NON LASCIAMO A NESSUN GOVERNO LA POSSIBILITA' DI LIMITARE LE LIBERTA' POLITICHE E SOCIALI!
NESSUNA CONTINUITA' CON L'ORDINAMENTO FASCISTA: NE' ART 270 NE' LAGER!
LA RESISTENZA E LA LOTTA DI CLASSE NON E' TERRORISMO!

Ognuno di noi è profondamente convinto dell'attualità della Lotta di Resistenza Partigiana, della Liberazione dal Fascismo, dalle Occupazioni e dalle Guerre. Ma l'idea che ha animato chi ha combattutto nelle città e sui monti non nasce unicamente dalle condizioni di fame e distruzione della guerra, ma dalla volontà stessa di volerla far finita con quello che il fascismo ha rappresentato in termini di violenza, sopraffazione e sfruttamento, repressione e mancanza di libertà. Con l'istituzione di polizie segrete, tribunali speciali, con l'eliminazione delle libertà di associazione e di attività politica, il fascismo ha rappresentato una delle forme più evolute di controllo sociale e politico in una fase in cui le istanze di liberazione delle masse contadine ed operaie stavano trovando una loro prospettiva, indipendentemente della loro matrice politica anarchica, comunista o socialista. Il Codice Rocco ha certamente rappresentato uno degli strumenti attraverso i quali è stata formalizzata la strategia controrivoluzionaria nei confronti delle masse oppresse. Uno degli elementi cardine contenuti nella riforma del codice penale attuata da Rocco è il famoso ART 270 utilizzato per colpire tutti/e coloro che osavano organizzarsi o soltanto propagandare idee contro il regime: "Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale o, comunque, a sovvertire violentemente gli ordinamenti economico o sociali costituiti nello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni".

Con tali accuse sono stati incarcerati nomi famosi della politica italiana come Pietro Secchia, Leone Ginsburg, Vittorio Foa, Michele Giua, Massimo Mila, Aligi Sassu, come molti altri anarchici, comunisti e socialisti. Molti gli operai e i contadini condannati attraverso l'utilizzo di questo articolo, colpevoli di organizzarsi per resistere al sempre maggiore sfruttamento imposto nelle fabbriche o dai proprietari terrieri primi finanziatori del fascismo. Se questo è lo spirito che ha animato la lotta contro il fascismo e il nazifascismo e contro gli strumenti di cui il fascismo stesso si è dotato per tenere ben saldo il potere nelle sue mani, chi ad oggi si riconosce nei valori della Resistenza non può non continuare a lottare contro quanto di quel periodo viene mantenuto nel nostro ordinamento: l'ART 270.

Tale norma non solo è rimasta intatta nell'ordinamento penale italiano, ma nel tempo è stata ulteriormente rafforzata a seconda delle esigenze, utilizzata o lasciata "in sonno" sempre pronta a cadere come una spada contro coloro che lottano e resistono contro le politiche di sfruttamento e di dominio fuori e dentro il nostro paese. Utilizzando l'ART 270 sono stati rinchiusi in galera i compagni e le compagne del sud ribelle ancora sotto processo, compagni/e anarchici e comunisti, perquisiti centinaia di compagni/e, indagati delegati sindacali e politici, dal sindacalismo di base fino al PRC. Ogni qualvolta in questi anni si è cercato di organizzarsi fuori dai giochi e dalle poltrone sono arrivate le inchieste e gli arresti per "associazione sovversiva". Dopo che negli anni al 270 si è affiancato il 270 bis appositamente creato, insieme ad altri reati di tipo associativo, sociali, e contro il diritto a manifestare, per colpire l'aumentare della radicalità politica delle organizzazioni e dei movimenti degli anni 70/80, con la "guerra preventiva" e l'occupazione dell'Afghanistan e l'Iraq è nato il 270 ter contro tutti coloro che danno sostegno in qualsiasi modo ad organizzazioni considerate "terroristiche" (inserite nelle cosiddette Liste Nere) o ai loro appartenenti o presunti tali. Questo consente così di perseguire, insieme a coloro sensibili alla solidarietà internazionale, tutti quegli immigrati che hanno come unica colpa quella di dare sostegno a chi lotta nel proprio paese contro l'occupazione e le dittature reazionarie cosi' come hanno fatto i nostri Partigiani in Italia, in Spagna e Jugoslavia prima, per poi, come nelle pagine più buie della nostra storia, essere deportati in appositi lager. Non dimentichiamo che terroristi vengono ancora ritenuti gli stessi Partigiani come il nostro Compagno Fanciullacci e non solo.

COMPAGNI E COMPAGNE FIORENTINE
A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA CONTRO L'ART 270 E TUTTI I REATI ASSOCIATIVI

www.inventati.org/reati_associativi

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