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l'allodola e il combattente
per la liberta'

...bello come una prigione che brucia...Una volta mio nonno mi disse che imprigionare un'allodola e' uno dei crimini piu' crudeli, perche' l'allodola e' tra i simboli piu' alti di liberta' e felicita'. Sovente parlava dello spirito dell'allodola, riferendosi alla storia di un uomo che aveva rinchiuso uno dei suoi tanto amati amici in una piccola gabbia.

L'allodola, soffrendo per la perdita della sua liberta', non cantava piu' a squarciagola, ne' aveva piu' nulla di cui esser felice. L'uomo che aveva compiuto tale atrocita', cosi' come la definiva mio nonno, esigeva che l'allodola facesse cio' che lui desiderava: cioe' cantare piu' forte che poteva, obbedire alla sua volonta', cambiare la sua natura per soddisfare il suo piacere e vantaggio.

L'allodola si rifiuto'. L'uomo allora si arrabbio' e divento' violento. Comincio' a far pressioni sull'allodola affinche' cantasse, ma inevitabilmente non ottenne alcun risultato. Cosi' ricorse a mezzi piu' drastici. Copri' la gabbia con un telo nero, privando l'uccello della luce del sole. Le fece patire la fame e la lascio' marcire in una sporca gabbia, eppure lei si rifiuto' ancora di obbedire. Alla fine l'uomo la uccise.

Come giustamente diceva mio nonno, l'allodola possedeva uno spirito: lo spirito di liberta' e di resistenza. Desiderava ardentemente essere libera e mori' prima di essere costretta ad adeguarsi alla volonta' del tiranno che aveva cercato di cambiarla con la tortura e la segregazione. Io sento di avere qualcosa in comune con quell'uccello, con la sua tortura, la sua prigionia e la morte a cui alla fine ando' incontro. Possedeva uno spirito che non si trova facilmente neppure tra di noi, i cosiddetti esseri superiori, gli uomini. […]

Marcella
alias Bobby Sands
in "Un giorno della mia vita"