In questa pagina potete leggere l'appello rivolto alla cittadinanza e due documenti prodotti durante gli Stati Generali sugli Spazi Sociali.Uno riguarda l'autogestione e la gestione del posto, l'altro è un documento d'intenti,statuto dell'eventuale posto.

APPELLO PER L'APERTURA DI UNO SPAZIO SOCIALE IN CITTA'

Ieri...
Nel settembre 2001 in seguito alla demolizione del Centro Sociale Ya Basta, avveniva l'occupazione dell'ex-Lanerossi.
Questo è stato un momento di lotta comune che ha coinvolto giovani appartenenti a esperienze diverse tra cui i Disobbedienti, Arciragazzi, Mediablitz e tante ragazze e ragazzi senza un particolare percorso associativo alle spalle.
La mancanza di spazi sociali autogestiti per gli adolescenti e i giovani era palese. L'Amministrazione si affrettò a procedere con lo sgombero con la promessa di mantenere aperto il dialogo con le rappresentanze dei ragazzi in vista di un fatiscente centro polifunzionale culturale.
Si apri così un periodo di incontri anche con nuovi soggetti con l'obiettivo di stabilire una progettualità condivisa da presentare all'Amministrazione.

Oggi...
Nell'ottobre di quest'anno un gruppo di giovani ha presentato un progetto di Spazio Sociale all'Assemblea pubblica cittadina per il bilancio partecipativo raccogliendo un'enorme consenso tra tutta la cittadinanza.
A partire da Novembre iniziano una serie di incontri tra l'Assessore Abalti e i rappresentanti di "ragazze e ragazzi senza spazi" i quali presentano un progetto denominato "Casa delle Culture". L'Assessore apprezza e riconosce l'urgenza del problema spazi in città impegnandosi a svolgere una ricerca tra gli edifici agibili di proprietà comunale e invitandoli ad approfondire il tema delle regole di gestione dello spazio stesso. Punto di accordo è quello di una convenzione tra il Comune e un'Assemblea di gestione.Al momento le trattative sono in fase di stallo; in quanto il 15 gennaio 2004 Abalti comunica ai ragazzi il risultato negativo della ricerca degli spazi disponibili nel territorio.
In Dicembre i ragazzi organizzano in Campo Marzio una simulazione di spazio sociale, e nasce anche il gruppo d'appoggio dei "genitori delle tose e dei tosi senza spazi" che opera mediante raccolta firme e pressione politica aiutando l'avanzare del progetto nelle Circoscrizioni cittadine.
In Circoscrizione 1 si è riusciti a ottenere la convocazione di un consiglio monotematico, e la stessa si è espressa in modo favorevole a all'unanimità sull'esigenza di uno spazio giovanile a Vicenza.
Per ampliare il consenso e la partecipazione attiva intorno al percorso intrapreso, è stato organizzata il 21 e 22 Febbraio un'Assemblea pubblica sugli Spazi Sociali in cui tutti i soggetti interessati a portare avanti questa rivendicazione hanno avuto la possibilità di contribuire all'integrazione del progetto e alla stesura di uno statuto e di un documento d'intenti.

E domani?
Questo percorso intrapreso con determinazione ed entusiasmo dai ragazzi senza spazi è un passaggio di cui noi come Consiglieri , intellettuali, professori, genitori, Associazioni vogliamo assumerci la responsabilità per garantire la continuazione e l'ampliamento del dialogo.
Chiediamo che l'Amministrazione Comunale si impegni a trovare in tempi brevi una soluzione, che eviti quindi tensioni all'interno della città.
Individuiamo la soluzione a questa vertenza nell'assegnazione in comodato gratuito dell'ex caserma della guardia di finanza sita in Contrà Mure della Rocchetta o di un luogo dalle caratteristiche territoriali e strutturali simili.
Noi, riconoscendo i principi che ispirano il progetto di gestione dello spazio, ci proponiamo come garanti per consentire la più rapida realizzazione.
A tal fine chiediamo un incontro urgente al Sindaco, al Prefetto e all'Assessore Abalti.

METODI E ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA E DI AUTOGESTIONE
(Questa parte rientrerà nello Statuto)

Art.1
L'autogestione è il principio cardine per l'organizzazione e la gestione dello "spazio", si definisce come la totale sovranità dell'assemblea plenaria e dei suoi componenti di determinare ogni decisione riguardante la vita dello spazio, senza discriminazioni e gerarchie.

Art.2
Le basi istituzionali che ci diamo sono: - Assemblea Plenaria;
- Coordinamento Generale;
- Portavoce.

Art.3
La gestione generale del luogo e delle attività predominanti è affidata all'Assemblea Plenaria. Questa è composta dai rappresentanti di tutte le Associazioni, gruppi e collettivi, ma anche singoli individui che quotidianamente utilizzano e lavorano nel centro. Si riunisce almeno 6 volte l'anno e ha la facoltà di discutere e approvare:- le proposte, le decisioni, il programma di attività, il regolamento e le sue variazioni, lo statuto e il documento di intenti generali.
Si esprime sempre attraverso il metodo del consenso, laddove questo non sia raggiunto, in casi di scadenze improrogabili, si esprime attraverso votazione, in questo caso le decisioni vengono prese attraverso la maggioranza assoluta dei presenti(50%+1). In tutti gli altri casi viene riconvocata l'Assemblea per raggiungere il consenso.
Sceglie il Coordinamento Generale, ne decide il numero dei componenti(non può mai essere superiore a 30), e ne controlla il funzionamento.
Ha il diritto-dovere di delegare al Coordinamento Generale le facoltà di discussione e approvazione per tutto ciò che avviene tra una seduta e la successiva.
Ha la facoltà di sfiduciare il Coordinamento Generale, nonché i Portavoce o uno di essi.
All'inizio di ogni Assemblea, viene eletto a rotazione un presidente della stessa, che svolgerà esclusivamente il ruolo di mediatore, nonché avrà il compito di accertarsi che le votazioni si svolgano in modo corretto, il presidente individuerà inoltre un segretario incaricato della verbalizzazione delle decisioni.

Art.4
La gestione "quotidiana" del luogo è affidata al Coordinamento Generale. Questo è composto da un numero variabile di persone fino a un massimo di 30.Ad ogni Associazione, gruppo e collettivo viene data la possibilità di essere rappresentati all'interno del Coordinamento. Il numero di rappresentanti per Associazione, gruppo o collettivo non viene deciso in base al numero degli iscritti o degli aderenti a questi, ma in base al numero di Associazioni, gruppi e collettivi presenti nel luogo.(es. Se nel luogo sono presenti 10 tra Associazioni, gruppi e collettivi, e l'Assemblea chiede che il Coordinamento sia composta da 20 persone, ognuno dei sopra citati avrà 2 rappresentanti. 20/10=2).
I rappresentanti non sono eletti e non sono fissi, ogni Associazione, gruppo o collettivo individua i suoi rappresentanti prima di ogni seduta del Coordinamento.
Si esprime sempre attraverso il metodo del consenso, laddove questo non sia raggiunto, in casi di scadenze improrogabili, si esprime attraverso votazione, in questo caso le decisioni vengono prese attraverso la maggioranza assoluta degli aventi diritto(50%+1 degli aventi diritto). In tutti gli altri casi viene riconvocato il Coordinamento per raggiungere il consenso.
Nel caso in cui venisse meno la presenza di almeno il 50% + 1 dei rappresentanti il Coordinamento viene sospeso o rinviato.
E' facoltà del Coordinamento richiedere il parere e l'intervento dell'Assemblea Plenaria su argomenti ritenuti importanti, e laddove il Coordinamento stesso non riesca ad esprimersi.
All'inizio di ogni Coordinamento Generale, viene eletto a rotazione un presidente della stesso, che svolgerà esclusivamente il ruolo di mediatore,nonché avrà il compito di accertarsi che le votazioni si svolgano in modo corretto, il presidente individuerà inoltre un segretario incaricato della verbalizzazione delle decisioni.

Art.5
La Rappresentanza del luogo di fronte alle Amministrazione è affidata ai Portavoce. Questi non possono essere in numero superiore a 5 e svolgono esclusivamente il ruolo di portavoce.
Sono scelti dall'Assemblea su proposta del Coordinamento e rimangono in carica rimangono in carica almeno un anno.

Art.6
Coloro che non dovessero appartenere ad alcuna Associazione, gruppo o collettivo possono prendere parte al Coordinamento Generale e farsi portavoce del loro pensiero all'interno del Coordinamento stesso.

Art.7
Le attività e le proposte pervenute da "esterni" al centro, possono essere presentate direttamente all'Assemblea Plenaria o in alternativa al Coordinamento Generale.

STATUTO

Questo Statuto si ispira alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e alla Costituzione della Repubblica Italiana.

Siamo un'insieme di Associazioni, gruppi e collettivi di impegno civile, culturale, politico e di volontariato sociale all'interno e all'esterno della città.

Ci dichiariamo autonomi, apartitici, laici, aconfessionali, multietnici, antirazzisti, antifascisti, contro il neo-liberismo e contro la guerra.

Ci battiamo per riconoscere e valorizzare il pluralismo interno e l'autonomia di analisi e di azione della realtà che ci compongono, nel rispetto dei nostri valori fondativi.

Siamo contrari alla gestione di ogni potere in modo lobbystico e mafioso, contro questo sistema basato sull'esercizio della violenza, contro l'esclusione sociale e contro il disagio giovanile.

Siamo per la promozione di progetti tematici per l'informazione sessuale, la pace, la memoria storica, il razzismo, il disagio giovanile, per una politica delle droghe basata sulla riduzione del danno, la solidarietà internazionale, l'autorecupero, l'autofinanziamento (valore del riciclaggio), la libera circolazione dei saperi, la difesa dell'ambiente, e del nostro patrimonio culturale, storico e artistico anche in collaborazione con enti locali.
Vogliamo contribuire alla libera espressione delle culture, ,delle idee e della creatività; promuovere i diritti di cittadinanza attraverso un'attività di pressione presso le istituzioni competenti affinché si adoperino per l'abbattimento delle barriere economiche e per la fornitura di servizi che garantiscono il pieno soddisfacimento dei bisogni fondamentali dell'individuo; adoperarsi per la salvaguardia dei diritti di quelle che di fatto costituiscono le "parti" deboli della società, in particolare migranti, bambini, anziani; promuovere la cultura di genere.

Possono aderire a questi principi tutti indipendentemente dalla loro cultura, nazionalità, religione, opinione politica, professione, condizione sociale, genere, e orientamento sessuale.

Per ogni aderente vige l'uguaglianza di diritti, il diritto alle garanzie democratiche, il diritto alla felicità, la trasparenza delle decisioni e la loro verificabilità.