlo Brunori
La vertenza Marzotto si sblocca: niente licenziamenti, ma ricollocazione di tutti i dipendenti in esubero. La conferma è contenuta in un’ipotesi di accordo siglata ieri, a chiusura di una trattativa durata fino al tardo pomeriggio tra azienda e sindacati, dopo uno sciopero di quattro ore.
All’incontro hanno partecipato, per conto della Marzotto, Massimo Lolli direttore delle risorse umane e l’amministratore delegato Stefano Sassi. I sindacati erano rappresentati da Maurizio Ferron e Giancarlo Mati per la Cgil-Filtea, Mario Siviero e Sergio Spiller per la Cisl-Femca, Antonio Visonà e Pasquale Rossetti per la Uil-Uilta.
I dipendenti per i quali l’azienda ha aperto la procedura di mobilità lo scorso maggio sono 175. Due i punti qualificanti dell’intesa che sarà firmata il 12 luglio a Roma. Il primo prevede un piano di gestione degli esuberi derivanti dalla cessazione delle attività di filatura, mistificio, tintoria tops, il cui trasferimento in Repubblica Ceca coinciderà con le ferie estive.
Per questi lavoratori è previsto l’utilizzo della cassa integrazione guadagni straordinaria, con un piano di ricollocazione interna ed esterna con una ventina di posti liberi anche alla Fondazione Marzotto, in tintoria ed alla Valentino Fashion Group. Inoltre, è previsto il ricorso alla mobilità incentivata per i pensionandi e per i volontari.
Il secondo punto dell’ipotesi di accordo, invece, riguarda il piano industriale specifico per la tessitura di Valdagno: viene garantita la produzione dei tessuti di ricerca e di più alto valore aggiunto; previsti interventi organizzativi ed investimenti per il mantenimento, a fronte degli andamenti di mercato, dell’attuale capacità produttiva e delle principali funzioni tecniche.
Ieri, a sostegno del futuro dei lavoratori, una rappresentanza delle Rsu-Fulta, appartenenti alla Valentino Fashion Group di Maglio di Sopra, ha scioperato per un’ora.