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MEDIABLITZ NEWSLETTER #05 - 9 DICEMBRE 2002

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sommario:

1- controllo sociale in colombia
2- telestreet
3- nuova riforma... che impresa!
4- arresti per G8 Genova: arriva la compartecipazione psichica
5- videosorveglianza e controllo preventivo
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6- autogestioni a Vicenza
7- aggiornamento sito

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1 - GRANDE FRATELLO- GRAN HERMANO

La strategia del controllo in Colombia Bucaramanga, Colombia. La calle 15 è una strada centrale, situata in una zona definita come fascia sociale- economica 2, ovvero bassa. Ciononostante brulica di negozi e negozietti che vendono le cose più disparate, a prezzi molto economici; il marciapiede stesso ospita ogni sorta di venditore ambulante. E', insomma, il supposto paradiso dei ladri, delle bande e degli attracchi, soprattutto di notte. Sinceramente, nel mio periodo di permanenza in città, non ho letto o ascoltato più notizie sulla supposta pericolosità di questa strada che di qualunque altro posto. Ma per evitare qualsiasi tipo di problema, non solo i singoli negozianti hanno assoldato vigilanti armati fino ai denti, molti con tanto di tuta mimetica e passamontagna; il Comune locale ha inoltre speso una cifra non indifferente, in un paese dove certo le risorse economiche statali non abbondano, in un sofisticato sistema di controllo del cittadino: telecamere in ogni angolo, dietro alle quali gruppi speciali vigilano e annunciano ai passanti, attraverso megafoni e sirene, furti, veri o presunti, situazioni pericolose o anche solo il sospetto rispetto a persone che non corrispondono allo stereotipo di "brava gente". Messaggi tipo: attenzione attenzione, tra la strada 15 e la 17 presenza di gruppo di ragazzi sospetti... Rendiamoci conto. Nel frattempo mancano le scuole, le case, gli ospedali.
L'idea che mi sono fatta a proposito è che tutto faccia comunque parte dei finanziamenti arrivati attraverso il Plan Colombia. Dopo aver scoperto i meccanismi della 15, ho cominciato a guardarmi intorno con occhi più critici: se chiunque diverso dalla massa poteva essere sospettato, cosa significa essere massa in Colombia? La risposta l'ho trovata tra i programmi televisivi emuli di quelli europei, e tra le pubblicità. Come sappiamo, in Colombia la popolazione è formata per la maggior parte da "morenos", dalla carnagione olivastra, molto simile al nostro tipo mediterraneo. Vi sono inoltre una buona percentuale di popolazione nera, indigena o mulatta, e solo una minoranza sono biondi e con la pelle chiara: i "monos", come sono chiamati. Beh, in tutte, dico in tutte le pubblicità, soprattutto se di prodotti femminili o rivolte all'infanzia, gli attori sono biondi e con gli occhi azzurri, e le case sono arredate all'europea. Nel casting del Grande Fratello locale, non solo non c'era un nero, ma neanche un mulatto, o un moreno: biondi e bionde, o castani, ma comunque dalla pelle chiara. E guai a toccare temi scottanti nel grande schermo: nelle sit-com dove appare l'esercito, sacro per tutti i colombiani, compare un annuncio previo: la visione che si dà dell'esercito in questa trasmissione (dove magari i soldati erano buffi, o venivano messi in ridicolo) è interpretazione personale dell'autore e non corrisponde a realtà.
Non credo ci siano ulteriori commenti da aggiungere. Credo che la pericolosa tendenza al controllo e alla censura faccia parte dei meccanismi perversi della globalizzazione ed è in espansione più di quanto possiamo renderci conto; mentre multinazionali contro le quali in Europa sono in atto boicottaggi, ormai da anni, si stanno lentamente comprando l'America Latina, gratis e senza che la popolazione venga minimamente informata non solo dalle nostre lontane prese di posizione, ma dallo sfruttamento dei lavoratori in loco. Riflettete, gente, riflettete.

martina

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2 - IL METODO TELESTREET
bifo

in preparazione del convegno delle tv di strada che si terrà al TPO di Bologna il 14 dicembre.

Per determinare dei mutamenti nell'uso quotidiano delle tecnologie (comunicative, produttive, intellettuali) non é di grande utilità raggruppare forze soggettive, gruppi politici, lobbies o schieramenti. E' molto più utile diffondere un suggerimento, una mitologia, un'immaginazione fra coloro che nella vita quotidiana possono trasformarli in comportamento proliferante, massiccio, irreversibile. Quando una tecnologia disponibile lascia intravvedere concatenazioni sociali indipendenti dal potere, quel che si tratta di fare non é protestare o rivendicare o farsene solitari paladini. Quel che conta è far girare la voce, mettere a disposizione un utensile, un metodo, uno stile, una moda se vuoi. Far circolare un virus, diciamo così. Contagiare, piuttosto che coalizzare.
Il modello Telestreet é concepito secondo un modello virale e proliferante.Nel movimento di contestazione della dittatura mediatica ci sono alcuni che, del tutto legittimamente, si sono impegnati nella creazione di una emittente che trasmette su un canale satellitare. Hanno tutte le ragioni di provarci, e gli auguriamo lunga vita e grandi imprese, ma io temo che il loro metodo sia quello sbagliato. I fratelli di Global tv puntano a creare un centro di emissione, molto aperto certamente a contributi esterni, e certamente molto democratico nelle sue procedure. Ma un centro che si fa carico del peso economico e organizzativo, e assume la responsabilità politica dell'operazione mediatica.
Legittimo, lodevole, ma sbagliato. Cosa ci dà un'esperienza di questo tipo? Una televisione che si fa specchio del movimento? Ma il movimento ha bisogno di specchi? Speriamo di battere la dittatura televisiva mettendo in onda una televisione giusta, che dice la verità da tutti gli altri occultata?
Io credo che il processo da attivare sia di altro genere.Il problema non é quello di fare una televisione del movimento, ma quello di fare il movimento di critica e di decostruzione della televisione come modello centrico, come modello di relazione tra emittente e ricevente. Il problema é quello di diffondere una possibilità di accesso alle tecnologie, polverizzare il medium.Distruggere la televisione vuol dire moltiplicare i punti di enunciazione video.
Questo é ciò che sta facendo Telestreet: moltiplicare i nuclei di attivismo mediatico antitelevisivo.

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3 - NUOVA RIFORMA... CHE IMPRESA!!!

La riforma universitaria è giunta al secondo anno di catastrofica applicazione... Per comprendere meglio la drammaticità di ciò occorre partire da lontano, dai primi anni novanta, quando è inziato un processo di ristrutturazione dell'Università italiana finalizzato all'adeguamento di questo settore dell'istruzione alle mutate esigenze del mondo della produzione che coinvolge sempre più i lavoratori intellettuali. Processo che sta di fatto annientando il frutto di decenni di lotte sociali che avevano dato a tutti, almeno sulla carta la possibilità di accedere ai massimi gradi di cultura. Le imprese hanno chiesto, e ottenuto, che l'università pubblica si facesse carico della formazione alle professioni di questi lavoratori intellettuali, senza badare troppo a dare loro adeguate conoscenze di base e a stimolare capacità critiche. Gli atenei sono stati "aziendalizzati", modificando la loro struttura organizzativa e i sistemi dei finanziamenti alla didattica e alla ricerca, in modo da rendere più funzionali alla produzione di conoscenze immediatamente "spendibili" sul mercato. E' stata enfatizzata l'interazione dell'università con il territorio, ossia il coinvolgimento degli enti locali e delle imprese nella determinazione dei percorsi formativi. Tale trasformazione è stata caratterizzata da un trasferimento di molte competenze in materia finanziaria, didattica ed organizzativa dal ministero verso gli atenei. Così, invece aumentare le risorse per riqualificare la qualità della didattica dell'insegnamento, mettendo in sicurezza ed ampliando aule e laboratori, innalzando la qualità degli atenei Italiani, ritenendo cioè l'accesso delle masse ai massimi gradi di istruzione un diritto universale ed un ingrediente necessario per il corretto svolgersi della vita democratica d in ogni Paese, lo Stato, sotto le forme di governi di tutti i colori e mosso dalla mano neoliberista, ha scelto la strada del disimpegno economico. Chi è riuscito a ricevere denaro da privati, che non sono mecenati ma grosse industrie ed in cambio vogliono ricerca applicata al loro profitto, è potuto divenire un prestigioso ateneo di alto livello - questo è il caso di Trento, che tende anche a rafforzare la propria immagine con una dispendiosa campagna pubblicitaria - mentre chi non aveva attorno a sè un tessuto produttivo che permettesse ciò, è miseramente sceso di qualità - ed è il caso di molti atenei del Meridione, dove disagio si è sommato a disagio. Il processo dell'autonomia didattica è ancora in fase di applicazione e, per quanto non se ne possa dare ancora una valutazione compiuta, alcuni elementi risultano già evidenti.
L'esperienza dei diplomi universitari prodotti nei primi anni '90 ha fatto da battistrada per il modello 3+2 . Questo prevede un triennio di quantità, con un numero alto di insegnamenti professionalizzanti e pochi di base; ed un biennio di qualità, che dovrebbe riprendere ed ampliare tali insegnamento e fornire una preparazione avanzata in specifici ambiti disciplinari. Si introduce un titolo di studio intermedio che, secondo le menti dei promotori dovrebbe adeguarci ai modelli formativi occidentali, ma finora si è assistito solo ad un depauperamento generalizzato della formazione universitaria.
L'obiettivo dei nuovi corsi di studio è quello di dare, già in 3 anni, una formazione che sia anche spendibile nel mondo del lavoro. I contenuti didattici dei corsi sono stati rivisti, rinunciando all'approfondimento critico di determinate discipline al fine di fare spazio a materie "professionalizzanti", e poco importa che ciò avvenga a discapito delle discipline di base, com'è avvenuto in molti corsi scientifici. Abbiamo assistito ad una proliferazione dei corsi di laurea, concepiti in molti casi più per soddisfare le ambizioni di determinate aree che per definire profili culturali adeguati per gli studenti.
Risulta evidente, infine, come la nuova didattica abbia trasformato i tempi di vita degli studenti universitari. Obblighi di frequenza, riduzione degli appelli d'esame, estensione smisurata delle prove in itinere hanno portato ad una situazione in cui si pretende di standardizzare i tempi di apprendimento di ogni studente, senza tenere in alcun conto esigenze individuali necessità di approfondimento.
Si va affermando un modello in cui l'università è concepita sempre più come un servizio che distribuisce nozioni e non come un luogo di crescita di confronto e democrazia. Crediamo che sia quindi importante rilanciare un confronto all'interno dell'università su quali contenuti effettivi e su quale sapere questo modello tende a costruire.
Su queste basi è possibile rilanciare una mobilitazione, che tenga conto tanto del contesto socio-culturale quanto delle specificità delle scelte organizzative dettate dalla politica del nostro ateneo.

collettivo di sociologia TN

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4 - G8: L'ORDINANZA, PUNIRE ANCHE LA 'COMPARTECIPAZIONE PSICHICA' AGIS (CRO) - 04/12/2002 - 15.55.00

(AGI) - Roma, 4 dic. - Tra i no global indagati a piede libero non ci sono soltanto i presunti autori di episodi minori di violenza, ma anche chi dal punto di vista psicologico avrebbe dato manforte ai manifestanti violenti. Lo precisa il gip a pagina 53 dell'ordinanza di custodia cautelare. "Compartecipazione psichica", cosi' la si definisce dal punto di vista giuridico: "trattasi - spiega il magistrato - di una forma di concorso nel reato che non presenta molte varieta', verificandosi nella fase di ideazione nel reato: in essa si individuano due forme, quella del determinatore che fa sorgere in altri un proposito criminoso che prima non esisteva; e quella dell'istigatore che si limita a rafforzare in un'altra persona un proposito crimonoso in essa gia' esistente, avendo peraltro di mira un determinato delitto e costituendo tale partecipazione morale, sotto il profilo oggettivo, una concausa efficiente adeguata (come nel caso di colui che, promettendo un'attivita' di aiuto da svolgersi dopo la commissione di una rapina, consapevolemente istiga o rafforza l'attivita' del terzo, con rilevanza dunque casuale rispetto alla rapina, nella quale moralmente concorre)".
(AGI) Gal-Bas SEGUE 041554 DIC 02

AGIS (CRO) - 04/12/2002 - 15.57.00 G8: L'ORDINANZA, PUNIRE ANCHE LA 'COMPARTECIPAZIONE PSICHICA' (2)
(AGI) - Roma, 4 dic. - Per quanto riguarda gli indagati, dunque, secondo il gip Daloiso, "appare indubbio che devono rispondere di devastazione non solo coloro che hanno posto in essere condotte materiali di danneggiamento e incendio, ma anche le persone che pur senza avere materialmente concorso in tale attivita', ne hanno agevolato l'esecuzione con il porre in essere condotte rafforzatrici dell'altrui proposito crimonoso, sia sotto il profilo dell'agevolazione alla commissione materiale dei danneggiamenti con gravissime condotte di resistenza volte ad impedire l'intervento delle forze dell'ordine, che coloro che con la loro sola presenza sul teatro degli scontri, in gruppo con gli elemetni piu' violenti, ne rafforzavano i propositi con condotte di incitamento di per se' non integranti fattispecie delittuose, ma tuttavia concorrenti nell'altrui determinazione sotto il profilo morale del rafforzamento del proposito criminoso in atto, con la costituzione di gruppi compatti che esprimevano la comune volonta' di portare indiscriminate distruzioni con la consapevolezza della messa in pericolo dell'ordine pubblico posta in essere dal complesso dei loro comportamenti".
(AGI) Gal-Bas 041556 DIC 02

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5 - VIDEOSORVEGLIANZA E CONTROLLO PREVENTIVO

L'"allarme sicurezza" è, ormai da anni, sempre al centro del dibattito politico,periodicamente esplodono emergenze relative a "clandestini", "bande distranieri" o"boom di microcriminalità". Le istituzioni per rassicurare i cittadini sulla loro sicurezza, tema centrale di ogni campagna politica degli ultimi anni, elaborano nuove forme di controllo sociale. Una delle ultime tecnologie applicate è la videosorveglianza: un sistema di sofisticatissime telecamere TVCC (*) orientabili a 360° e fonosensibili, in grado di registrare ogni anomalia nel raggio di 200 metri. L'adozione di queste nuove apparecchiature, tralaltro costosissime, viene sempre più attuato dalle amministrazioni cittadine (da anni è installato il sistema a Bergamo, Trento... mentre ora è in costruzione a Vicenza, Bologna...) ma anche, curiosamente, in paesi della provincia come Schio e Thiene. Questo fatto è assai curioso, poichè qui non è così evidente una criminalità diffusa, infatti lo slogan per Schio è stato: "fermiamo le bande di vandali"; per cui lo scopo reale è CONTROLLARE la devianza generica, che si manifesta con reati di piccola entità (vandalismo, ubriachezza, schiamazzi..), non sconfiggere la criminalità in sè. E' infatti dimostrato come uno degli effettivi obiettivi di questo "grande Fratelllo elettronico" è il controllo preventivo dei comportamenti atipici e devianti, più che la repressione; si vorrebbe far sì che le persone, consapevoli di essere controllate modifichino inconsciamente il proprio comportamento abituale. Questo riusulta evidente in una città dove la videosorveglianza è installata da più tempo, Trento, dove recentissima novità è la possibilità di vedere le immagini riprese (senza zoom ovviamente) direttamente su internet, questo, che viene spacciato per un servizio al cittadino in realtà vuole essre l'estremizzazione di "tutti controllano tutti e il singolo uniforma i suoi comportamenti a quella che è la normalità e adeguatezza collettiva." Inoltre la videosorveglianza viene usata dalla polizia per monitorare le zone considerate a rischio, non solo le celebri "roccaforti dello spaccio" ma soprattutto i parchi pubblici dove si trovano gruppi di migranti e anche nei luoghi di concentramento dei cortei e manifestazioni, tutto questo per schedare ogni individuo considerato POTENZIALMENTE deviante o pericoloso solo perchè straniero o manifestante. Questa è la società del controllo dove la tua colpevolezza è segnata prima di compiere alcun reato.... ACCECHIAMO IL GRANDE FRATELLO!!!
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*sistema TVCC: è il sistema più all'avanguardia per quanto riguarda la telesorveglianza.Consiste di telecamere molto sofisticate, UKON mod. Survejor 2000:agiscono con un raggio di azione di 360° in orizzontale e 180° in verticale; sono attivabili automaticamente da suoni e rumori e si possono girare tutte simultaneamente se percepiscono rumori superiori ai 60 db; sono in grado, grazie alla loro alta definizione, di riprendere una targa a più di 200 metri con le più casuali condizioni atmosferiche; resistono dai - 40°C ai + 70°C; resistono a forti urti nonostante siano collocate a 5 metri d'altezza; sono predisposte per l'applicazione di rilevatori acustici, cioè di microfoni direzionali mediante i quali gli operatori della centrale possono oltre che vedere, ascoltare la conversazione (come si dichiara nella relazione tecnica che è stata presentata al Comune di Bergamo: "il sistema è potenzialmente in grado di integrarsi con unità audio che consentono la riproduzione sonora dei rumori ambientali provenienti dal luogo videosorvegliato") che viene registrata tramite sistema DVD, pratico e indeteriorabile. Importante è notare come tutte le telecamere dislocate sul territoriosiano connesse ad un computer centrale in grado di gestire fino a 1024 telecamere simultaneamente e può essere collegato ad un satellite che è in grado di trasmettere e registrare dati in archivi. Il computer è situato presso una centrale operativa gestita da operatoridella Fidelitas situata in una specie di bunker con stanze stagne, porte blindate, sistemi di sicurezza e protezione sofisticatissimi, materiali all'avanguardia per qualsiasi evenienza (anche bellica!).
tratto da www.accecalo.too.it

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6 - AUTOGESTIONI NELLE SCUOLE DI VICENZA COMUNICATO STAMPA

Con oggi (2 dicembre) al Liceo Pigafetta inizia una mobilitazione studentesca all'interno di alcune scuole cittadine che durerà 2 settimane e che vedrà il succedersi di alcune autogestioni, che termineranno con uno sciopero sabato 14 dicembre. Sentiamo un forte bisogno di aprire degli spazi all'interno delle nostre scuole per poter discutere in modo autogestito di tematiche molto spesso dimenticate e ignorate dai classici programmi scolastici. Verranno organizzati dibattiti e gruppistudio con la presenza di relatori esterni e preparati sulla riforma Moratti, sulla guerra, sulla (contro)informazione, sugli spazi sociali, che mancano da questa città da più di un anno. Queste autogestioni sono state indette con questi temi per creare delle collaborazioni e delle relazioni tra studenti di scuole diverse,affinchè si rendano consapevoli e si autoinformino sulle problematiche non solo "globali", ma anche locali. Con un'attenzione rivolta soprattutto all'assenza di spazi in città è stato lanciato uno sciopero il 14 dicembre, con cui vogliamo disobbedire alle recenti ordinanze comunali che vietano i cortei in corso palladio e i bivacchi in campo marzo e/o giardini salvi.
RIPRENDIAMOCI LE SCUOLE! APRIAMO SPAZI CRITICI ED AUTOGESTITI

RAPPRESENTANTI D'ISTITUTO(delle scuole che sono e saranno in autogestione) COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

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7 - AGGIORNAMENTI DEL SITO DI MEDIABLITZ

-> speciale sull'autogestione al liceo pigafetta
-> firenze e torino: foto e approfondimenti su forum sociale europeo e manifestazione contro i cpt (centri di permanenza temporanea)
-> arresti della rete sud ribelle: comunicati e articoli di approfondimento
-> dossier: il "popolo di seattle", guerra (spese militari, mine, armi batteriologiche, conseguenze sulla popolazione), tobin tax
-> appuntamenti (abbastanza) aggiornati

www.inventati.org/mediablitz
mediablitz@inventati.org

No ©opyright !!!