Assemblea pubblica a Jesi

Giovedì 14 maggio Sca TNT Jesi

Il mar Adriatico è minacciato e il nemico del turismo, dell’ambiente e di flora e fauna marina si chiama trivellazioni.

Con lo “Sblocca Italia”, il Governo Renzi apre le porte alle multinazionali che vogliono fare profitti sfruttando e deturpando il nostro mare: la nuova “grande opera” è il piano/programma di ricerca di idrocarburi nell’Adriatico che prevede prospezioni sismiche con utilizzo di airgun (esplosione di bolle d’aria) e trivellazioni per l’estrazione di petrolio e gas, con conseguenti sversamenti in mare di fluidi di perforazione, rischio di incidenti, incremento di traffici marini dovuto allo sfruttamento dei pozzi.

A preoccupare sono anche i progetti di stoccaggio sotterraneo di gas che coinvolgono le Marche: tra Senigallia e Fano, a 20 km dalla costa, hanno già mirato alla cosiddetta ZONA SIBILLA, una superficie di 218,14 kmq di mare dove la società ‘Independent Gas Management s.r.l.’, ha ottenuto la licenza di esplorazione per lo stoccaggio di biossido di carbonio:

si tratterebbe di un pozzo profondo quasi quattro chilometri attraverso il quale dovrebbe passare la CO2 catturata alle emissioni industriali, liquefatta da iniettare nella terra perché ci resti ‘per sempre’.

Ma oltre alla zona Sibilla è tutta la fascia costiera dell’Adriatico in pericolo e nessuno può sentirsi escluso o indifferente a una devastazione così imponente: le aree interessate sono collocate nel Mare Adriatico centrale e Meridionale (Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) ed hanno un’estensione di 14.128 Km2 e 16.169 Km2

Dobbiamo fermare questo scempio mobilitandoci per il nostro mare e per la nostra terra!

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