[No][CopyrighT] ...
la proprietà intellettuale è un furto.

Parafrasando uno slogan ormai caduto in disuso si può riassumere il pensiero di John Perry Barlow, che in un recente articolo su Wired inneggiava a Napster come una delle forme più rappresentative del nuovo comunismo permesso dalla rete, dove la creazione di opere dell'ingegno (intellectual property) è il bene maggiore che va ceduto e fatto circolare liberamente. Napster ha ucciso il copyright, ma non la creatività.
Non è forse vero che fino a pochi secoli fa il diritto d'autore non era salvaguardato in alcun modo, eppure la creatività umana è fiorita lo stesso?
E non è forse vero che il gruppo musicale Grateful Dead (di cui Barlow era paroliere) ha ottenuto un successo fenomenale e venduto milioni di dischi nonostante (o addirittura proprio perché) incoraggiasse le registrazioni «pirata» dei propri concerti?
Sono in molti a pensarla come Barlow: a vedere la copia illegale di musica che sottrae soldi alle major come qualcosa di alternativo, di ribelle; e in moltissimi a considerare un diritto il poter copiare gratis la musica via Internet, sottraendo alle malefiche major discografiche dei soldi che servono anche a pagare i musicisti tanto graditi, ma tanto i dischi si vendono lo stesso.