25 agosto 2004

dal GIORNALE DI VICENZA

Scuola. Aim e Ftv si attengono alla circolare regionale che prevede l’inizio unificato. «I ritocchi ai prezzi riguardano l’adeguamento dell’inflazione»
Campanelle "stonate", studenti a terra.
Trasporti speciali e corse bis solo dal 20 settembre e scatta il caro-abbonamento.

di Chiara Roverotto

Se quest’anno l’apertura delle scuole sarà a discrezione dei consigli d’istituto, in barba a quanto previsto dal calendario regionale che vorrebbe gli studenti veneti sui banchi il prossimo 20 settembre, a seguire alla lettera le indicazioni che arrivano da Venezia sono le Aim e le Ftv che gestiscono il trasporto di migliaia di ragazzi.
« Per noi le corse aggiuntive partiranno solamente il prossimo 20 settembre - dice il direttore delle Ferrovie e tramvie vicentine Francesco Gleria - : la circolare parla chiaro. Certo, non lasciamo gli studenti a terra, ma useranno le corse previste dagli orari normali, non ci sarà alcun trasporto speciale o aggiuntivo dedicato soltanto a loro. ..». Poche parole, ma concetti chiari. « Per noi fa testo solo quel documento - ribadisce il direttore - e ci organizziamo sulla base di quello, rifacendoci poi alle famose fasce decise anche con i collegi docenti, che in città sono state adottate da tempo con gli ingressi differenziati nelle varie scuole per evitare di intasare ulteriormente il traffico ».
Il calendario d’inizio degli istituti sparsi in tutti i centri della provincia non è ancora stato definito, all’Itis di Valdagno la prima campanella suonerà il 13 e anche altre scuole si stanno orientando sulla stessa data, come peraltro è accaduto a Vicenza. Del resto la fine prevista delle lezioni il 16 giugno 2005, sempre sulla base della circolare dell’assessore regionale Ermanno Serrajotto, mette a rischio gli studenti che preparano la maturità dal momento che gli esami di stato iniziato dopo pochi giorni. Calendari a parte, con il nuovo anno scolastico è in arrivo anche l’ennesimo adeguamento sul prezzo di biglietti e abbonamenti. « Non è altro che il ritocco previsto dal tasso di inflazione e non stiamo certo parlando di cifre straordinarie spiega ancora il direttore Gleria - : siamo attorno al 2,4 per cento, in alcuni casi anche sotto ».
Stessa musica alle Aim di contrà S. Biagio. « Anche per noi vale la data fissata dalla Regione - spiega il dirigente del settore trasporti , l’ing. Nicolò Franzoia - anche se di fatto abbiamo deciso di anticipare l’inizio dell’orario invernale dei bus al 13 settembre. Per cui visto che alcune scuole in città apriranno i battenti proprio quel giorno, gli studenti avranno più corse a disposizione, ma per quelle “bis” si dovrà attendere la settimana successiva quando la maggior parte degli studenti tornerà sui banchi », conclude il dirigente. In realtà in città ad iniziare il 20 ci sono, a tutt’oggi, il liceo scientifico “Quadri”, il “Lioy” e probabilmente il “Rossi”. In altre si attende la riunione del Consiglio d’istituto, mentre altre scuole superiori come "Fogazzaro", "Piovene"e "Boscardin" hanno già deliberato per il 13. Due giorni dopo, il 15, sarà la volta del classico "Pigafetta", e il 16 del "Fogazzaro".
Campanelle non tutte in sintonia, quindi, e lo stesso vale per i trasporti. Domani mattina l’assessore alla Mobilità Claudio Cicero porterà la delibera relativa ai prossimi aumenti che riguarderanno sia i biglietti che gli abbonamenti per studenti e lavoratori della Municipalizzata cittadina. Anche in questo caso si tratta solo degli adeguamenti previsti dal tasso di inflazione. Lo scorso anno, l’inizio della scuola fu particolarmente tormentato sotto il profilo dei trasporti e, soprattutto, dei costi: gli studenti scioperarono più volte contro il caro-abbonamenti. Le tariffe a loro avviso erano elevate, visti i servizi che venivano offerti: bus pienissimi con ragazzi stipati come sardine. Anche quest’anno si ripeterà la medesima protesta? Gli aumenti, comunque, dopo l’ok della giunta scatteranno il prossimo 1° settembre.

Il biglietto extraurbano aumenta di 10 centesimi
Oggi il via libera della giunta: nuove tariffe in vigore dal 1° settembre. «Adeguamenti inferiori al 2 per cento»

(c.r.) Ritocchi o meglio incrementi in linea con il tasso di inflazione che si attesta, sulla base di quanto sostengono le rilevazioni mensili dell’Istat, attorno al 2,4 per cento. La delibera sugli aumenti dei biglietti e degli abbonamenti delle Aim passerà oggi al vaglio della giunta, portata dall’assessore alla Mobilità Claudio Cicero, si tratta di un provvedimento che verrà votato senza alcun problema visto che gli adeguamenti sono previsti da tempo e scatteranno dal 1 settembre. Ecco le nuove tariffe.
Il biglietto urbano non verrà toccato, quello extraurbano da 1 euro e 50 centesimi passerà ad 1,60. Gli abbonamenti mensili ordinari da 32 euro e 90 centesimi aumentano a 33,70. Lievitano anche quelli per i lavoratori e per gli studenti che da 24,70 passano a 25 euro e 30 centesimi. Stessa operazione anche per le Ftv, Ferrovie e tramvie vicentine, che sempre sulla base del tasso d’inflazione regolerà il prezzo dei nuovi biglietti.
Divisi per classi. In Prima classe, che va da 1 a 5 chilometri, il biglietto passerà da 1,50 a 1,60. Classe 2 (da 5 a 12 chilometri): da 2 euro a 2,10. Classe 3 (da 12 a 20 chilometri): da 2,50 a 2,60. Stessi ritocchi per gli abbonamenti per operai e studenti. Classe 1: da 24,70 a 25,20. Classe 2: da 29,40 a 30 euro. Classe 3: da 36,8 a 37,5.


Tre proposte per le generazioni di domani: «Progettazione partecipativa, spazi sociali e diritto alla casa»
«Cittadella dei giovani, basta propaganda»
Prebianca (Cgil): «Serve un Forum permanente per confrontarsi sul futuro»

«Come sarà la cittadella dei giovani? Sarà solo megastore? Quale politica mettiamo in campo per sostenere i giovani che hanno sempre più difficoltà a uscire di casa per farsi una famiglia o per diventare autonomi?». Sono i punti interrogativi mossi da Morgan Prebianca, della Cgil, che prende spunto dalla presentazione dell’idea di realizzare una cittadella dei giovani nell’area della Rocchetta e della scuola Giusti, all’interno della quale, secondo le prime prospettive, potrebbe essere ricavato un megastore con target giovanile, ovvero il nucleo del business che dovrebbe attirare investitori privati per creare spazi giovanili in città. Nei giorni scorsi, inoltre, è stato reso noto un nuovo finanziamento per progetti legati al Prusst, che potrebbe essere destinato per disegnare la cittadella.
«L’amministrazione comunale dovrebbe affrontare questi temi coinvolgendo le tante associazioni giovanili e i tanti giovani della città - osserva Prebianca -. Sono convinto che un tavolo o un Forum permanente con i giovani riuscirebbe, pur partendo da diversi punti di vista, a trovare delle convergenze. Vicenza appare una città che ha sul suo territorio vari tipi di eccellenze, ma che allo stesso tempo sembra andare con il freno a mano. Quello che manca soprattutto in questa città è un indirizzo politico che raccolga tutte le energie e le metta a disposizione di tutti i cittadini e non solo di quelli che hanno le risorse per arrivarci da soli. La città va governata, non solo amministrata».
Di qui la necessità ravvisata da Prebianca di «investire fortemente nelle nuove generazioni. L’amministrazione non può più nascondersi su questo problema, ma è chiamata a confrontarsi». Tre le proposte per lavorare alla costruzione di quella che Prebianca chiama "Vicenza per i giovani".
«Qualsiasi intervento che voglia centrare il bersaglio deve usare la progettazione partecipativa come suo principio guida soprattutto quando ha come target l'universo giovanile, come spesso viene male interpretato o non compreso dal mondo "adulto". In breve non ha senso catapultare dall'alto decisioni prese da pochi, ma condividere e coinvolgere nel processo decisionale coloro i quali poi ne "subiscono" le conseguenze. Per questo è necessario che l'amministrazione istituisca un tavolo permanente di confronto con i giovani che possa essere da stimolo all'azione dell'Amministrazione».
«Secondo: la libertà di espressione è un diritto e questa città ha bisogno di spazi a disposizione di tutti per poterla esercitare. Il consumo non può essere l'unica opportunità che si offre ai giovani nel loro tempo libero. Fino ad ora le proposte dell'Amministrazione sono sembrate solo sterile propaganda: è giunta l'ora di fare qualcosa di concreto».
«Infine, la casa. Per molti ragazzi vicentini il diritto alla casa si è trasformato in una chimera, un sogno. Andando avanti così avremo sempre meno giovani che decidono di farsi una famiglia e di acquistare casa in città.Veramente non c'è niente da fare e il mercato è l'unico regolatore? Io credo di no».


Si farà domenica al Dirty Mary di Santorso, ma il Comune non concede la deroga anti-code.
Ostacoli per la prima festa "lesbo-gay" berica.

Nuvole anche a Santorso per la Festa "lesbo-gay" che gli organizzatori stanno tentando di organizzare al Dirty Mary, dopo il tentativo fatto ad Ospedaletto che era naufragato per le mancate autorizzazioni.
In questo caso, spiegano gli organizzatori Alessandro e Antonio, i problemi sono sorti dopo un incontro con il vicesindaco di Santorso, Anna Bisio, per il semplice fatto che il Comune non accetta di concedere la deroga all’obbligo di tesserare chiunque entri alla festa, visto che il Dirty Mary è un circolo e occorre iscriversi per accedervi. «Questa deroga - spiegano gli organizzatori - è già stata concessa dal Comune in due occasioni, per eventi organizzati da un esponente politico e da un imprenditore. Che ora ci venga detto di "no" è una discriminazione». In un comunicato diffuso ieri, l’esponente dei Verdi veneti Olol Jackson parla di «patetici tentativi di boicottare, impedire lo svolgersi di questo tipo di manifestazioni. Non oso pensare cosa sarebbe successo se, anziché un party, qualcuno avesse avuto l’idea di organizzare una bella street parade, un gay-lesbo-trasgender pride nelle nostre strade».
Gli organizzatori comunque non si arrendono: la festa domenica prossima si farà, a costo di fermare una a una le auto in arrivo per far registrare i partecipanti. «Vogliamo evitare al Comune disagi per assembramenti all’esterno del locale, con la coda di opersone in attesa di iscriversi, e per questo abbiamo chiesto la deroga al tesseramento - concludono gli organizzatori (è chiaro che il non tesseramento evita attese e fastidi anche ai partecipanti - ma se non ci viene concessa pazienza. La responsabilità di eventuali disagi non è certo nostra».