Feb 252021
 

Riceviamo e pubblichiamo

L’otto marzo sarà un anno. Un anno in cui nessuno ci ha ascoltato.

Un anno in cui a nulla sono valse le lotte, il dolore, la preoccupazione, lo sdegno, la paura.

Un anno in cui hanno violato i diritti di tuo figlio, tuo padre, tua
madre, tua figlia, tuo marito, tua moglie, tuo cugino, tua nipote.

Un anno che non li abbracci e che non senti una carezza.

E mentre fuori tutto scorre, per loro il tempo resta fermo nell’attesa che qualcuno si ricordi anche di loro.

Perché tanto sono carcerati e i carcerati possono aspettare.

E intanto mentre aspettano li umiliano, li picchiano, non gli fanno fare la doccia, e
gli fanno prendere il Covid perché tanto sono carcerati.

Perché se si ammalano o muoiono tanto sono carcerati. Sono feccia. Numeri.

Gente dimenticata che non ha diritto ad avere diritti.

Pensa…che c’è tuo figlio, tua moglie, tuo nipote, tua madre, tuo padre, tuo marito,

tuo nonno….che magari ora piangi sulla tomba perché il suo cuore non batte
perché te l’hanno ammazzato!!!

E tu che ce l’hai ancora un pezzo di cuore lì dentro…

Quell’unico pezzo di cuore che lotta per non morire e continuare a
battere per dargli la speranza che la legge gli ha tolto.

La DIGNITÀ di essere UNA PERSONA.

Allora noi l’8 marzo andiamo tutti sotto il ministero della Giustizia e
aspettiamo anche TE alle 11.00 a Via Arenula e speriamo che ci sarai….
perché uno in più può fare la differenza!!

E se hai paura….beh…pensa a quanta ne hanno avuta loro prima di morire e quanta ne hanno ancora…

E se non gli dai voce TU, non gliela darà MAI NESSUNO!!!

I parenti dei detenuti e delle detenute.