TrivelleZero Marche a Venezia contro le grandi opere

Il Coordinamento Trivelle Zero Marche e la Campagna “Stop devastazione e saccheggio” raccolgono l’appello della Val Susa e del Comitato No Grandi Navi, e partecipano alla manifestazione di Venezia!

Il prossimo 8 marzo – a Palazzo Ducale a Venezia – si terrà un vertice bilaterale Hollande/Renzi su temi vari ed in particolare il progetto Tav Torino – Lione.

Info pullman: 347.5279729

Dal sito Notav.info: “… non ci resta che prepararci per dire ancora una volta no a questo progetto. L’8 marzo nella bella Venezia dove Renzi e Hollande, con il loro codazzo di ministri cercheranno una vetrina per esporre al mondo i loro disastri. Una grande opera inutile, un patto finanziario con le banche per strangolare i cittadini, una nuova frontiera per lasciare morire di guerra le persone, una nuova guerra e ancora molto altro di peggio. Aspettando la nefasta scaletta di appuntamenti anche noi ci prepareremo”.

Non possiamo che accogliere la proposta che ci viene dal Val di Susa e proporre una giornata di mobilitazione generale, contro il modello di sviluppo caratterizzato dalle grandi opere inutili, dannose ed imposte.
A Venezia, città simbolo delle grandi opere – grandi bidoni, della grande retata contro la cricca del Mose che ha rubato e sperperato ben un miliardo di euro sui cinque che finora è costato il Mose, cercano la vetrina per stipulare altri accordi per il TAV in Val di Susa, opera invisa e osteggiata da trent’anni di lotte delle popolazioni della Valle.
Nella città dove nulla è cambiato dopo gli arresti del 4 giugno 2014, dove il commissariamento del Consorzio Venezia Nuova da parte dell’Autorità Anticorruzione, serve solo da “specchietto per le allodole” per continuare pervicacemente con un opera inutile, che ha già devastato la laguna, che non finirà mai e che probabilmente non funzionerà mai, visto che i Commissari non stanno neppure accertando le innumerevoli criticità sul funzionamento delle paratie segnalate da anni da scienziati e tecnici indipendenti e nonostante l’inchiesta della magistratura abbia segnalato come le mazzette servissero, appunto, non tanto per vincere gli appalti (il CVN ha la connessione unica), ma per far passare ad un progetto sbagliato i vagli, i controlli e ottenere le autorizzazioni. Una grande opera che, pur se dovesse funzionare si rivelerebbe inutile, di fronte ai cambiamenti climatici che provocheranno l’aumento del livello del mare.
Nella città dove un’altra grande opera si intende realizzare con lo scavo di un nuovo canale navigabile il Tresse – Nuovo per mantenere le grandi navi da crociera in Marittima senza farle passare per San Marco, quando esistono altri progetti che prevedono un nuovo terminale croceristico alla Bocca di Porto del Lido, fuori quindi dalla Laguna, salvaguardando i posti di lavoro, la salute degli abitanti e l’ambiente lagunare.
Un’altra grande opera per soddisfare gli appetiti dei soliti noti, della cricca affaristica e criminale che la retata storica del 4 giugno 2014 ha solo rallentato, ma non certo sradicato, visto che tutto sta continuando come prima, dopo aver cambiato i vertici e qualche nome, ma mantenendo sostanzialmente integro il “sistema”, sostituendo qualche “mela marcia”, ma mantenendo integro “l’albero” del malaffare, insito in tutte le grandi opere inutili e imposte.

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