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dall'articolo " Tre alloggi liberati al Navile " di Marco Merlini, da Il Domani del 19 Agosto 2006

Il giudizio che danno i rappresentati ACER sui protagonisti delle occupazioni: " Questi individui negano il diritto alla casa a chi ne ha veramente bisogno... "

Innanzitutto, come abbiamo prima sottolineato, l'ACER, coadiuvata e protetta dal comune, lavora ad una precisa strategia che mira a mantenere un alto numero di assegnatari in lista d'attesa, relegando all'abbandono centinaia di appartamenti pubblici, che si rivolgeranno al proficuo mercato privato. Inoltre i requisiti dei bandi per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica sono profondamente lontani dal considerare le attuali situazioni socio-economiche delle persone che necessitano di tale sostegno. Coppie di fatto, single, lavoratori in nero o precari, nullatenenti che costituiscono una fetta sempre maggiore del tessuto sociale delle nostre città non sono considerate nelle loro specificità all'interno dei bandi, con il rischio concreto che non avranno mai accesso all'edilizia residenziale pubblica. E vorrei sottolineare che questo avviene non perché non vi sono le condizioni di necessità, ma perché i bandi non sono in grado di farle emergere. Ad esempio il bando che l'assessore Merola ha proposto a marzo, che nelle intenzioni era dedicato ai lavoratori precari, poneva un tetto minimo di reddito per potervi accedere di 6.000 euro, cosa che esclude i nullatenenti, i lavoratori in nero e chiunque non guadagni almeno 500 euro al mese. In pratica chi ne avrebbe più bisogno!
I rappresentanti dell'ACER però si riempiono la bocca con paroloni altisonanti, intrisi di legalità e diritto, parole che raccolgono le folle e creano consenso, parole che ci trascinano lontano dalla gravità dei problemi. Nessuno fornisce dati concreti sulla reale gestione dell'edilizia residenziale pubblica, nessuno ha mai cercato di dialogare con chi ha occupato le case per indagare e cercare di comprendere le reali condizioni socio-economiche e intavolare un dialogo che portasse a delle risposte concrete, dal punto di vista sociale ed umano, senza l'uso cieco e spregiudicato della forza.
Le famiglie Bresci vittime del carovita e del caroaffitti, sanno bene quali grassi maiali stanno dietro questi squallidi giochini. Per loro, per i padroni della speculazione immobiliare e per le loro pedine all'interno dei palazzi del potere, non si spendono paroloni sulla legalità e il diritto, per loro non si scomodano le forze dell'ordine ne' si avviano indagini di magistratura. Loro mangiano beati all'ombra delle case vuote. Ma le famiglie Bresci non si piegheranno più al ricatto e allo sfruttamento. L'hanno costruita questa città, le danno da mangiare la puliscono e corrono su e giù per le sue strade, la popolano e la vivono, la mantengono e nel momento del bisogno la risposta è polizia e criminalizzazione.
E allora, se ancora un barlume di umanità brilla negli occhi di ognuno di noi, non possiamo calpestare la nostra dignità e lotteremo e resisteremo senza tregua per difendere i nostri diritti, la nostra vita, la nostra dignità.
Continuate a bussare alle nostre porte, troverete famiglie Bresci arrabbiate, incatenate, ma con la testa alta, dignitose.
Uomini e donne sbattuti fuori da case che vuote erano e vuote le lascerete marcire.
Ma non si spegne il fuoco dell'umanità e di case vuote ce ne sono ancora tante da riscaldare.

Nello stesso articolo Mazzanti sui rapporti tra occupanti e vicinato dice che quest'ultimi: " ...da oggi potranno finalmente stare più tranquilli ".

Chiaro, saranno contenti di avere di nuovo tossici che si fanno per le scale e spacciatori in giro per il cortile. In più di un anno che abito in questo cortile mai una volta operatori sociali del quartiere si sono interessati della vita e delle problematiche di queste persone che abitano all'interno di una delle più grosse centrali dello spaccio bolognese. Ma per Mazzanti il pericolo sono gli occupanti, proprio quelli che hanno tolto le case al degrado dell'abbandono, che hanno cercato di rivitalizzare i cortili e i quartieri organizzando numerose iniziative dalle proiezioni gratuite alle feste con i bambini. Ma Mazzanti abbiamo visto è uno che parla sempre con i dati in mano e allora vi facciamo vedere alcune foto di una delle iniziative sociali organizzate nei cortili.

 

 

 

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