Stato di transizione un documento a cura dei centri sociali marchigiani

La transizione ecologica capitalistica non è solo una strategia per gestire la crisi climatica e ambientale: è, invece, una strategia di ridefinizione complessiva del sistema che assolve alla funzione epocale di adeguamento dell’impianto organizzativo, istituzionale, normativo e culturale alle necessità e potenzialità date dall’ “era” digitale. Si tratta di una transizione di ampia portata che non ha un termine prevedibile e che, anzi, forse il termine proprio non ce l’ha. A dispetto del concetto di “transizione” che lo caratterizza, si tratta di un processo che di transitorio ha ben poco: la transizione eco-digitale è una condizione, uno “stato” che caratterizzerà i prossimi anni, il parametro di definizione e legittimazione delle scelte, il motore di cambiamenti destinati ad investire la visione stessa dell’organizzazione sociale e del ruolo del singolo al suo interno. Ed in questa prospettiva sarà anche uno “Stato” con la esse maiuscola perché i processi dovranno necessariamente investire anche il campo istituzionale, gli assetti normativi e quelli ordinamentali…
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