Dic 012013
 

fonte: Informa-azione

Riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato dalla sezione maschile nuovi giunti del carcere della Vallette – Torino:

Torino, 20.11.2013
Con questo comunicato vogliamo rendere noto al mondo esterno, ai nostri amici e parenti, che cosa sono le sezioni “Nuovi Giunti” del carcere Le Vallette.
Queste sezioni nascono per ospitare i carcerati appena arrestati dovrebbero sostare non più di otto giorni, giusto il tempo di sbrigare le visite mediche e le faccende burocratiche, in realtà invece moltissimi di essi restano in questa sezione per più di un mese ed oltre. L’amministrazione penitenziaria si nasconde dietro lo spettro del sovraffollamento mai veri motivi sono da ricercare altrove, appena entrati infatti l’impatto del carcere è molto violento e sono la solidarietà tra detenuti è in grado di alleviarlo.
L’amministrazione offre: 1 coperta, 1 lenzuolo che nella maggior parte dei casi non viene consegnato subito, se va bene 2 mini saponette. 2 piatti di plastica usati, uno spazzolino correlato di un tubetto di dentifricio monodose e per concludere 1 rotolo di carta igienica da spartire in due persone per una settimana!!!
Le celle per 2 persone fornite di letti a castello cambiano diversi inquilini per cui spesso le condizioni igieniche sono al limite dell’indecenza, poiché nessuno dell’organico se ne cura sono i detenuti stessi che provvedono a proprie spese. I materassi sono di vecchia gomma piuma usurata e molti di essi sono strappati agli angoli che vengono usati per pulire i sanitari, sempre che così si possano chiamare!!!
Da tener perente che molti materassi sono sporchi, maleodoranti e sono delle vere e proprie alcove di ogni genere di microbi, germi e parassiti. Ricordiamo che oltre alle mini saponette in dotazione non viene fornito alcun tipo di prodotto per l’igiene personale o per il bucato.
Il regolamento penitenziario prevede 2 ore d’aria al mattino e 2 al pomeriggio, ma ai nuovi giunti ne viene concessa solo poco più di 1 nei rispettivi orari. Le 2 ore di socialità previste sono negate ai nuovi giunti e gli agenti si giustificano dietro al fatto di non conoscere gli individui.
Il cibo che passano è a dir poco immangiabile, le pietanze sono prive di sale e di olio che per noi sono un miraggio, le zuppe sono acqua sporca così come il latte ed il caffè del mattino, le uova sode hanno il tuorlo “verde” e puzzano e infine la carne è rancida e spesso cruda. Ogni tre per due qualcuno ha un infezione intestinale e ci sono alcuni detenuti che in una settimana perdono fino a 5kg; i prodotti confezionati (come wurstel o mozzarelle) a volte sono quasi scaduti e addirittura la domenica si salta il pasto della sera, che viene rimpiazzato con due misere crostatine a persona.
Il personale che serve i pasti spesso e “volentieri” non usa i guanti e i contenitori ed i carrelli non sono a norma!!! Il più delle volte a rincarare la dose c’è il fatto che il cibo non basta e si devono quindi aspettare gli avanzi freddi ed incollati dai carrelli delle altre sezioni.
Questa condizione è inaccettabile, un insulto alla dignità di ogni individuo perché vivere in questo modo aggrava le condizioni psichiche e fisiche di molti di noi detenuti!!!
Evidentemente per tutti loro non basta la privazione della libertà ma si rendono così ulteriormente responsabili di morti suicidi che ci sono ogni anno in questa galera, anche ai nuovi giunti come lo scorso 11 novembre c.a. Per una persona fragile infatti vivere in questa specie di campo di concentramento può essere la mazzata finale, la goccia che fa traboccare il vaso, per non parlare dei nostri familiari che quando vengono ai colloqui sono trattati peggio delle bestie dove persino i bambini sono oggetto di perquisizioni.
Per quanto le guardie carcerarie cerchino di tenere bassa la tensione e di procurarsi meno noie possibili alcuni detenuti hanno preso coraggio e hanno deciso di denunciare con questa lettera in modo autonomo questa situazione. Chiediamo a chiunque legga di diffondere questo scritto nella maniera più ampia possibile, nelle strade, nelle case della gente, via radio e via internet, attraverso blog e social network, “pieni di speranza per noi e per quelli che verranno”.

“I nuovi giunti”