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dall'articolo " Sfratti e occupazioni, i blitz d'autunno. Trentuno case ACER da liberare " di Ri. Ba., da Il Resto del Carlino del 19 agosto 2006.

Il presidente dell'ACER Marco Giardini dice: " Gli alloggi vanno assegnati a chi ne ha diritto ".

Affermazione sacrosata se non provenisse da colui che deve assumersi la responsabilità di non averli proprio assegnati gli alloggi. È possibile pensare che ci sia una precisa strategia trasversale tra ACER e Comune che mira a mantenere vuoti centinaia di alloggi pubblici (ne abbiamo una dettagliata documentazione). Nel frattempo i finanziamenti per le ristrutturazioni sviano su altri grandi progetti come il metro o l'ammodernamento della rete autostradale. Soldi che finiscono direttamente nelle tasche delle grandi cooperative e nessuno spende una parola per stanziare fondi all'emergenza casa: ristrutturazioni e nuove costruzioni sono necessarie e indispensabili. Ma i soldi servono ad ingrassare i porci e così se da un lato il grosso della spesa comunale finisce nelle tasche delle cooperative, la mancanza di alloggi pubblici ingrassa i piccoli e grandi proprietari immobiliari. Secondo il Rapporto Italia 2005 dell'Eurispes gli affitti bolognesi sono tra i più alti d'Italia, mentre le condizioni delle case sono fra le peggiori: appartamenti sovraffollati, case fatiscenti. Inoltre un'inchiesta della scuola di giornalismo di Bologna dimostra che più della metà degli affitti a Bologna sono in nero. Un'indagine della CISL da dei dati precisi: 70.000 affitti in nero e 22.000 immobili sfitti. È un giochetto vergognoso e infame quello di lasciare vuote le case (e non stanziare fondi per la ristrutturazione e la costruzione di edilizia pubblica) per favorire la speculazione immobiliaria privata. Perché il signor Giardini non fornisce dati concreti sulla situazione del patrimonio immobiliare pubblico. Perché non si rende pubblico il numero di case pubbliche vuote, da quanto suono vuote, perché sono vuote, quanto tempo ci vorrà perché riaquistino quella funzione semplice e fondamentale per cui sono state costruite con i soldi di tutti i cittadini. È facile parlare di diritto e legalità quando non si riporta nessun dato concreto, anzi da anni li si nasconde e rende inaccessibili perché i soldi e i voti dei maiali grassi fanno comodo un po' a tutti.

Il presidente del quartiere Navile Claudio Mazzanti ribatte a Martinella delle Rdb sulla questione delle 700 case ACER vuote dicendo: " No, quel numero si riferisce casomai agli appartamenti a rischio di crollo. L'ha già spiegato in commissione anche l'assessore alla casa, Virgilio Merola ."

Da anni chiediamo trasparenza nei dati sul patrimonio immobiliare pubblico. Se queste 700 case sono in pericolo di crollo e quindi inutilizzabili, quali sono le soluzioni all'emergenza abitativa, quale risposte concreta alle migliaia di persone in lista d'attesa per un alloggio pubblico. Forse il problema decisivo per la questione abitativa bolognese sono le trenta case occupate? È ridicolo che un comune come quello di Bologna abbia a disposizione solo trenta case da destinare agli assegnatari delle liste d'attesa. È questo il patrimonio immobiliare pubblico bolognese? Dove sono finiti tutti i soldi (anche se pochi) investiti in ristrutturaziuoni e costruzioni? Che il signor Mazzanti controbatta con dei dati precisi, che rassicuri i cittadini che il patrimonio immobiliare che loro hanno pagato non si esaurisce in queste trenta case.

Sempre il signor Mazzanti durante gli sgomberi di via Tibaldi: " Bisogna fare un bel repulisti "

Da conforto a tutte le famiglie Bresci sapere che Mazzanti, uomo di legalità e di spirito progressista, abbia finalmente trovato la strada giusta per risolvere il problema abitativo a Bologna: eliminare chi non ha casa ! Eliminare, spazzare via chi le case abbandonate se le prende per difendere e garantire la propria dignità umana. Perché risolvere i problemi quando si possono eliminare le persone che i problemi ce li hanno sul serio . Così si avranno case vuote per tutti e grasse torte da spartirsi tra proprietari sfruttatori e istituzioni. A naso sembra un progetto impeccabile ed efficace. Ma tu da che parte stai: problema o soluzione?

 

 

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