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Zanon occupata

4 marzo 2002

Fabbrica di ceramiche Zanon, Neuquen, Argentina meridionale. Gli operai riaprono la fabbrica.

Gli operai della fabbrica di ceramiche Zanon di Neuquen dopo aver occupato la fabbrica chiusa ormai da settimane per problemi economici della proprietà hanno rimesso in funzione le macchine del Parque Industrial e aspettano la riconnessione del servizio del gas per ricominciare le produzioni nei forni. Il segretario generale del sindacato ceramista, Raul Godoy, ha dichiarato che gli operai hanno riscontrato diversi problemi tecnici nel funzionamento di alcuni macchinari ma subito dopo ha concluso che questo non impedirà che gli operai stessi facciano tornare al lavoro la fabbrica sotto il loro controllo.
Dopo cinque mesi di confitto dunque la fabbrica può riiniziare l'attività produttiva.

La Giustizia aveva dichiarato il lock out nei confronti del direttivo dell'impresa e aveva anche ordinato che le attività venissero riprese. Il provvedimento giudiziale però è rimasto bloccato perchè è stato sì confermato dal Tribunal Superior de la Justicia della provincia di Neuquen, ma la situazione per gli operai non era cambiata di molto. Di qui la decisione di ricominciare le attività produttive autogestendo la fabbrica, con un primo ostacolo che si è presentato: la mancante connessione con il necessario arrivo del flusso di gas. Il sindacato dei ceramisti ha fatto richiesta alle autorità giudiziarie e alle forza politiche della provincia di dimostrare adesso di voler veramente evitare che 380 famiglie siano abbandonate.

Intanto la riattivazione della fabbrica ha già prodotto il suo primo porcellanato grazie all'attivazione di quattro forni a cui gli operai lavorano compiendo tre turni giornalieri. Attualmente il 50% della fabbrica risulta attiva, ma già questo risultato una settiamana fa sembrava devvero difficile da raggiungere. Manca ancora la temperatura giusta dei macchinari per produrre una partita di cerámicos comunes.

Intanto il direttivo della fabbrica ha proposto circa una settiamna fa che venissero reintegrati al lavoro 120 operai con un salario base di 800 pesos, ma il gruppo di operai e dirigenti sindacali che gestisce le trattative lo ha rifiutato in blocco: "Il Tribunale Superiore ha ratificato il fallo de lock out patronal contro i lavoratori, per cui la fabbrica deve riaprire con tutti i suoi impiegatì", hanno risposto. L'intenzione generale sembra essere quella di immettere sul mercato i prodotto già presenti in fabbrica e con il ricavato redistribuire i soldi persi dei salari durante cinque mesi di conflitto con la direzione dei padroni della fabbrica.
Chi si trova nei pressi della fabbirca racconta che mai come in questi giorni la fabbrica è tornata attiva come un orologio; conducendo una lotta per il proprio posto di lavoro e per provvedere al sostentamento delle proprie famiglie gli operai di Neuquen della fabbria Zanon offrono al paese una via d'uscita dalla crisi.

Il vostro inviato a Buenos Aires,
garabombo

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