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Il manifesto di Genova: dalla parte dei “drogati”

Il manifesto di Genova

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Sulle orme di Don Gallo, quattordici anni dopo l’ultima conferenza nazionale sulle droghe degna di memoria, associazioni, gruppi, operatori, movimenti, persone che usano sostanze e rappresentanti istituzionali impegnati nel contrasto degli effetti nocivi dell’abuso di droghe e della criminalizzazione si sono riuniti a Genova il 28 febbraio e il 1 marzo 2014, con il sostegno e il patrocinio del Comune e della Regione Liguria, per confrontare esperienze e delineare un’alternativa praticabile anche in Italia alle fallimentari politiche proibizioniste in via di superamento in molte parti del mondo.

La Corte costituzionale ha proclamato che la legge Fini-Giovanardi è stato il frutto di un atto illegittimo che ha causato vittime, pene e sofferenze, umane e giuridiche, e che ha contribuito in massima parte al sovraffollamento penitenziario e alla costante violazione dei diritti umani all’interno delle carceri del nostro Paese. Un abuso di potere motivato e sostenuto ideologicamente da una direzione del Dipartimento anti-droga che ha impedito ogni discussione e ogni ripensamento critico delle scelte con essa compiute e ha tentato di soffocare ogni esperienza e ogni pratica alternativa. Per questo, oltre i suoi contenuti tecnico-giuridici, la sentenza della Consulta ha un valore simbolico immenso: ora anche in Italia è possibile riprendere il percorso per una legge più umana e più giusta che contrasti il traffico illecito di sostanze stupefacenti, ma sottragga le persone che usano sostanze alla macchina repressiva e offra loro possibilità di uso consapevole e, quando necessario, di sostegno sociale e sanitario.

1. Con questo spirito e in questa direzione chiediamo innanzitutto al nuovo Governo misure legislative urgenti volte a sanare eventuali e probabili disparità di trattamento tra coloro che sono stati condannati sulla base della incostituzionale legge Fini-Giovanardi. In quella sede dovrà essere anche adeguato il reato di “lieve entità” alla rinnovata distinzione, nel trattamento sanzionatorio, tra cd. “droghe leggere” e cd. “droghe pesanti”, con conseguente ridefinizione dei relativi limiti di pena.

2. Con altrettanta urgenza, chiediamo al Governo il superamento dell’attuale e fallimentare modello autocratico del Dipartimento anti-droga, da sostituirsi con una cabina di regia che veda coinvolti tutti gli enti e tutte le istituzioni, nazionali, regionali e locali, competenti per una nuova politica sulle droghe, ivi comprese le associazioni del privato-sociale e quelle rappresentative delle persone che usano sostanze, i cui saperi e le cui esperienze costituiscono risorse collettive che i policy makers e i servizi rivolti alle dipendenze devono riconoscere e valorizzare. Che si affidi una Delega politica con l’obiettivo di attuare con urgenza questo cambiamento.

Nella prospettiva di un radicale mutamento delle politiche sulle droghe nel nostro Paese, a partire dal riconoscimento della soggettività delle persone che usano sostanze e dei loro diritti, proponiamo:

1. La completa revisione delle previsioni sanzionatorie, penali e amministrative, stabilite dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti. I consumatori devono essere liberati tanto dal rischio di criminalizzazione penale quanto dalla soggezione a un apparato sanzionatorio amministrativo stigmatizzante e invalidante.

2. La prima modifica in questa direzione non può che essere la compiuta depenalizzazione del possesso e della cessione gratuita di piccoli quantitativi di sostanze destinati all’uso personale, anche di gruppo, e della coltivazione domestica di piante di marijuana agli stessi fini.

3. Chiediamo quindi una compiuta regolamentazione legale della produzione e della circolazione dei derivati della cannabis e della libera coltivazione a uso personale.

4. Nel quadro della definizione del patto per la salute, delle sue risorse e della sua governance, chiediamo il rilancio dei servizi per le dipendenze e di politiche di “riduzione del danno” finalizzate al benessere delle persone che usano sostanze e alla prevenzione dei rischi connessi all’abuso e alla clandestinità del consumo, a partire dall’analisi delle sostanze e dalla predisposizione di forme e luoghi della loro somministrazione controllata.

5. In questo quadro, particolare attenzione dovrà essere dato alla dimensione della qualità della vita nelle città e all’offerta di servizi e di sostegno ai tossicodipendenti in stato di detenzione. Chiediamo quindi che la morsa del patto di stabilità interno, che sta strangolando gli enti locali, sia derogabile nel perseguimento di politiche finalizzate alla tutela dei diritti fondamentali della persona come sono quelle destinate a sostenere i percorsi sociali di inclusione delle persone che usano sostanze.

Chiediamo quindi al Premier, che è già stato ospite della Comunità San Benedetto, di venire a Genova entro i prossimi 30 giorni per ascoltare i rappresentanti delle realtà Pubbliche e del Privato sociale e delle persone che usano sostanze. In queste due giornate è stato prodotto confronto, dibattito, e sono state individuate proposte programmatiche e pratiche in gradi di riallinearci alle politiche sui consumi di altri Paesi Europei e Internazionali. Vogliamo illustrarle direttamente al nuovo Presidente del Consiglio.

I promotori delle due giornate di Genova organizzeranno , a partire dalla MANIFESTO DI GENOVA iniziative di confronto e proposta nei diversi territori del nostro Paese stimolando la modifica di Politiche locali e nazionali e si ritroveranno entro i prossimi 12 mesi per lanciare un nuovo momento Nazionale aperto alla politica e alla Società civile.

GENOVA, il 01 Marzo 2014
I partecipanti alle Giornate di Genova 2014
“Sulle Orme di Don Gallo”

Niente su di noi, senza di noi! (dalla Carta dei Diritti delle persone che usano sostanze Genova 2014)

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Sulle orme di Don Gallo … Droghe ripartiamo da Genova, 28/2 – 1/3, Genova

2014 sulle orme di don gallo banner rett

 

“I_consumatori di  “droghe” che finiscono nella maglie della legge e poi in carcere (più del 30% dei detenuti) ci finiscono per illegalità commesse al fine di procurarsi le sostanze dichiarate illegali e pertanto lasciate ai mercati clandestini. Inoltre, la demonizzazione, condannando alla clandestinità i consumatori dipendenti, sospinge, soprattutto i più poveri verso pratiche ad alto rischio di vita, in assenza di tutela sanitaria, dove si consuma al buio, senza possibilità di controlli sulla qualità e i dosaggi della sostanza acquistata.”
Andrea Gallo: Il cantico dei drogati – l’inganno droga. Dogliani, Sensibili alle foglie, 2005.. Pag. 23/24


Il Lab57 interverrà venerdì 28/2 in questa conferenza nella sezione:

Parlano i drogati

Fra rappresentanza e identità.

Leggi il programma del laboratorio.

Programma

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Plenaria | Venerdì 28 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Accoglienza e apertura del seminario in plenaria

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Plenaria | Venerdì 28 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Droghe, ripartiamo da Genova.

Intervengono:
Marco Doria
Sindaco di Genova
Claudio Montaldo
Vicepresidente Regione Liguria, Assessore Salute
Don Armando Zappolini
CNCA
Fabio Scaltritti
Comunità di San Benedetto al Porto

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Plenaria | Venerdì 28 | ore 11
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Apertura Laboratori

I laboratori si svolgeranno nelle sale vicine.

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Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala Liguria Spazio Aperto | Palazzo Ducale

1. I drogati senza cure

Il sistema dei servizi fra status quo e innovazione.

Leggi il programma del laboratorio.

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Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Spazio Incontro | Palazzo della Regione

2. Le città e i drogati

Dalla progettazione all’uso degli spazi urbani. Vecchi e nuovi problemi nella gestione degli spazi sociali.

Leggi il programma del laboratorio.

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Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala di Rappresentanza | Palazzo Tursi

3. Parlano i drogati

Fra rappresentanza e identità.

Leggi il programma del laboratorio.

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Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala di Storia Patria | Palazzo Ducale

4. I drogati e la legge

La legge italiana, il carcere per consumatori e tossicodipendenti e il panorama internazionale.

Leggi il programma del laboratorio.

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Plenaria | Sabato 1 | ore 9
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

L’ora della riforma o il trionfo del gattopardo?

La cancellazione della fini-giovanardi e il Governo Renzi alla prova.

Sintesi dei quattro laboratori.

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Plenaria | Sabato 1 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Dopo la Consulta: quali prospettive per la legge e il carcere?

Intervengono:
Luigi Saraceni
Avvocato
Giovanni Maria Flick
Avvocato, già Ministro della Giustizia

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Plenaria | Sabato 1 | ore 11
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Il quadro internazionale e il protagonismo del Sud America

Intervengono:
Lisa Sanchez
Responsabile del programma per l’America Latina della fondazione Transform (UK)

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Plenaria | Sabato 1 | ore 12
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

La parola alla politica

Intervengono:
Daniele Farina, Federico Gelli, Luigi Manconi, Ivan Scalfarotto

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Plenaria | Sabato 1 | ore 13
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Presentazione del Manifesto di Genova

conclusioni:
Domenico Chionetti, Fabio Scaltritti
Comunità di San Benedetto al Porto
Claudio Burlando
Presidente Regione Liguria

http://genova2014.fuoriluogo.it

genova2014@fuoriluogo.it

4 pensieri su “Programma”

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Missione compiuta!!! Cancellata la legge Fini-Giovanardi

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Missione compiuta, dopo anni di lotte la odiata legge non c’è più e finalmente possiamo/dobbiamo avanzare.
>>
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del cartello “ILLEGALE E’ LA LEGGE”

Ora che la odiata legge ha generato nella società gli anticorpi a se stessa sono tutti finalmente d’accordo che bisognava cancellarla, peccato che pure potendo non lo avessero già fatto negli anni precedenti, coloro che si sono succeduti nei governi tecnici e politici dal 2006 ad ora.
Ora nessuno la difende ne rimpiange, come all’indomani del 25 aprile nessuno rimpiangeva il deposto regime, tranne Giovanardi e pochi altri “giapponesi” trincerati sull’ultima isola proibizionista ignari che la War On Drug, tanto cara a Bush e alle destre nostrane, è finita e persa, il proibizionismo è platealmente fallito in tutto il mondo, è fuori dalla storia e senza futuro.
L’oceano antiproibizionista che avvolge questa ultima isola assediata è quello del cartello “ILLEGALE E’ LA LEGGE” che ha inondato le strade di Roma sabato 8 febbraio 2014 intimandogli di arrendersi dopo le vittime e i troppi danni già prodotti.
Ha intimato agli ultimi alfieri del proibizionismo nostrano di deporre le armi e farsi da parte lasciando ad altri il compito di progettare le future politiche sulle droghe.

Quello che si è palesato sabato 8 febbraio è quel movimento dal basso che non ha detto solo cancellate la legge illegale, ma ha anche e soprattutto, rammentato a governanti sordi e arroganti una regola basilare della democrazia da sempre ignorata soprattutto dalle dittature e dalle varie declinazioni dei suoi sottoprodotti: non si governa contro i movimenti senza innescare il conflitto sociale.
Questo movimento, pacifico e creativo, ma anche lucido e determinato, come la sua lunga storia testimonia, ha lanciato un ponte oltre la 49/06, affermando che dovrà essere assolutamente partecipe dei processi futuri che lo riguardano, partendo dalla rivendicazione delle ultime righe dell’appello “…e’ arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell’uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d’altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo.” firmato da una enorme rete di soggettività singole e collettive (centinaia), visionabili alla pagina: http://www.leggeillegale.org/it/appello.html .
>>Leggi tutto….

Quello che non possiamo permettere, è che si sposti il monopolio dalle mani delle narcomafie a quelle delle multinazionali del tabacco, ciò che reclamiamo e dobbiamo assolutamente ottenere è il diritto di ognuno/a alla autoproduzione del proprio consumo, oltre alla indispensabile depenalizzazione e desanzionamento totale dei consumi, di tutti i consumi e delle condotte ad essi legate.Giusto o sbagliato non può essere reato” non è per noi solo uno slogan che accompagna da molti anni il nostro agire collettivo e condiviso, fino dalle contestazioni alla Conferenza Governativa sulle Droghe di Genova 2000, dall’allora Movimento Di Massa Antiproibizionista, ma la sintesi del nostro sentire.Su questa base il movimento rimarrà vigile e pronto a riconvocarsi appena necessario, nei prossimi giorni dovremo fissare una data e un luogo per la prossima assemblea nazionale alla quale verranno invitate le associazioni che compongono il cartello.Una probabile data di incontro e confronto, ma forse non la prima, potrebbe essere la due giorni di incontri e dibattiti ” Sulle orme di Don Gallo” a Genova il 28 febbraio e il primo marzo, ma lo decideremo assieme molto presto.Ora che il primo obiettivo di cancellare la legge è stato raggiunto, il mio compito di portavoce del cartello è concluso e rimetto il mandato, da domani parlerò solo come MILLION MARIJUANA MARCH (Italia) e sarò l’ex portavoce , missione compiuta, cancellare la legge? Già fatto.Ora la fase della resistenza è conclusa, non ci resta che avanzare in contropiede sulle sconfitte del proibizionismo, approfittare della loro disfatta e conquistare diritti di cittadinanza prima che le loro truppe in ritirata si riorganizzino tessendo nuove alleanze con altre lobbies.Gli interessi economici che stiamo attaccando sono enormi e non fanno gola solo alle narcomafie.Dobbiamo governare la trasformazione e non subirla calata dall’alto, perche questo riguarda le nostre vite, devono decidere i diretti e le dirette interessate, senza parassiti, sanguisughe e papponi che abbiamo tenuto a debita distanza negli anni del lungo percorso che ci ha portato fin qui e che hanno tentato di imporre i loro zombie anche nella manifestazione di sabato.Sabato questi fantasmi del passato, allegoriche caricature di loro stessi, ancora una volta sono stati disinnescati e respinti come già accaduto nella Million Marijuana March del 4 maggio 2002 a Roma, dodici anni fa.
>> Vedi il nostro comunicato “NOI E I RADICALI, IL MOVIMENTO ANTIPROIBIZIONISTA  AUTORGANIZZATO E LE DIFFERENZE INCOMPATIBILI CON TUTTA LA DESTRA E I RADICALI.
L’unica volta che avevano tentato di parassitare la nostra manifestazione in tanti anni di oceaniche parate antiproibizioniste dal 2000 ad ora.Manifestazioni , tante, sempre bellissime e diverse, indipendenti, autorganizzate e autogestite ma censurate dalla stampa, tranne poche eccezioni, perche imbarazzanti per la politica, di destra e di centrosinistra, incapace e impreparata a fornire risposte alle nostre istanze.Sabato abbiamo ancora una volta rappresentato in piazza le meraviglie dell’autogestione, abbiamo dal basso prodotto una stupenda manifestazione autofinanziata.E’ filato tutto liscio senza sbavature, come sempre nelle nostre manifestazioni, senza incidenti ne malori da abusi, abbiamo dato una dimostrazione di stile e controllo della nostra piazza a chi diceva che sarebbe stato meglio manifestare dopo il parere della Consulta per non fare danni irreversibili.Abbiamo provato a costoro cosa è l’autorganizzazione e l’autocontrollo che solo un movimento maturo, vero, consapevole e competente può produrre.Noi siamo nel nostro elemento naturale senza forzature, noi siamo l’antiproibizionismo vero e non di passerella, noi siamo il pensare e l’agire collettivo, noi siamo la conoscenza e la cultura delle buone pratiche, noi siamo la filosofia della partecipazione e non dell’apparenza, noi siamo la collettività non i personalismi, per questo possiamo, solo noi e non altri, permettercelo.Non a caso non ci provano gli altri, quelli dell’antiproibizionismo finto, strumentale e finalizzato ai loro volgari interessi personali, legati a illusioni elettorali sempre più irraggiungibili dopo le loro sputtanate e collusioni con le destre di potere e i loro eletti in quegli apparati, un tempo tutti antiproibizionisti.

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ILLEGALE E’ QUESTA LEGGE, IL SUO COSTO E’ REALE…………………………………….. Manifestazione nazionale, Sabato 8 febbraio 2014, Roma

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ILLEGALE E’ QUESTA LEGGE, IL SUO COSTO E’ REALE
II 15 dicembre a Roma, la Rete “Fine del Mondo Proibizionista” ha indetto una assemblea nazionale, in vista del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla Fini/Giovanardi, previsto il prossimo 11 febbraio, alla quale hanno aderito, animando attivamente l’incontro e il dibattito, un vasto ed eterogeneo numero di realtà, soggetti, gruppi, che spaziano dai CSOA agli operatori di riduzione del danno, ad associazioni, onlus e parti di organizzazioni istituzionali.
Otto anni di Fini/Giovanardi hanno prodotto decine di migliaia di arresti, millenni di galera per la somma delle condanne, sovraffollamento delle carceri, costi esorbitanti per la macchina repressiva e giudiziaria, crescita dei profitti delle narcomafie; tante, troppe le persecuzioni e le vittime, troppe le morti che reclamano verità.

Le due leggi sulle droghe e sull’immigrazione hanno provocato una serie di procedimenti che hanno fatto diventare la condizione carceraria Italiana un’emergenza, un caso nazionale, che ci pone fuori dagli standard europei.

Nessun altro paese europeo ha così tanti detenuti per reati connessi alle sostanze illegali: la pesante criminalizzazione dei consumatori stride di fatto con l’impunità riservata dal nostro sistema giudiziario ad autori di reati di ben altra natura, i cui effetti nuocciono alla salute della società intera, come se le categorie da individuare e perseguire fossero pre-costruite a suon di stigma. L’Europa, sulla situazione nei nostri istituti di pena ha già richiamato l’Italia, che si appresta a presiedere il Consiglio della Comunità Europea con delle pessime credenziali, rea di non rispettare alcuni fondamentali diritti umani; tra poco scatteranno salatissime e meritate multe!
Tutto questo avviene da anni con la copertura compiacente, mistificante e costosa del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA), organo della Presidenza del Consiglio anzichè dei dicasteri più direttamente competenti in materia (in particolare Salute, Giustizia, Politiche sociali). Il DPA sostiene, contro ogni evidenza, che i consumatori di sostanze non sono puniti ma curati; ostacola, anche nelle sedi internazionali, le politiche di riduzione del danno; e promuove un modello bio-medico-patologico dell’uso di droghe che assimila tutte le sostanze e tutti gli stili di consumo. Dopo la caduta del governo di centro-destra che ha imposto la Fini-Giovanardi nessuno dei successivi governi ha mosso un dito per rimediare a tale drammatica situazione.

Oggi, finalmente, sembra muoversi qualcosa… sembra che si possa arrestare il sistema.

Da gennaio a oggi numerosi tribunali, tra cui la corte di Cassazione, hanno sospeso i processi e mandato la FiniGiovanardi all’esame della Consulta per la sua evidente incostituzionalità. E adesso sappiamo che la Corte Costituzionale discuterà la questione l’11 febbraio prossimo.
Le principali contestazioni che saranno all’esame, riguardano l’iter della legge che, invece di essere discussa in parlamento, è stata approvata tramite un decreto che riguardava un altro argomento (le Olimpiadi invernali di Torino 2006) e senza che ce ne fosse motivo d’urgenza; inoltre l’equiparazione delle sanzioni per droghe pesanti e leggere, viola la normativa europea in proposito.
Abbiamo tutti/e ben chiaro che la possibilità che la Corte Costituzionale cancelli la Fini/Giovanardi è un’occasione irripetibile, che aprirebbe scenari completamente nuovi.

Per questo riteniamo necessario riunire tutte le forze, mobilitare soggetti, gruppi, attivisti, pazienti, strutture ed organizzazioni, che da anni si battono per l’abrogazione di questa infausta legge, in una grande manifestazione che si terrà a Roma l’8 febbraio 2014. Vogliamo costruire un percorso dal basso e condiviso che focalizzi l’attenzione sui danni causati dalla Fini/Giovanardi e che sia da propulsore alle decisioni della Corte Costituzionale.

Chiediamo a tutte e a tutti di aderire e far girare questo appello; di organizzare la mobilitazione a partire dai territori informando e promuovendo iniziative di raccolta fondi a sostegno della partecipazione alla manifestazione, tantissimi punti segnati su una mappa dove, chi vorrà, potrà trovare altri disposti a organizzare il viaggio collettivo fino a Roma, mettendo a disposizione o affittando assieme i mezzi.

Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi ideologiche e repressive finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie; non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema criminal patogeno, tanto caro alla propaganda proibizionista, individui pericolosi per se e l’intera collettività, da punire e correggere, dei criminali malati di mente. Non siamo più disposti a vedere perseguitare perfino i pazienti che usano la cannabis a scopo terapeutico. Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri, e’ arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell’uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d’altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo.

L’8 febbraio saremo in piazza perché

Giusto o sbagliato, non può essere reato!!!

>>>>> Sito ufficiale: http://www.leggeillegale.org

Per info ed adesioni scrivi a adesioni@leggeillegale.org

Firmatari:

C.S.O.A. Forte Prenestino (Roma), C.S.O.A. Sans Papier (Roma), Laboratorio Puzzle (Roma), Infoshock C.S.O.A. Gabrio (Torino), Lab57 (Laboratorio Antiproibizionista Bologna), Osservatorio Antiproibizionista Canapisa Crew (Pisa), Laboratorio Occupato SKA (Napoli), Comitato Verità per Aldo Bianzino (Perugia), European Coalition for Just and Effective Drug Policies (ENCOD Italia), Million Marijuana March (Italia), Ass.ne Ecorevolution, Ass.ne Attivamente, Ass.ne Tilt, Ass.ne Giovani per Turania, Ass.ne Ascia, Ass.ne Freeweed, Quadraro Massive Sound System, SEL, Overgrow Comunity, Sicilcanapa, P.I.C. – Pazienti Impazienti Cannabis, alcuni pazienti, Spazio Pubblico Autogestito Xm24 (Bologna), Forum Droghe, Ass.ne Antigone, Teatro Valle Occupato (Roma), C.S.O.A. Le Macerie Baracche Ribelli (Molfetta- BA), Ass.ne Campagnano-r@p Rete Autorganizzazione Popolare, Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa (Milano), S.P.A. Leoncavallo (Milano), Ass.ne Cannabica La Kalada (Barcellona,Spain), Nuovo Cinema Palazzo (Roma), Comunità S. Benedetto al Porto (Genova), Radio Torre Sound System, ESC – Atelier Autogestito (Roma), Parsec Cooperativa Sociale (Roma), A.D.E.C. Assonabis, M.D.A. – Movimento Disoccupati Autorganizzati (Acerra – NA), C.S.O.A. Ex Macello (Acerra – NA), Strike spazio pubblico autogestito (Roma), Parasite Conspiracy, Folletto 25603 (Abbiategrasso – MI), P33racy – pirateria permanente in rete, TPO – Teatro Polivalente Occupato (Bologna), SMK Videofactory (Bologna), Centri Sociali del nord-est, Studenti medi Autorganizzati (Bologna), Centro sociale Làbas occupato (Bologna), CAT cooperativa Sociale (Firenze), La Terra Trema, Ass.ne LaTenda onlus (Roma), coordinamento FreeTAZ, Ass.ne Tivoli Liberatutti, Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti, LINK – Coordinamento Universitario, Mestiza S.P.A.

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