LA DIFESA DELLE CANDIDATURE RECLAMA L’ANNULLAMENTO DEL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO
Si chiederà al collegio di avvocati che si impegnino nella denuncia di «questi casi». «Se si nega il diritto di partecipare alle elezioni, ricorreremo in Europa»

«Se non fosse per la parte tragica, sembrerebbe una barzelletta giuridica». In questo modo, Iñigo Santxo ha espresso all’opinione pubblica l’indignazione provocata agli avvocati che difendono le candidature della sinistra indipendentista «il cumulo di infrazioni» che, come evidenzia, ha commesso il Tribunale Supremo accogliendo le richieste di impugnazione.

GARA
BILBAO 04.05.2003

Gli avvocati delle piattaforme elettorali della sinistra indipendentista basca impugnate dallo Stato spagnolo hanno tenuto una conferenza stampa ieri, poco prima di mezzogiorno, a Bilbao, per spiegare come si sono verificati la «violazione di diritti» ed il « sopruso giuridico» rappresentati dal procedimento impiegato per notificare loro le richieste presentate dalla Procura e dall’Avvocatura dello Stato, come anche dai termini entro i quali essi hanno dovuto presentare i loro allegati.

In nome della cinquantina di avvocati che, venerdì scorso, si sono visti gettati in «un autentico caos» per arrivare «in extremis» allo sportello del Tribunale Supremo con i ricorsi, Iñigo Santxo e Garbiñe Olealdekoa hanno raccontato le infrazioni commesse nel procedimento.

Olealdekoa ha segnalato che, nel migliore dei casi, giovedì non è stata loro consegnata copia della richiesta di impugnazione, ma «una scarna notificazione della stessa» nella quale venivano informati che il documento andava ritirato a Madrid.
«Abbiamo dovuto redigere gli allegati in base a quanto pubblicato sul sito internet de "El Pais" o su quello de "El Mundo", ma la legge impone che ci sia notificata in sede giudiziaria».

Ha proseguito spiegando che il Tribunale Supremo, per stabilire i termini entro i quali presentare ricorso, ha considerato validi giorni festivi -a Madrid lo erano sia giovedì, sia venerdì- quando la legge stabilisce che si possono considerare solo i lavorativi, pertanto «in realtà» il periodo utile termina domani. Per questo motivo, alcuni dei difensori, hanno richiesto un prolungamento dei termini e altri che gli stesi siano sospesi.

Come terzo elemento, l’avvocata ha spiegato che, secondo la Legge Elettorale, non si può privare una persona, a titolo individuale, dei suoi diritti politici e civili, mentre in questo caso si intende privarne tutti i componenti di una lista, benché non abbiano mai fatto parte di Herri Batasuna, Euskal Herritarrok o Batasuna.

Per quanto sopra, hanno anticipato che, nel caso in cui le piattaforme fossero messe fuori legge, elaboreranno un dossier completo su questo processo, chiederanno ai collegi degli avvocati che se ne occupino, presenteranno ricorso al Tribunale Costituzionale e ricorreranno anche al Tribunale Europei per i Diritti Umani.

OLABARRIA DEFINISCE «ASSOLUTAMENTE ILLEGALE» L’AZIONE DELLA PROCURA

GARA
BILBAO

L’ex membro del Consiglio del Potere Giudiziario (CGJP), Emilio Olabarria, considera che l’azione della Procura e dell’Avvocatura dello Stato sia «assolutamente illegale», avendo accumulato tutti i ricorsi presentati contro le candidature di AuB e delle piattaforme locali.

Olabarria, che attualmente è parlamentare a Gasteiz per il Partito Nazionalista Basco (PNV), ha sottolineato che sia la Procura, sia il Governo spagnolo, attraverso l’Avvocatura dello Stato, avrebbero dovuto presentare un ricorso per ciascuna delle liste impugnate.

«Per analizzare la possibilità dell’esistenza di ciò che si chiama sostituzione fraudolenta, ha precisato, bisogna analizzare ognuna delle piattaforme o candidature che si presentano», con lo scopo di constatare «se in ognuna di esse, individualmente considerate, si danno i casi di successione illegale o surroga di Batasuna». Per questo, Olabarria ha insistito nell’affermare che «questo accumulo è impossibile dal punto di vista processuale e giuridico»